NELLE
PRECEDENTI PUNTATE. Il progetto di water di Maria Maccheroni della Sanit scritto
sotto ricatto da parte di Franz Schneider, viene rifiutato dalla Sanide della
famiglia Krauten e lanciato fuori dalla finestra in forma di aeroplano finendo
per sbaglio nell’ufficio di Giuseppe Maccheroni. L’aeroplano viene stracciato,
ma Mario Maccheroni lo recupera e chiede consiglio sul da farsi a sua moglie
Monica. In quel momento giunge Maria Maccheroni, che mal interpretando le
parole dei due crede che il suo involontario tradimento sia stato scoperto e…
[Ha vinto la scelta A]
Maria
non risponde alla domanda di Monica e guarda per terra in imbarazzo. Monica
allora ripete. «Sapere cosa?».
«Non
c’è niente da sapere sulle corna… no, no… proprio niente… a parte il fatto che
sono usati come amuleto contro la sfortuna… oppure usate dai cervidi come arma
per sconfiggere un concorrente in amore… oppure ancora come strumenti musicali
usati principal…»
«…oppure
è anche un modo di dire per indicare il tradimento!» Monica ha un tono
incalzante.
«Tradimento?
No… che dici? Io parlavo dei corni e delle corna… non ho mai nominato il
tradimento. No!» Maria Maccheroni è visibilmente in imbarazzo.
Suo
fratello Mario non sembra accorgersi di niente e continua a tenere stretto in
tasca il progetto di water e prende la parola. «Ma che cosa stai dicendo,
Maria? Ora non abbiamo tempo di parlare di queste cose… e poi, che cosa c’entra
adesso? » Poi Mario si decide e si fa ancora più serio. «Ora dobbiamo parlare
di un’altra cosa: qualcosa di molto importante!»
Maria
deglutisce. «Quindi non parliamo di tradimenti?»
«Ma
no! Smettila con questa storia.» Mario estrae il foglio accartocciato con il
disegno del vaso sanitario e lo distende sul tavolo. A Maria gela il sangue, ma
Mario non nota neanche questo e guarda concentrato il foglio. Poi si passa la
mano tra i capelli. «Non so da dove cominciare…»
Maria
lo interrompe subito. «Non vorrai mica dirmi che pensi che il progetto sia
stato scritto da me?» Mario e sua moglie Monica si guardano smarriti. «No,
perché non è mio… sia chiaro!»
Dopo
queste affermazioni strampalate di Maria Maccheroni in casa cala il silenzio.
Alla fine Mario capisce. «Quindi è vero: questo progetto è tuo!»
Maria
è stupita e sconvolta, ma confessa. «Sì, è mio! Ma come hai fatto a scoprirlo?»
Mario e Monica si guardano di nuovo smarriti. «Ma non penserai mica che l’ho
scritto per Franz Schneider, marito di Thilde Krauten, sotto ricatto dopo
essere andata a letto con lui?» I due interlocutori hanno gli occhi sbarrati e
Maria cerca di rimediare. «Perché non è affatto vero! Non ho fatto niente del
genere… no!»
Monica
non crede alle sue orecchie. «Che cosa? Hai tradito Carlo con un Krauten?»
«Oh
mio dio… avete capito anche questo? Si vede proprio che sei psicologa Monica…»
Mario
non si capacita di questa notizia e chiede chiarimenti. «Ma come è possibile?»
«Non
lo so… non volevo… è stato un errore! Io sono felice con Carlo e non volevo
andare a letto con Franz. È stato un errore!»
«Un
errore? Dicono tutti così… piantala»
«Ma
no… è stato davvero un errore: un sera tornavo stanca dal lavoro e… e quei
maledetti Krauten hanno comprato casa nel palazzo di fronte al nostro e… sai la
mia solita distrazione… così ho sbagliato palazzo. La porta di casa era aperta
come al solito, perché Carlo sa che perdo spesso le chiavi e lascia la porta
aperta… poi in camera non ho acceso la luce per non disturbare e volevo fare
una sorpresa a Carlo… solo che non era Carlo, ma Franz Schneider!»
A
Monica e Mario ci vuole un minuto abbondante per digerire lo shock. Poi Monica
chiede stupita e balbettando. «Ma… ma come… come hai fatto a non accorgerti
quando… quando… sì insomma… quando eravate a letto assieme?»
Maria
Maccheroni è imbarazzata. «Beh, sai… è un po’ che io e Carlo non lo facciamo e
io… me ne ero dimenticata!»
«E
neanche Franz se n’è accorto?»
«Lui
non ha opposto resistenza… ha cavalcato l’onda dell’equivoco! Devo ammettere
che è bravo. Poi però quello stronzo non si è accontentato del sesso e mi ha
ricattato per mantenere il segreto.»
«Maledetto!»
Mario Maccheroni esplode d’ira. «Tutto questo è assurdo. Quell’uomo ce la
pagherà! Non può passarla liscia.» Mario si alza di colpo e s’infila il
progetto di water in tasca.
«Stai
calmo Mario!»
«No!
Non sto calmo. Quell’uomo è un bastardo! Ora se la vedrà con me!»
«Dove
vai? Non fare stupidaggini!»
La
preghiera della sorella non fa effetto. Mario ha già sbattuto la porta e se n’è
andato.
Mario
Maccheroni è al numero 26 di Birger Jarlsgatan. Sale in fretta le scale fino
all’ultimo piano. Gira a destra ed è ora ansante di fronte ad una porta. Gli
occhi sono ancora rossi di rabbia e l’adrenalina scorre a mille nelle vene. Si
ferma un secondo per riprendere fiato e la concentrazione e poi suona il
campanello. È impaziente e suona di nuovo… e ancora… e ancora… finché non tiene
il dito schiacciato sul campanello. Dopo un paio di secondi arriva qualcuno di
corsa e apre di scatto la porta.
«Ma
ki diafolo è a fare tutto qvesto pakkano?»
«Lei
è Franz Schneider?»
«Zi.
Ki mi tesitera?»
«Io
mi chiamo Mario Maccheroni… fratello di Maria Maccheroni!»
«Ah…
kapizko!» Franz non riesce a trattenere un ghigno che bene presto sparisce.
Mario
infatti fa un passo avanti, entrando di prepotenza in casa e senza pensarci su
due volte bacia sulla bocca Franz Schneider.
Cosa
succederà dopo?
A.
Franz reagisce male, si stacca da Mario e gli rifila un pugno nei denti.
B.
Franz reagisce bene e non oppone resistenza al bacio di Mario.
C.
Franz è sconvolto e non riesce a staccarsi dal bacio. In quel momento arriva
sua moglie Thilde Krauten.
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