NELLE
PRECEDENTI PUNTATE. La famiglia Maccheroni è coinvolta in un incidente d’auto. Il
primogenito Andrea è in coma farmacologico e il terzogenito Edoardo ha un
braccio rotto. Giuseppe, il padre di famiglia, è stato distratto dalla notizia
che la famiglia tedesca dei Krauten è in città. C’è un segreto tra di loro che
è… [Ha vinto la scelta C]
…un
segreto e quindi rimarrà tale, cioè segreto. Forse questo segreto è talmente
segreto che neanche i membri delle due famiglie ne sono a conoscenza. Forse,
invece, solo qualcuno della famiglia Maccheroni e della famiglia Krauten
conosce il segreto. Chi può saperlo: è un segreto!
Intanto
la prima notte dopo l’incidente passa tranquilla al reparto di terapia
intensiva dell’ospedale di Danderyd. Giuseppe e sua moglie Teresa restano in
ospedale, mentre nonna Rosa e Mario, il fratello minore di Giuseppe, tornano a
casa, portandosi dietro la secondogenita Giorgia. Edoardo dorme tranquillo in
ortopedia, svegliandosi ogni tre ore per aggiornare il suo status su Facebook,
e i genitori vanno a controllarlo a turno. La notte passa dunque insonne per i
coniugi Maccheroni.
La
mattina seguente arriva il nuovo turno di medici. Nella stanza entrano il
dottor Svensson e un paio d’infermiere. Il dottore va al computer a lato del
letto e legge: «Allora, che cosa abbiamo qua? Andrea Macceroni,» Ovviamente
sbaglia la pronuncia del cognome «22 anni.»
«Si
pronuncia Maccheroni…» Giuseppe non può fare a meno di correggerlo in torno
stizzito «come se ci fossero due cappa al posto delle ci: Makkeroni, non è
difficile!»
Il
medico non lo guarda neanche e continua a leggere la cartella clinica: «22
anni, in coma farmacologico da ieri sera a causa di un incidente
automobilistico…» poi arriva la classica domanda di un medico svedese, quella
che imparano all’università «e cosa pensate che possa essere?»
La
domanda, con la D maiuscola. La domanda che più fa arrabbiare Giuseppe: «Ma
dovrebbe saperlo lei! È lei il medico! Com’è poss…»
Teresa
lo blocca per evitare il peggio, intervenendo con calma: «Beh, credo sia stato
un forte trauma cranico… almeno così ci ha detto il suo collega del turno
precedente.»
Il
dottor Svensson non alza ancora gli occhi dallo schermo. Deve essere abituato a
sentirsi dire queste cose dai parenti dei pazienti. Probabilmente insegnano
anche quest’atteggiamento alla facoltà di medicina: «Dunque, Andrea Makkeroni,
22 anni, trauma cranico a seguito di un incidente d’auto. Una bella botta per
questa giovane ragazza!»
Giuseppe
va su tutte le furie ma Teresa lo trattiene: «Guardi che è un ragazzo… Andrea è
un nome maschile in Italia!»
Solo
in quel momento il medico solleva gli occhi e guarda per la prima volta il
paziente: «Il mio collega deve aver sbagliato a scrivere.» Ovviamente lui non
ammette di aver fatto un errore. «Provvederò a correggere. Dunque, che cosa
potrebbe aver causato l’incidente? Aveva bevuto? A me potete dirlo, ho il
segreto professionale.»
«No,
non aveva bevuto. Non stava guidando. Guidavo io e neanch…»
«Va
bene. I valori sono stabili a presto si riprenderà» il dottore liquida la
questione lasciando una buona notizia alla famiglia.
Nello
stesso istante, a Birger Jarlsgatan numero 26, in pieno centro di Stoccolma, due
uomini sulla quarantina, uno un po’ più giovane e molto più bello dell’altro,
stanno trasportando degli scatoloni pieni di raccoglitori su per le scale.
«Basta,
zono stankissimo!»
«Forza,
Franz, l’aschenzore è rotto, ma manka poko per arrifare all’ultimo piano. Poi
ci riposiamo sul difano.»
Il
trasloco continua secondo i piani: la ditta che se ne occupa trasporta i mobili
e le scatole più grosse, mentre le cose più piccole sono spostate a mano. La
ditta ha già trasportato la maggior parte dei mobili. Al pomeriggio dovrebbe
arrivare il resto e tutti i vestiti. I due enormi attici all’ultimo piano
saranno presto pronti per entrambe le famiglie.
Al
pomeriggio dello stesso giorno, di nuovo all’ospedale Danderyd, Giuseppe e
Teresa vegliano il figlio Andrea. Sembrano già nel vivo del discorso quando
Teresa chiede: «Che cosa sai dell’arrivo dei Krauten?».
«Non
molto a dire il vero. So che arriveranno a giorni… o che forse sono già
arrivati.»
«Perché
ci perseguitano? Perché ci seguono ovunque andiamo?»
«Ma
come? Non lo sai? I Krauten sono a Stoccolma perché…»
«Ciao
ma’, ciao pa’» Giorgia entra in stanza è interrompe la discussione. «Come sta
Andre’?» Poi si ferma. «Ho interrotto qualcosa? Stavate parlando di qualcosa di
segreto?»
«Noi
non abbiamo segreti. Piuttosto, hai parlato con tua zia Maria? Viene a trovare
Andrea?»
Giorgia
fa spallucce e Edoardo entra col braccio ingessato. Saluta con un gesto, non
dice niente, però scrive sui social network che sta bene, che è uscito
dall’ospedale e che i suoi genitori stanno nascondendo qualcosa, forse un
segreto.
Giuseppe
è decisamente spazientito dall’atteggiamento di sua sorella Maria e decide di non
aspettare oltre telefonandole. Cos’è successo a Maria?
A.
Si è dimentica di andare a trovare Andrea perché presa dal lavoro: un nuovo
modello di bidet.
B.
Arriva in ritardo in ospedale perché è andata prima all’ospedale sbagliato.
C.
Si è attardata a fare compere di gioielli in città e arriva in ritardo in
ospedale, a orario visite terminato.
Avete
una settimana di tempo per votare una delle tre alternative con un commento
alla fine di questo episodio sul blog, su Facebook, oppure scrivendomi su
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Potete votare fino a martedí 6 dicembre!
RispondiEliminaB
RispondiEliminaGrazie anche ai voti su Facebook vince l'opzione B!
RispondiEliminaA presto per l'episodio 3 cosí potrete decidere di nuovo!
Grazie mille a tutti quelli che hanno votato: siete meravigliosi! Incoraggiate anche altri a partecipare!
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