venerdì 24 giugno 2022

RACCONTI – Avvistamenti

Negli ultimi due mesi ne hanno avvistato uno.
L’hanno visto più volte.
Un orso. Un orso bruno. Non troppo grande. Non troppo piccolo. Quasi innocente.
Peloso dalla testa ai piedi. Soprattutto in testa a dire il vero. Dalla chioma folta e spesso sporca. La barba incolta e lunga che tante volte prende vita, pronta a intrappolare briciole di pane e gocce di latte per sopravvivere. Il pelo arruffato e ispido sul petto e sulla schiena per autodifesa dai nemici pronti a dargli fastidio. Come da copione.
Se ne gira tranquillamente per la città. Entra ed esce dalla metro tra l’indifferenza della gente della grande città ormai abituata a vedere di tutto. Di giorno va al lavoro come niente fosse. Di notte e nei fine settimane si rifugia in una sala prove o in un teatro di periferia per trasudare passione.
Emana infatti strani odori, soprattutto dopo aver indossato il suo costume da postino – una giacca stretta, stretta che gli cinge i fianchi e gli soffoca la gola – per più di quattro ore di fila. Tutto per esigenze sceniche.
Si nutre voracemente di panini, spuntini, crackers, frutta o qualsiasi cosa trovi a disposizione a orari irregolari a volte in branco ma spesso da solo, dopo che gli altri membri della famiglia sono andati a dormire. Se può si sbafa anche un po’ di miele, principalmente per mantenere morbide le corde vocali per un ruggito pronto e deciso. Successivamente collassa sul divano o sul letto a pancia all’aria e pantaloni sbottonati.
Tra l’andare a zonzo nel tempo libero e starsene a casa a riposare, sceglie senza dubbio la seconda opzione. Al massimo si limita a uscire di soppiatto con la sua compagna e i cuccioli per tranquille gite fuori porta dove non rischia di incontrare i suoi temuti cacciatori: amici e conoscenti che gli chiedono come sta e pianifichino insieme giornate che gli succhiano preziosa energia da dedicare solo ed esclusivamente alla musa Melpomene.  
È ben attento dal non farsi coinvolgere in altri progetti a breve o lungo termine che non riguardino il palcoscenico, dalla famiglia, amici, parenti o conoscenti. Partecipare a cene, feste, picnic, afterwork o altre attività di socializzazione per sentirsi parte integrante della collettività non sono consentite.
Gongola ripensando a tutto questo lussuoso bendidio che si è conquistato da bravo orso collaudato. Sa però che non durerà molto. Sa che sceso dal palcoscenico, di nuovo nella vita reale, non avrà più scuse, non potrà più lesinare sulle docce, dovrà affrontare la vita.
L’orso dovrà infatti smetterla. Dovrà dare un taglio a tutto questo!
Qualcuno dovrebbe dirglielo.
Mi sa che toccherà a me l’onore e l’onore. Domani mi faccio coraggio e davanti allo specchio glielo dico.
Tornare a parlare con la gente e socializzare? Ma neanche per idea.
Per darci un taglio gli basterà accorciare barba, baffi e capelli!

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