venerdì 28 ottobre 2016

EPICA MODERNA - Le nuove creature mitologiche: il competitore

Questa creatura compete su tutto e con tutti. Compete su cose che non gli interessano, compete su chi è andato in vacanza in posti migliori, compete per chi ha un lavoro migliore e più pagato, compete per chi ha più “like” sulla propria pagina Facebook, compete persino con se stesso per fare anche più di quello che si potrebbe fare. Compete talmente tanto che perde di vista i suoi obiettivi e non riesce a godersi niente perché schiavo di questa droga che si è creato da solo. Non riesce a gustarsi niente fino in fondo e spesso lascia le gioie incompiute perché intento a iniziare una nuova competizione. Questo personaggio compete ovviamente anche con me. Intendo dire che sta competendo ora con me in questo preciso istante in cui vi sto scrivendo: ha scommesso che riuscirà a finire il racconto prima di me. Ora vuole finire la frase prima che la possa fini… io dico che dovrebbe rilassarsi un po’ invece di essere sempre così teso. Ora si sta rilassando ma sta cercando di essere più rilassato degli altri e questo lo stressa. Sa che è stupido stressarsi per questo ma non riesce a tranquillizzarsi. Invece cerca di stressarsi di più per vincere questa competizione e il premio del più stressato dell’anno. Ora vorrei chiudere il racconto ma il competitore vuole fare a gara a chi resiste più a lungo continuando a scrivere oppure a chi chiude per primo. Questa volta, però, non mi frega perché.

Agon: spirito della competizione.

mercoledì 19 ottobre 2016

SOUP OPERA – Un minestrone di emozioni: episodio pilota

Lo specchietto retrovisore di una nuova Volvo S90 fiammante riflette un paio d’occhi. Sono occhi decisi di un uomo vincente. Sono occhi affamati di vittoria di un uomo di successo. È lo sguardo di un uomo che ha lavorato tanto per arrivare a quel successo. Un uomo che ha portato avanti il grande nome della sua famiglia. Un uomo che è consapevole di aver ricevuto ma anche dato molto alla famiglia. Quell'uomo è Giuseppe Maccheroni. Quello sguardo determinato riflesso nello specchietto retrovisore è l’immagine perfetta di un pilota saldamente al comando, non solo della sua autovettura, ma di tutta un’azienda a conduzione famigliare che va avanti da decenni. Non è quindi un uomo solo. È un uomo circondato da persone importanti: la sua famiglia. Seduta alla sua destra c’è Teresa Rossi, una donna bellissima, quello che si merita un uomo del calibro di Giuseppe. Seduti in fila nel sedile posteriore, ci sono i loro tre figli. Andrea Maccheroni, primogenito dallo sguardo fiero e deciso come quello del padre: è l’orgoglio di famiglia.  