Lo
specchietto retrovisore di una nuova Volvo S90 fiammante riflette un paio
d’occhi. Sono occhi decisi di un uomo vincente. Sono occhi affamati di vittoria
di un uomo di successo. È lo sguardo di un uomo che ha lavorato tanto per
arrivare a quel successo. Un uomo che ha portato avanti il grande nome della
sua famiglia. Un uomo che è consapevole di aver ricevuto ma anche dato molto alla
famiglia. Quell'uomo è Giuseppe Maccheroni. Quello sguardo determinato riflesso
nello specchietto retrovisore è l’immagine perfetta di un pilota saldamente al
comando, non solo della sua autovettura, ma di tutta un’azienda a conduzione
famigliare che va avanti da decenni. Non è quindi un uomo solo. È un uomo circondato
da persone importanti: la sua famiglia. Seduta alla sua destra c’è Teresa
Rossi, una donna bellissima, quello che si merita un uomo del calibro di
Giuseppe. Seduti in fila nel sedile posteriore, ci sono i loro tre figli.
Andrea Maccheroni, primogenito dallo sguardo fiero e deciso come quello del
padre: è l’orgoglio di famiglia. La
secondogenita Giorgia Maccheroni: ha lo sguardo un po’ perso e non vede l’ora
di essere di nuovo a casa. Infine Edoardo, il terzogenito dallo sguardo
annoiato: ogni cinque secondi, neanche li contasse, distoglie lo sguardo dal
finestrino per aggiornare la sua pagina sui social network. Giuseppe continua a
guidare mentre passa con lo sguardo a uno a uno ogni membro della sua famiglia.
Ognuno di loro è motivo d’orgoglio. Ognuno di loro è lo specchio delle sue
vittorie. Un successo sudato per mandare alle stelle la sua azienda: la Sanit,
leader svedese nella produzione di sanitari, che da anni porta gabinetti e
lavandini di gran classe italiana nei bagni di milioni di svedesi. Giuseppe,
dunque, sorride, saldamente alla guida del suo destino. Giuseppe oggi è molto
felice, non solo per essere quello che è, ma anche perché oggi è il suo
quarantacinquesimo compleanno. Per festeggiarlo si sta dirigendo al suo
ristorante preferito a Danderyd, a nord-est di Stoccolma, con la sua Volvo S90.
Lì Giuseppe ordinerà la sua zuppa di pesce preferita accompagnata dal suo vino
preferito. La sua famiglia sarà lì con lui e questo è il regalo più bello che
potessero fargli, anche se sicuramen… un momento, lo squillo di un cellulare
rompe il silenzio che si era creato da qualche minuto nell'abitacolo. Il figlio
minore Edoardo controlla con un rapido scatto il suo telefonino, ma non è il
suo quello a squillare. Il suono inconfondibile è quello del cellulare di
Giuseppe, il quale non esita e risponde mentre continua a guidare (nella civile
Svezia non è reato se fatto in situazione di traffico non pericolosa). Giuseppe
ascolta per qualche secondo chi gli parla dall'altro lato della cornetta,
annuisce, ascolta ancora e poi esclama «Merda! Questa non ci voleva!» Teresa lo
redarguisce a gesti per l’uso delle parolacce di fronte ai figli, Giuseppe la
gela con lo sguardo e continua ad ascoltare, poi conclude la telefonata «Va
bene, capisco. Ti richiamo io domani mattina dall'ufficio.» Giuseppe tiene il
cellulare in mano e non dice niente, mentre sua moglie e il suo primogenito
Andrea lo guardano preoccupati. Giorgia ed Edoardo invece non lo calcolano, una
guarda fuori dalla finestra e l’altro controlla ossessivamente il suo stato su
Facebook in attesa di un “mi piace”.
Che
cosa avrà turbato la mente di Giuseppe? Che cosa avrà rovinato il suo
compleanno? Che cosa gli sarà stato detto in quella comunicazione telefonica?
La mente di Giuseppe è piena di pensieri e lo sguardo è perso oltre l’orizzonte
della strada davanti a sé. La rabbia monta dentro di lui. Sta pensando a una
soluzione, perché lui trova sempre una soluzione. Non considera nient’altro che
la soluzione. Non si rende conto che la sua famiglia lo sta scrutando
preoccupata. Non si accorge neanche che una renna si è messa all'improvviso in
mezzo alla strada: una renna in Svezia (che cliché… anche se chi bazzica queste
latitudini sa che non è poi così improbabile)!
Il
pericolo è imminente per il pilota di questo episodio pilota. Che cosa farà
Giuseppe?
A.
Per schivare la renna, Giuseppe tenta una manovra avventata che non va a buon
fine. La macchina esce di strada, causando un incidente che potrebbe uccidere
tutti i passeggeri, dando vita alla saga più breve della storia.
B.
Giuseppe frena all'improvviso, ma non abbastanza da evitare la renna che muore
sul colpo. Gli ambientalisti e i verdi lo scoprono, lo denunciano (in Svezia
contano molto!) e rischia tre anni di carcere per il crimine commesso.
C.
Giuseppe frena in tempo, avvertito via SMS da suo figlio Edoardo seduto sul
retro, e riesce a non colpire la renna che rimane illesa. Subito dopo richiama
chi gli aveva dato la brutta notizia telefonica e lo licenzia in tronco. I
sindacati, però, gli danno una multa salatissima (in Svezia anche loro contano
molto!)
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