giovedì 22 febbraio 2024

RACCONTI – Venduto

Io e mia moglie amiamo il nostro negozio. È piccolo ma curato. Le nostre cose in vendita non sono lussuose o esclusive, ma pratiche e accessibili a tutti. È uno di quei negozietti di periferia nel quale si respira ancora l’aria di una volta e il profumo dei libri ha una sfumatura di vita vissuta con amore. A noi non importa diventare ricchi o fare l’affare del secolo per poi vantarcene con gli amici. A noi sta a cuore il cliente e vogliamo essere sicuri che l’oggetto che vendiamo vada in buone mani. Vorremmo sempre che le cose che lasciano il nostro negozio continuino il meraviglioso viaggio che hanno intrapreso con e prima di arrivare a noi. Sappiamo che non sarà sempre così ma ci proviamo con tanta passione e dedizione. Questo ci ha spinti a mettere in piedi questo piccolo negozio dell’usato per dare nuova vita a prodotti dedicati ai bambini che altrimenti sarebbero stati accantonati in una cantina stracolma o buttati via in un cassonetto.
Nel corso degli ultimi anni la nostra attività ha avuto discrete fortune. La campanella alla porta del negozio non ha smesso di suonare. I visitatori sono entrati e usciti attratti dalle merci esposte in vetrina e sui ripiani. Alcuni ne sono rimasti soddisfatti e si sono portati via un pezzo della nostra storia familiare. Altri non hanno trovato quello che cercavano e hanno continuato per altri negozi senza mai però sbattere la porta alle loro spalle. Da noi sono arrivati e poi ripartiti abiti di ogni tipo: vestiti di diverse taglie per bambini piccoli, giubbotti e cuscini per donne incinta, tute da esterno per bimbi che amano le attività all’aria aperta. Abbiamo visto i nostri figli ricevere, appassionarsi e poi abbandonare intrattenimenti infantili che hanno riempito i nostri scaffali: giocattoli digitali, giocattoli analogici, giocattoli per aiutare i bambini a camminare e saltare, libri in italiano e in svedese, monopattini, biciclette, strumenti musicali, palloni. I nostri magazzini hanno ospitato attrezzi utili che hanno reso la nostra vita più semplice e che ora aiutano altri genitori: bilance per pesare neonati, pompe per il latte materno, culle, fasciatoi, seggioloni, cuscini speciali per neonati, dondoli.
Nel corso degli anni tante cose sono passate da noi e alla fine tutte sono uscite dal negozio. Beh, non proprio tutte. Un oggetto, infatti, era rimasto lì, solo nell’angolo, tra ragnatele e polvere per molto tempo. Purtroppo nessuno lo voleva. A nessuno interessava. Povero passeggino. Ne ha passate tante, tra neve, pioggia, sole cocente, terreni sconnessi, fango impiastricciato, ruote bucate, vani portaoggetti sfondati dalla spesa, pianti disperati e pedate arrabbiate di bambini. Eppure è sempre rimasto in piedi, orgoglioso e stoico, e ha continuato a fare il suo lavoro egregiamente come se nulla fosse. Nonostante lo avessimo pulito e tirato a lucido per esporlo in vetrina, nessuna coppia in dolce attesa ha mai voluto prendersi cura di lui e portarlo avanti verso nuove avventure. Era lì ormai da nove mesi, come una gravidanza in attesa delle doglie. Alcune parti eravamo riusciti a piazzarle, come l’aggancio per farlo diventare doppio e una seduta extra, ma il pezzo forte era rimasto in attesa, nonostante le offerte e i vari saldi di stagione.
Ormai avevamo perso ogni speranza quando stamattina, una giovane ragazza bionda svedese, incinta di parecchi mesi, in preda al panico degli ultimi acquisti prenatali, passando in questa zona ha notato il nostro passeggino. L’ha osservato incuriosita attraverso la vetrata, poi è entrata dalla nostra porta, lo ha esaminato con la giusta attenzione ma non troppo scrupolosamente e ha pagato il prezzo ormai ampiamente scontato presente sul cartellino.
La ragazza era felice. Sorrideva mentre spingeva il passeggino fuori verso il mondo mentre la porta del negozio si richiudeva alle sue spalle. Sia lei sia noi avevamo ottenuto quello che volevamo. Una vittoria per entrambe le parti, si potrebbe dire. Avevamo finalmente venduto tutti gli oggetti per bambini da zero a cinque anni del nostro negozio. Avremmo dovuto essere felici, eppure li rumore della campanella della porta del negozio rimbombava nel vuoto che sentivamo nel petto. Con il passeggino se n’era andato anche un ultimo pezzo di storia delle nostre vite coi bambini piccoli. E questo ci aveva lasciato un velo di malinconia e di tristezza per un periodo terminato che probabilmente non tornerà mai più nelle nostre vite.
Poco importa che il negozio dell’usato che ho appena descritto non sia mai veramente esistito e che sia solo una mia metafora per raccontare il via vai di persone che si incontrano tramite i servizi online per rivendere oggetti di seconda o terza mano. Quel che conta sono i ricordi che ogni cosa ha lasciato dentro di noi. Quelli non li dimenticheremo tanto facilmente. Ora, però, siamo pronti ad andare avanti. A passare oltre, verso nuove sfide e nuove avventure. L’età dei bebè è finita. Ed è giusto che sia così.
— Vero, cara mogliettina?
— Hm, tesoro… ho un ritardo!

