Questa creatura compete su tutto e con tutti.
Compete su cose che non gli interessano, compete su chi è andato in vacanza in
posti migliori, compete per chi ha un lavoro migliore e più pagato, compete per
chi ha più “like” sulla propria pagina Facebook, compete persino con se stesso
per fare anche più di quello che si potrebbe fare. Compete talmente tanto che
perde di vista i suoi obiettivi e non riesce a godersi niente perché schiavo di
questa droga che si è creato da solo. Non riesce a gustarsi niente fino in
fondo e spesso lascia le gioie incompiute perché intento a iniziare una nuova
competizione. Questo personaggio compete ovviamente anche con me. Intendo dire
che sta competendo ora con me in questo preciso istante in cui vi sto
scrivendo: ha scommesso che riuscirà a finire il racconto prima di me. Ora vuole
finire la frase prima che la possa fini… io dico che dovrebbe rilassarsi un po’
invece di essere sempre così teso. Ora si sta rilassando ma sta cercando di
essere più rilassato degli altri e questo lo stressa. Sa che è stupido
stressarsi per questo ma non riesce a tranquillizzarsi. Invece cerca di
stressarsi di più per vincere questa competizione e il premio del più stressato
dell’anno. Ora vorrei chiudere il racconto ma il competitore vuole fare a gara
a chi resiste più a lungo continuando a scrivere oppure a chi chiude per primo.
Questa volta, però, non mi frega perché.
Agon: spirito della competizione.
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