mercoledì 12 agosto 2020

KISSENEFREGA – Un ladro in casa

Aiuto! Mi stanno derubando. Chiamate la polizia! Aspettate un momento… no, non serve. Non chiamate nessuno. Nessun inutile allarmismo. A guardar bene il ladro in casa sono io. Sì, proprio io. Lo sono da una vita. Per carità, non che abbia infranto il codice civile o penale (per lo meno non per quello che scrivo in queste righe), ma ho infranto alcune leggi non scritte di una casa. Tutto è cominciato da neonato e infante quando cercavo di stare sveglio di notte per agire indisturbato come un vero scassinatore. All’epoca non ero ancora molto abile, infatti, tutti si svegliavano e alla fine tornavo sempre dietro le sbarre… della mia culla. Crescendo sono diventato più silenzioso e più di qualche volta riuscivo a rientrare in casa dai giochi in giardino con gli amici senza farmi notare dai miei genitori, giusto in tempo per la cena. Da adolescente ho più volte alleggerito con successo il portafogli dei miei genitori con piccoli “prestiti” a tasso d’interesse negativo. Cresciuto ancora e arrivato alla maggiore età, sono passato al furto di liquidi: benzina e birre. Ricordo ancora le uscite con gli amici in auto rigorosamente senza rendere il pieno di benzina ai miei genitori a fine serata. Quando non guidavo, invece, il pieno lo facevo eccome, ma di birra e poi cercavo, con scarsi risultati, di rientrare al buio dalla porta del garage senza sbattere contro i mobili e le pareti. Stessa procedura all’università, ma la vittima era la pasta dei coinquilini quando la mia era finita. Da adulto, rapito dal flusso di pensieri e dall’implacabile ispirazione del momento, ho passato spesso le serate a scrivere capitoli dei miei romanzi, senza accorgermi che ormai erano già le tre di notte e che avrei dovuto intrufolarmi sotto le coperte senza svegliare mia moglie. Infine sono diventato un ladro professionista da padre. I miei colpi preferiti sono molteplici: far addormentare i bimbi e poi sgattaiolare fuori dalla stanza in punta di piedi senza che loro si accorgano che non li sto più tenendo in braccio; spostare il figlio più piccolo dalla mia parte di letto fino al centro del materasso per potermi accomodare sotto le coperte; svignarsela rapidamente dopo aver lasciato i bambini all’asilo prima che inizino a piangere. Arsenio Lupin, Diabolik e i fratelli Dalton sarebbero sicuramente orgogliosi del mio operato durante tutti questi anni. In comune con loro non ho solo quest’abilità truffaldina ma anche il fatto di essere tutti ladri immaginari.

E voi direte: e chi se ne frega dei ladri in casa? Beh, non prendetevela con me, non è colpa mia… io vi avevo avvisati: rileggete il titolo della rubrica, per piacere!