NELLE
PRECEDENTI PUNTATE. Giuseppe Maccheroni ha sfasciato parte della ditta Sanide
in preda all’ira. Quando sta per colpire Thilde si blocca perché vede suo padre
Mario senior, che credeva morto da anni, ma la polizia arresta il vecchio
Maccheroni. L’amore proibito e segreto tra Giorgia Maccheroni e Stefan Krauten
nasce e continua, anche se vengono scoperti da Beate, la mamma di Stefan. Mario
senior è in carcere e racconta alla famiglia il suo passato burrascoso. Maria
arriva, vomita perché è incinta e lo comunica al marito… [Ha vinto la scelta A]
«Sei
incinta?» Carlo è incredulo. «Ma com’è possibile?»
Maria
ricomincia a piangere e le scappa di nuovo da vomitare. Per cercare di
trattenersi si rifugia in bagno.
«Dove vai? Come fai a essere incinta? Non facciamo l’amore da… da… non so da quanto, ma da tanto.» Carlo ci pensa su e fa un paio di calcoli a mente, mentre raccoglie il mestolo che gli era caduto prima. «Saranno almeno sei o sette mesi… aspetta, dobbiamo parlarne. Com’è possibile?»
«Dove vai? Come fai a essere incinta? Non facciamo l’amore da… da… non so da quanto, ma da tanto.» Carlo ci pensa su e fa un paio di calcoli a mente, mentre raccoglie il mestolo che gli era caduto prima. «Saranno almeno sei o sette mesi… aspetta, dobbiamo parlarne. Com’è possibile?»
Loro
figlia, Camilla, ha sentito tutto e ha capito tutto. Si è affacciata in
corridoio per qualche istante e ora scuote la testa rassegnata dal fatto che
suo padre non ha ancora capito il tradimento della madre. Non dice niente e poi
rientra in camera. Carlo invece sta ancora pensando, fermo in cucina col
mestolo in mano. «Hm… che sia successo un mese fa quando eravamo entrambi
ubriachi? Mah… non eravamo così ubriachi. O forse sì? Non mi ricordo.» Carlo è
pieno di dubbi e non riesce a ragionare bene.
Un
paio di giorni dopo, nella sede della Sanit, c’è un uomo che sta riflettendo.
Rimugina sulla vita, sulle scelte che ha fatto e su quello che lo aspetta in
futuro. Quell’uomo pensa e ripensa a quello che è successo e a quello che dovrà
fare. «È successo veramente il mese scorso? O erano tre mesi fa?» Quell’uomo è
ancora Carlo Bianchi, il marito di Maria. «No, non può essere successo tanto
tempo fa… io e Maria ci siamo ubriacati solo una volta quest’anno. Sì,
dev’essere quella volta che abbiamo fatto l’amore. Eppure non ne sono sicuro.
Qualcosa non mi torna… forse è success…»
«Che
ci fa qui Carlo?»
A
interrompere il flusso di coscienza dell’uomo è Giuseppe Maccheroni. Carlo
sembra spaesato e sembra rendersi conto solo ora di dove si trova. Non
risponde, così Giuseppe interviene. «Carlo? Ci sei? Come mai sei qui, nella
sede della Sanit?»
Carlo
si risveglia dal torpore dei suoi dubbi e abbozza una risposta. «Non… non lo
so! Dove hai detto che siamo?»
«Nella
sede della Sanit.» Giuseppe è perplesso. Carlo lo è più di lui e non risponde.
Dopo qualche attimo di silenzio, Giuseppe cambia discorso. «Senti Carlo, dov’è
mia sorella Maria?»
Al
risentire il nome della moglie, Carlo sprofonda nuovamente nei suoi pensieri.
«Carlo?
Carlo?» Giuseppe chiede e non ottiene risposta.
«Scusami,
devo andare!» Carlo esce e sparisce in fretta tra la folla.
Anche
Giuseppe è pieno di dubbi ed è di fronte a un importante bivio: pagare la
penale (sì ma con quali soldi?) o scontare la pena in carcere! Che fare?
Trovare i soldi o andare in prigione? Giuseppe si arrovella in questo dilemma
da monopoli. Anche lui pensa e ripensa. «Ci deve essere un’altra soluzione...
ci deve essere!» Giuseppe passeggia nervosamente avanti e indietro nella sua
stanza della Sanit. Vorrebbe chiedere consiglio a sua sorella, ma lei non c’è.
