Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai
per una selva di oscuri tali che la diritta via avean smarrita. / Esta selva di
mitologiche creature / sempre dedita fu a citazioni di molte fogge e misure, / spesso
in luoghi e situazioni inappropriate / e dalla lor memoria mal riportate, / giusto
per volersi dare un tono colto ed erudito, / che spesso suona come un tono di
ridicolo all’astante divertito. / C’è chi con gli amici al bar a voce alta cita
scimmiottando i grandi del passato / e chi invece lo fa su carta stampata con un
toner di ridicolo frega anche il lettor più abituato. / Tutto questo solo per
sembrare importanti, saggi e semidei / senza tener conto, però, dell’ira
funesta che infinti addusse lussazioni ai nostri zebedei. / Narra, o Musa, all'uomo
che si crede agile ma in realtà demente / che a lungo andar a citar ad phallum noti poeti risulti
indisponente, / poi, porca Troia, non ti lamentar / se la gente da te più non
vuol restar. / Oh voi ch’ascoltate in rime sparse il suono di questi miei
sospiri / non ridete ora a crepapelle degli altrui deliri, / perché anche voi asinelli
di questa maledizione potreste cader preda / citando classici in malo modo
senza che nessuno ve lo chieda. / Giammai io che or ora vi scrivo ne verrò
colpito, / come ben si nota dal mio stile classico e forbito / e dal mio gran finale
che su di me non conta balle: / e quindi uscimmo a riverir le stalle.
Omero: nome con cui è storicamente identificato il
noto poeta greco.
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