giovedì 8 febbraio 2024

ITALIENAREN – Viva le tasse

Da quando esiste la società umana, e in particolar modo in periodi storici di inflazione alle stelle e costi elevatissimi delle risorse come questo che stiamo vivendo, l’uomo si è sempre lamentato delle tasse. Giusto. Quasi legittimo. Nessuno però parla mai dei tassi… finché non te ne ritrovi uno a fare la tana sotto casa o, come è successo a me qualche giorno fa, nel giardino condominiale.
Meles meles è il nome scientifico del tasso comune o tasso europeo, un mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi (come la lontra, il furetto, il ghiottone, la puzzola o la donnola) dall’interessante tassonomia (ih ih ih… sono un simpaticone).
Il tasso è un piccolo animale robusto, lungo circa un metro e pesante fino a 17 kg che si contraddistingue per il pelo grigiastro e la testa allungata con l’inconfondibile mascherina a strisce bianche e nere (Forza Udinese!) Ha zampe tozze con artigli forti adatti a scavare tunnel sotterranei che possono raggiungere anche i 100 metri e avere una trentina di ingressi. Non a caso, infatti, in svedese si chiama grävling, dal verbo att gräva che significa scavare. Il tasso è un animale prevalentemente notturno che passa il resto della giornata a dormire nella sua tana. Hai capito lo scansafatiche! Solitamente vive nei boschi di querceti e latifoglie ma si adatta molto bene anche all’ambiente cittadino, seppur dovendo convivere controvoglia con volpi e procioni. Come dargli torto.
È un animale pacifico e di solito scappa in presenza degli uomini, ma se molestato o se si sente minacciato, per esempio vicino al portone di casa mia quando cerchi di uscire con la bici, diventa pericoloso e molto tenace[1]. Leggenda metropolitana narra infatti che, data la potenza del suo morso che può spaccare facilmente le ossa, quando si campeggia in tenda nei boschi svedesi sia meglio infilarsi dei bastoni nei pantaloni all’altezza degli stinchi in modo tale che il tasso senta rompersi il legno e si illuda di aver portato a termine il suo attacco e se ne vada soddisfatto. Se per caso il tasso decide di vivere nel tuo giardino senza pagare regolarmente l’affitto non servirà a niente rivolgersi a un avvocato per avviare il procedimento di sfratto. Gli esperti suggeriscono invece di spargere urina – dopo aver letto dei suoi possibili attacchi anch’io mi piscerei sotto dalla paura – oppure lasciare tessuti impregnati di profumo – come fa qualcuno in metropolitana – per segnalare che quel territorio è già occupato. In alternativa si può cercare di spaventarlo con rumori fastidiosi – ho una lista di talk-show televisivi che potrebbero fare al caso – anche se in realtà il baccano del traffico cittadino non sembra disturbarlo più di tanto e forse dovrò per forza tenermi questo buffo animaletto che soffia, ringhia e brontola (N.d.A. non sto parlando di mio figlio).
A ognuno dunque il suo animale selvatico: a Roma i cinghiali, in Trentino gli orsi, in Friuli le cimici e… a Stoccolma i tassi. Tutto sommato non ci è andata così male visto che questo animale è piuttosto timido e dall’aspetto simpatico. Per fortuna infatti che non si avvistano animali più pericolosi come i lupi… hm, aspetta, non ne sarei così sicuro[2].
 
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Ecco il link all’articolo su Italienaren - Il lavoratore:
https://italienaren.org/viva-le-tasse/


[2] https://www.svt.se/nyheter/lokalt/stockholm/varg-i-centrala-lidingo-den-sag-majestatisk-ut