mercoledì 29 marzo 2017

SOUP OPERA – Un minestrone di emozioni: episodio 7

NELLE PRECEDENTI PUNTATE. Il progetto di water di Maria Maccheroni della Sanit scritto sotto ricatto da parte di Franz Schneider, viene rifiutato dalla Sanide della famiglia Krauten e lanciato fuori dalla finestra in forma di aeroplano finendo per sbaglio nell’ufficio di Giuseppe Maccheroni. L’aeroplano viene stracciato, ma Mario Maccheroni lo recupera e chiede consiglio sul da farsi a sua moglie Monica. In quel momento giunge Maria Maccheroni, che mal interpretando le parole dei due crede che il suo involontario tradimento sia stato scoperto e… [Ha vinto la scelta A]

Maria non risponde alla domanda di Monica e guarda per terra in imbarazzo. Monica allora ripete. «Sapere cosa?».
«Non c’è niente da sapere sulle corna… no, no… proprio niente… a parte il fatto che sono usati come amuleto contro la sfortuna… oppure usate dai cervidi come arma per sconfiggere un concorrente in amore… oppure ancora come strumenti musicali usati principal…»
«…oppure è anche un modo di dire per indicare il tradimento!» Monica ha un tono incalzante.
«Tradimento? No… che dici? Io parlavo dei corni e delle corna… non ho mai nominato il tradimento. No!» Maria Maccheroni è visibilmente in imbarazzo.
Suo fratello Mario non sembra accorgersi di niente e continua a tenere stretto in tasca il progetto di water e prende la parola. «Ma che cosa stai dicendo, Maria? Ora non abbiamo tempo di parlare di queste cose… e poi, che cosa c’entra adesso? » Poi Mario si decide e si fa ancora più serio. «Ora dobbiamo parlare di un’altra cosa: qualcosa di molto importante!»
Maria deglutisce. «Quindi non parliamo di tradimenti?»
«Ma no! Smettila con questa storia.» Mario estrae il foglio accartocciato con il disegno del vaso sanitario e lo distende sul tavolo. A Maria gela il sangue, ma Mario non nota neanche questo e guarda concentrato il foglio. Poi si passa la mano tra i capelli. «Non so da dove cominciare…»
Maria lo interrompe subito. «Non vorrai mica dirmi che pensi che il progetto sia stato scritto da me?» Mario e sua moglie Monica si guardano smarriti. «No, perché non è mio… sia chiaro!»
Dopo queste affermazioni strampalate di Maria Maccheroni in casa cala il silenzio. Alla fine Mario capisce. «Quindi è vero: questo progetto è tuo!»
Maria è stupita e sconvolta, ma confessa. «Sì, è mio! Ma come hai fatto a scoprirlo?» Mario e Monica si guardano di nuovo smarriti. «Ma non penserai mica che l’ho scritto per Franz Schneider, marito di Thilde Krauten, sotto ricatto dopo essere andata a letto con lui?» I due interlocutori hanno gli occhi sbarrati e Maria cerca di rimediare. «Perché non è affatto vero! Non ho fatto niente del genere… no!»
Monica non crede alle sue orecchie. «Che cosa? Hai tradito Carlo con un Krauten?»
«Oh mio dio… avete capito anche questo? Si vede proprio che sei psicologa Monica…»
Mario non si capacita di questa notizia e chiede chiarimenti. «Ma come è possibile?»
«Non lo so… non volevo… è stato un errore! Io sono felice con Carlo e non volevo andare a letto con Franz. È stato un errore!»
«Un errore? Dicono tutti così… piantala»
«Ma no… è stato davvero un errore: un sera tornavo stanca dal lavoro e… e quei maledetti Krauten hanno comprato casa nel palazzo di fronte al nostro e… sai la mia solita distrazione… così ho sbagliato palazzo. La porta di casa era aperta come al solito, perché Carlo sa che perdo spesso le chiavi e lascia la porta aperta… poi in camera non ho acceso la luce per non disturbare e volevo fare una sorpresa a Carlo… solo che non era Carlo, ma Franz Schneider!»
A Monica e Mario ci vuole un minuto abbondante per digerire lo shock. Poi Monica chiede stupita e balbettando. «Ma… ma come… come hai fatto a non accorgerti quando… quando… sì insomma… quando eravate a letto assieme?»
Maria Maccheroni è imbarazzata. «Beh, sai… è un po’ che io e Carlo non lo facciamo e io… me ne ero dimenticata!»
«E neanche Franz se n’è accorto?»
«Lui non ha opposto resistenza… ha cavalcato l’onda dell’equivoco! Devo ammettere che è bravo. Poi però quello stronzo non si è accontentato del sesso e mi ha ricattato per mantenere il segreto.»
«Maledetto!» Mario Maccheroni esplode d’ira. «Tutto questo è assurdo. Quell’uomo ce la pagherà! Non può passarla liscia.» Mario si alza di colpo e s’infila il progetto di water in tasca.
«Stai calmo Mario!»
«No! Non sto calmo. Quell’uomo è un bastardo! Ora se la vedrà con me!»
«Dove vai? Non fare stupidaggini!»
La preghiera della sorella non fa effetto. Mario ha già sbattuto la porta e se n’è andato.

Mario Maccheroni è al numero 26 di Birger Jarlsgatan. Sale in fretta le scale fino all’ultimo piano. Gira a destra ed è ora ansante di fronte ad una porta. Gli occhi sono ancora rossi di rabbia e l’adrenalina scorre a mille nelle vene. Si ferma un secondo per riprendere fiato e la concentrazione e poi suona il campanello. È impaziente e suona di nuovo… e ancora… e ancora… finché non tiene il dito schiacciato sul campanello. Dopo un paio di secondi arriva qualcuno di corsa e apre di scatto la porta.
«Ma ki diafolo è a fare tutto qvesto pakkano?»
«Lei è Franz Schneider?»
«Zi. Ki mi tesitera?»
«Io mi chiamo Mario Maccheroni… fratello di Maria Maccheroni!»
«Ah… kapizko!» Franz non riesce a trattenere un ghigno che bene presto sparisce.
Mario infatti fa un passo avanti, entrando di prepotenza in casa e senza pensarci su due volte bacia sulla bocca Franz Schneider.
Cosa succederà dopo?

A. Franz reagisce male, si stacca da Mario e gli rifila un pugno nei denti.

B. Franz reagisce bene e non oppone resistenza al bacio di Mario.

C. Franz è sconvolto e non riesce a staccarsi dal bacio. In quel momento arriva sua moglie Thilde Krauten.


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