La secondogenita Giorgia Maccheroni: ha lo sguardo un po’ perso e non vede l’ora di essere di nuovo a casa. Infine Edoardo, il terzogenito dallo sguardo annoiato: ogni cinque secondi, neanche li contasse, distoglie lo sguardo dal finestrino per aggiornare la sua pagina sui social network. Giuseppe continua a guidare mentre passa con lo sguardo a uno a uno ogni membro della sua famiglia. Ognuno di loro è motivo d’orgoglio. Ognuno di loro è lo specchio delle sue vittorie. Un successo sudato per mandare alle stelle la sua azienda: la Sanit, leader svedese nella produzione di sanitari, che da anni porta gabinetti e lavandini di gran classe italiana nei bagni di milioni di svedesi. Giuseppe, dunque, sorride, saldamente alla guida del suo destino. Giuseppe oggi è molto felice, non solo per essere quello che è, ma anche perché oggi è il suo quarantacinquesimo compleanno. Per festeggiarlo si sta dirigendo al suo ristorante preferito a Danderyd, a nord-est di Stoccolma, con la sua Volvo S90. Lì Giuseppe ordinerà la sua zuppa di pesce preferita accompagnata dal suo vino preferito. La sua famiglia sarà lì con lui e questo è il regalo più bello che potessero fargli, anche se sicuramen… un momento, lo squillo di un cellulare rompe il silenzio che si era creato da qualche minuto nell'abitacolo. Il figlio minore Edoardo controlla con un rapido scatto il suo telefonino, ma non è il suo quello a squillare. Il suono inconfondibile è quello del cellulare di Giuseppe, il quale non esita e risponde mentre continua a guidare (nella civile Svezia non è reato se fatto in situazione di traffico non pericolosa). Giuseppe ascolta per qualche secondo chi gli parla dall'altro lato della cornetta, annuisce, ascolta ancora e poi esclama «Merda! Questa non ci voleva!» Teresa lo redarguisce a gesti per l’uso delle parolacce di fronte ai figli, Giuseppe la gela con lo sguardo e continua ad ascoltare, poi conclude la telefonata «Va bene, capisco. Ti richiamo io domani mattina dall'ufficio.» Giuseppe tiene il cellulare in mano e non dice niente, mentre sua moglie e il suo primogenito Andrea lo guardano preoccupati. Giorgia ed Edoardo invece non lo calcolano, una guarda fuori dalla finestra e l’altro controlla ossessivamente il suo stato su Facebook in attesa di un “mi piace”.
Che cosa avrà turbato la mente di Giuseppe? Che cosa avrà rovinato il suo compleanno? Che cosa gli sarà stato detto in quella comunicazione telefonica?
La mente di Giuseppe è piena di pensieri e lo sguardo è perso oltre l’orizzonte della strada davanti a sé. La rabbia monta dentro di lui. Sta pensando a una soluzione, perché lui trova sempre una soluzione. Non considera nient’altro che la soluzione. Non si rende conto che la sua famiglia lo sta scrutando preoccupata. Non si accorge neanche che una renna si è messa all'improvviso in mezzo alla strada: una renna in Svezia (che cliché… anche se chi bazzica queste latitudini sa che non è poi così improbabile)!
Il pericolo è imminente per il pilota di questo episodio pilota. Che cosa farà Giuseppe?

