C’era una volta una principessa di un regno molto grande
e lontano. La principessa era giovane, molto bella e altrettanto intelligente e
viveva con i suoi genitori, il re e la regina, in un castello sfarzoso nel
cuore del regno. Date le sue molte qualità, aveva molti pretendenti che venivano
a bussare alla porta del re da ogni parte del grande regno. La principessa però
non sapeva decidersi: uno era troppo basso, uno era troppo alto, uno era troppo
povero, uno era troppo avaro, uno era troppo spaccone, uno era troppo umile,
uno era troppo brutto, uno era troppo vanitoso, uno era troppo magro, uno era
troppo grasso, uno era troppo puntiglioso, uno era troppo approssimativo, uno
era troppo complicato, uno era troppo banale. Insomma i suoi pretendenti erano
sempre in qualche modo non adatti. Il re, suo padre, allora si adirò e decise
di rinchiudere la principessa in cima a una torre in un altro castello all'estremità del suo regno. Il castello era in una zona lugubre e nebbiosa, era attorniato da un fossato pieno di pericolosi coccodrilli, era sorvegliato da un
potente drago sputa fuoco e sulle sue mura s’inerpicava una folta ramificazione
di rovi spinosi. Il re decise che il primo uomo che fosse riuscito a liberare
la principessa da questa fortezza avrebbe potuto ottenere la sua mano. Inoltre,
il re decise che a proteggere la sua stanza ci fosse un indovino pronto a testare
l’intelligenza del pretendente sottoponendogli un terribile quesito e una
difficilissima sfida a scacchi. Dopo molti tentativi falliti di alcuni
pretendenti venne il giorno in cui il principe di un paese lontano accolse la
sfida. Il principe arrivò a cavallo fino al portone d’ingresso del castello.
Prese la rincorsa e con un balzo saltò il fossato. Si aggrappò alla schiena del
drago per raggiungere la sommità della torre evitando i rovi. Lottò alacremente
e sconfisse il drago tagliandogli la testa. Risolse il quesito dell’indovino
senza pensarci su due volte. Infine diede scacco matto all'avversario in
quattro mosse. Quando aprì la porta, il principe era così bello e intelligente
che la principessa se ne innamorò subito. «Sì, sei tu l’uomo della mia vita»,
disse la principessa. «Tu sì che potrai avere la mia mano. Sposami!». La
principessa era in estasi e non aspettava altro che la risposta del principe,
la quale non tardò ad arrivare. «No», rispose il principe, aggiustandosi il
colletto e spolverandosi il vestito. «Non ti sposo. Io sono gay. Ho fatto tutta
questa strada perché pensavo fossi il re, non la principessa!» Il principe se
ne andò lasciando la principessa basita, la quale non si sposò più perché nessun
altro uomo fu in grado di venire a salvarla.
Fine della storia: ora a letto, figliola!
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