«Maria mi potrebbe aiutare. Lei sa sempre fare la scelta giusta» I dubbi di
Giuseppe non lo fanno ragionare lucidamente. Poi all’improvviso si blocca e ha
un’idea. Un’idea forte, ma che potrebbe risolvere tutti i suoi problemi. Esce
allora di fretta dalla ditta, passa da casa per prendere dei documenti e
ritorna in strada. Arrivato alla sua meta, inspira profondamente ed entra. È
molto nervoso, ma sente che quella può essere la scelta giusta per la sua
famiglia, anche se è una scelta dolorosa. Arrivato finalmente alla scrivania
della persona che cercava, Giuseppe va subito al punto.
«Ho
una proposta da fare: uno scambio.» L’altra persona annuisce incuriosita,
mentre gli altri presenti sembrano quasi irritati mentre Giuseppe continua a
parlare «Sì, uno scambio, per salvare me e la mia famiglia. Lo so, questo mi
costerà molto… e sono qui per pagare. La mia libertà, il ritiro della denuncia,
per un pezzo di me stesso, ovvero un pezzo della Sanit, la mia azienda!»
«Tu
fuoi skampiare, tua zia Enza? Con kosa la fuoi skampiare?» La voce
inconfondibile del vecchio e sordo Ralf Krauten spezza il silenzio. Thilde
Krauten lo mette a tacere. «Papà, per fafore. Stai puono!» Poi si rivolge a
Giuseppe «Spiecati meghlio…»
«Se
voi farete cadere le accuse su di me e di conseguenza la penale da pagare, io
vi cederò una parte della Sanit… o meglio delle mie azioni!»
«Fuoi
skampiare tua zia Enza con tuo zio Toni? Io feramente non ti capisko
ciofanotto!»
«Ankora
tu, papà. Taci! Lascia diskutere a me ti cose zerie!» Ralf si fa quieto. Thilde
riprende il discorso con Giuseppe. «Dof’è la frecatura? Perkè dofresti tarci le
tue qvuote?»
«Non
c’è la fregatura. Te l’ho detto: ti do parte delle mie quote per non dover
pagare la penale o andare in carcere. È semplice.»
«Hm…
non ci zi può mai fitare ti foi italiani… schpezialmente ti foi Makkeroni. Qui
c’è il trucco.» Thilde ci pensa ancora qualche secondo e poi conclude. «No. Non
accetto. Defi pacare per la tua arrocanza e la tua fiolenza. Preferisko feterti
marcire in car…»
«Io
infece accetto!» Un altro membro dei Krauten a sorpresa gradisce l’offerta. Tutti
lo guardano increduli. «Accetto perché ho cià alcune qvuote!» Lo sguardo dei
presenti è ora interrogativo. Ralf Krauten avanza con la sua carrozzella e si
spiega. «Me li ha date tuo patre, karo Ciuseppe!»
«Mio
padre? Perché avrebbe mai dovuto darti le quote della Sanit?»
Ralf
ridacchia sempre più sguaiatamente, fino a che sua moglie Martha non lo ferma.
«Karo, smettila ora, altrimenti ti ferrà un colpo!»
Ralf
si ricompone. «Come zai, tuo patre Mario afefa molti tepiti… e fentento qvuelle
qvuote a me ne ha saltati qualkuno. Inoltre, chi creti che l’appia aiutato
nella sua finta morte?» Ralf sorride beffardo. Giuseppe è sconvolto e si chiede
come prenderanno la notizia gli altri Maccheroni… beh, uno di loro è lì, in una
stanza vicina: sua figlia, Giorgia Maccheroni, senza accorgersi di nulla, sta
baciando Stefan Krauten nel bagno. I giovani vivono del loro amore e se ne
fregano del resto del mondo. Anche il resto del mondo sembra però non
accorgersi di loro. Nello stesso bagno, infatti, davanti allo specchio c’è un
altro membro dei Maccheroni: Maria, che tiene in mano un depliant.
A.
Maria ha sentito tutto e interviene cercando di impedire la vendita di quote
Sanit, mostrando il depliant per un prestito bancario che tiene in mano.
B.
Maria non ha sentito niente perché è troppo presa dai suoi pensieri e dal suo depliant
sull’aborto.
C.
Maria non ha sentito niente, ma uscendo casualmente dal bagno, interviene
spiegando quanto sia interessante il depliant sulla nuova mostra d’arte in
città.
Avete
una settimana di tempo per votare una delle tre alternative con un commento
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Avete tempo fino a giovedì 7 giugno per votare!
RispondiEliminaB ...per esclusione
RispondiEliminaGrazie a tutti i vostri voti (specialmente da Facebook). Vince C.
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