A. Per schivare la renna, Giuseppe tenta una manovra avventata che non va a buon fine. La macchina esce di strada, causando un incidente che potrebbe uccidere tutti i passeggeri, dando vita alla saga più breve della storia.

B. Giuseppe frena all'improvviso, ma non abbastanza da evitare la renna che muore sul colpo. Gli ambientalisti e i verdi lo scoprono, lo denunciano (in Svezia contano molto!) e rischia tre anni di carcere per il crimine commesso.

C. Giuseppe frena in tempo, avvertito via SMS da suo figlio Edoardo seduto sul retro, e riesce a non colpire la renna che rimane illesa. Subito dopo richiama chi gli aveva dato la brutta notizia telefonica e lo licenzia in tronco. I sindacati, però, gli danno una multa salatissima (in Svezia anche loro contano molto!)

Leggete qui le istruzioni per l'uso!

giovedì 13 ottobre 2016

EPICA MODERNA - Le nuove creature mitologiche: il classico

Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva di oscuri tali che la diritta via avean smarrita. / Esta selva di mitologiche creature / sempre dedita fu a citazioni di molte fogge e misure, / spesso in luoghi e situazioni inappropriate / e dalla lor memoria mal riportate, / giusto per volersi dare un tono colto ed erudito, / che spesso suona come un tono di ridicolo all’astante divertito. / C’è chi con gli amici al bar a voce alta cita scimmiottando i grandi del passato / e chi invece lo fa su carta stampata con un toner di ridicolo frega anche il lettor più abituato. / Tutto questo solo per sembrare importanti, saggi e semidei / senza tener conto, però, dell’ira funesta che infinti addusse lussazioni ai nostri zebedei. / Narra, o Musa, all'uomo che si crede agile ma in realtà demente / che a lungo andar a citar ad phallum noti poeti risulti indisponente, / poi, porca Troia, non ti lamentar / se la gente da te più non vuol restar. / Oh voi ch’ascoltate in rime sparse il suono di questi miei sospiri / non ridete ora a crepapelle degli altrui deliri, / perché anche voi asinelli di questa maledizione potreste cader preda / citando classici in malo modo senza che nessuno ve lo chieda. / Giammai io che or ora vi scrivo ne verrò colpito, / come ben si nota dal mio stile classico e forbito / e dal mio gran finale che su di me non conta balle: / e quindi uscimmo a riverir le stalle.

Omero: nome con cui è storicamente identificato il noto poeta greco.

martedì 11 ottobre 2016

KISSENEFREGA – La mia giornata

Per andare al lavoro mi alzo alle 6.30… no, dai, scherzo, a essere onesto, mi sveglio alle 6.40, a volte anche 6.50, perché sono un po’ pigro e faccio suonare la sveglia almeno una volta prima di alzarmi dal letto. Dopo aver fatto colazione con latte e cereali (lo so, hanno troppi zuccheri e si dovrebbe mangiare salato, ma le abitudini sono dure da cambiare) mi lavo i denti e prendo il pranzo nella gavetta (cioè, la scatola di plastica) che avevo già preparato la sera precedente. Saluto mia moglie e mio figlio e, se è estate, prendo la bici, mentre se è inverno, vado in metropolitana fino a Slussen (una fermata a sud del centro di Stoccolma). Poi prendo l’autobus per Nacka (un posto a ovest di Stoccolma). Inizio a lavorare alle 8: incontro dai due ai sei pazienti al giorno, scrivo le cartelle cliniche elettroniche, amministro test neuropsicologici ai pazienti, scrivo valutazioni psicologiche e faccio molte riunioni (a volte da dieci, a volte da sessanta rotture di maroni… hm, volevo dire minuti) con i miei colleghi e soprattutto (non) leggo nella mente delle altre persone. Tra le 12 e le 13 faccio un’ora di pausa pranzo (ma non la uso proprio tutta per mangiare) e finisco la giornata alle 17 quando riprendo l’autobus (nella direzione opposta della mattina) e poi la metropolitana. Alcuni giorni vado in palestra (principalmente pesi e spinning) e poi torno a casa (dopo aver ovviamente fatto la doccia altrimenti mia moglie non mi ci fa rientrare). Ceno con mia moglie e mio figlio, a volte guardando qualche serie televisiva sul computer (parlare in famiglia? Scherzi? Non se ne parla neanche!) Dopo cena mi rilasso scrivendo un po’, leggendo un libro oppure semplicemente navigando su internet senza uno scopo preciso (va bene, lo ammetto, quest’ultima opzione è quella più frequente!) Verso le 22.30 vado a dormire… e alle 22.40 forse mi addormento.


E voi direte: e chi se ne frega della tua giornata? Beh, non prendetevela con me, non è colpa mia… io vi avevo avvisati: rileggete il titolo della rubrica, per piacere!

sabato 8 ottobre 2016

SOUP OPERA – Un minestrone di emozioni: Istruzioni per l’uso

Più scrivo e più mi rendo conto che senza di voi lettori io scrittore non sono niente. Anche se non mi leggesse nessuno, scriverei lo stesso perché mi piace troppo, ma senza i miei lettori sarebbe tutto più noioso. Ho quindi pensato di coinvolgervi con “Soup opera – un minestrone di emozioni”.

