giovedì 17 maggio 2018

KISSENEFREGA – Le canzoni dei bambini

A tutti capita che una canzone appena ascoltata rimanga in testa per tutta la giornata, a volte anche per tutta la settimana, senza darci tregua. Quando si tratta di una canzone per bambini, però, la situazione è molto più complicata, perché questa variante è la peggiore che ci sia ia-ia-o, quante bestie ha zio Tobia ia-ia-o, c'è la capra-capra-ca-ca-capra, nella vecchia fattoria ia-ia-o. Oh, no, ora l’ho attaccata anche a te e chissà ora se riuscirai a dormire. Domani ti contatto per chiederti di persona se dormi tu? Dormi tu? Suona le campane, suona le campane, din, don, dan, din, don, dan, suona le campane, din, don, dan! Niente, per scacciare il demone di queste canzoni per bambini bisogna avere pazienza, tanta pazienza e per avere pazienza ci vuole un tavolo, per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero, per fare l'albero ci vuole il seme, per fare il seme ci vuole il frutto, per fare il frutto ci vuole un fiore. Ecco, lo sapevo che avrei fatto peggio… oltre a doverti togliere dalla testa il testo de “la vecchia fattoria”, ora ci son altri due coccodrilli e un orangotango, due piccoli serpenti, un'aquila reale, il gatto, il topo, l'elefante, non manca più nessuno: solo non si vedono i due liocorni. Io però non vedo neanche la fine di questo tunnel buio e senza speranza. Maledette canzoni dei bambini: ti entrano in testa e non si staccano più e senza che te ne accorgi ti ritrovi a canticchiarle quando sei in autobus, quando stai preparando la cena e quando stai lavorando. Ormai siamo tutti sulla stessa barca, siam alla disperata ricerca di un rimedio, siam sprofondati in questo fondo senza fine e soprattutto siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin, mai nessun ci dividerà, trallalla-lallà. Caro lettore, ti chiedo scusa per questo pezzo odierno e, se sei arrivato fino a qua qua e di un papero che sa fare solo qua qua qua più qua qua qua mamma papera e papà con le mani fan qua qua e una piuma vola già di qua e di là. Dopo tutti questi ritornelli mi sento più di là che di qua, ma forse potrebbe essere l’unico modo per togliere la maledizione. Infatti ho l’impressione che queste canzoni mi rimarranno in testa finché sarò morto, pan e vin non ti mancava, l’insalata era nell’orto e una casa avevi tu. Oh no, è dunque con Maramao che anche l’ultimo residuo della mia adolescenza heavy metal e rock ‘n’ roll svanisce? No, mi ribello: quello non sparirà, non andrà tutto in fumo… o per meglio dire in inglese, non andrà tutto in smoke on the water, a fire in the sky. Smoke on the water

E voi direte: e chi se ne frega delle canzoni dei bambini? Beh, non prendetevela con me, non è colpa mia… io vi avevo avvisati: rileggete il titolo della rubrica, per piacere!

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