Che cos’è? È una parodia di una Soap opera in forma di brevi racconti, nella quale il pubblico può decidere come far proseguire la storia.
Come? Alla fine dei racconti, presenterò tre possibili alternative (A, B e C) per far continuare la storia nell’episodio successivo.
Dove? Potrete votare una delle tre alternative con un commento alla fine di ogni episodio sul blog; commentando il post dell’episodio su Facebook; oppure scrivendomi su Twitter (@robriva82). Vi basterà scrivere “A”, “B” o “C” per votare.
Quando? Avrete una settimana per votare, dopodiché continuerò a scrivere la storia in base all’opzione più votata (in caso di parità sceglierò io).

venerdì 7 ottobre 2016

PROMOZIONE – TEATRO Stagione 2016/2017 al via!

Oltre a scrivere a me piace molto anche fare teatro. Nel 2009 ho fondato, assieme al mio amico Christian, un gruppo teatrale in lingua italiana a Stoccolma. Il nome del gruppo è “Varför inte”, che vuol dire perché no in svedese. All'attivo abbiamo già nove rappresentazioni, principalmente delle commedie. Io non ho saputo trattenere la mia vena creativa e ho messo lo zampino anche sul sito del gruppo curando la parte grafica e la parte dei contenuti.
Ieri sera ci siamo ritrovati per stabilire che cosa mettere in scena nella prossima primavera e dopo molte riflessioni e discussioni siamo giunti alla sofferta decisione. Per la stagione 2016/2017 metteremo in scena… rullo di tamburi… no, ve lo dico nelle prossime puntate.
Per ora vi posso solo preannunciare che sarà in aprile 2017, quindi tenetevi liberi se vi capita di essere a Stoccolma in quel periodo! Intanto accontentatevi di dare un’occhiata al sito, alle foto, ai video e ai brevi racconti scritti da me che raccontano i precedenti spettacoli! Buona lettura: http://www.varforinte.net/storia


Sì, lo so, questo pezzo potrebbe tranquillamente stare nella rubrica “Kissenefrega”… prendetelo come una sottocategoria teatrale!

mercoledì 5 ottobre 2016

EPICA MODERNA - Le nuove creature mitologiche: l’ecologico

Al mondo d’oggi tutto deve essere ecologico: dalle banane alla farina, passando dai sacchetti di plastica agli pneumatici. Veramente tutto deve essere ecologico: quindi le cose più comuni come frutta e verdura ma anche gli oggetti di tutti i giorni. Non ci si può dunque far mancare il mouse del computer ecologico, che deve essere allevato in campi elettromagnetici meno intensi e meno dannosi da 0,5 Tesla invece che da 1 Tesla come nelle classiche ditte d’informatica. Il campo visivo deve essere coltivato seguendo le rotazioni dell’avvicendamento colturale in modo tale da mantenere l’ottima resa della propria vista (quindi una coltivazione dovrà sicuramente essere di carote). Durante la settimana bianca si deve sciare solo su piste innevate non artificialmente e battute da gatti delle nevi ecologici che inseguono batuffoli di lana ecologici (perché ottenuti da ovini lasciati pascolare su prati più verdi). Si deve fare solo speciali esercizi fisici che consentano al corpo di secernere acido lattico ecologico prodotto da muscoli che non sono stati maltrattati e che hanno avuto spazio per contrarsi e distendersi liberamente. Non si potrà più andare in vacanza nella Grande Mela con l’aereo ma si dovrà farlo andandoci a piedi, a nuoto, in bici o, al limite, si potrebbe prendere in considerazione l’idea di usare il bruco mela (purché sia presente il verme che garantisca che non siano stati usati pesticidi). Si potrebbe andare avanti all’infinito con questa lista ecologica ma non posso sprecare troppa carta (non serve scrivere perché… ormai dovreste averlo capito). Per poter però passare al prossimo personaggio, prima che mi venga detto che non capisco un fico secco (ecologico ovviamente… e quindi essiccato naturalmente al sole e non artificialmente, ecc…), devo accertarmi di una cosa: siamo sicuri che questo blog sia ecologico?

Gaia: dea primordiale e potenza divina della Terra