venerdì 1 maggio 2020

KISSENEFREGA – cOVIDIO-19

Publio Ovidio Nasone, noto semplicemente come Ovidio (vissuto a cavallo dell’anno zero), è stato un grande poeta romano, tra i principali esponenti della letteratura latina e della poesia elegiaca. Oltre a essere autore di molte opere (tra le quali gli Amores, le Metamorfosi e Tristia) è stato un fenomenale premonitore. Questo non sono molti a saperlo e io oggi vorrei farvi un esempio di come Ovidio abbia già previsto e commentato nei suoi poemi questa pandemia da Covid-19 più di 2000 anni fa.

  • “Finché sarai fortunato, conterai molti amici: se ci saranno nubi, sarai solo.”
Sul contagio per vie aree con nubi cariche di SARS-CoV-2 che precede l’isolamento sociale

  • “Le gioie sono l'inizio del nostro dolore.”
Quando qualcuno a gennaio gongolava “Solo ai cinesi poteva capitare!”

  • “Aspiriamo sempre a ciò che è proibito e desideriamo le cose che sono negate.”
Sulla costante tentazione d’infrangere le restrizioni governative

  • “Odierò, se mi sarà possibile, altrimenti amerò mio malgrado.”
Sull’insensato accanimento dei beceri verso chi ha la possibilità di uscire di casa (anche per futili motivi, come ad esempio portare a spasso il cane o andare a fare l’infermiere)

  • “La virtù sta nel mezzo.”
Sul metro e mezzo di distanza da mantenere tra le persone

  • “Nulla è più utile di quegli studi che non hanno nessuna utilità.”
Quando al bar si discuteva degli epidemiologi, prima che scoppiasse la pandemia

  • “L'ora passata non può tornare.”
Mantra per alleviare la quarantena

  • “Mentre parlo l'ora fugge.”
Sul motivo di tante chiacchiere senza senso sulla pandemia per far passare il tempo durante la quarantena

  • “Non sono né le ricchezze, né la fama degli avi a rendere grandi, ma l'onestà e le capacità intellettuali.”
Sul fallimento annunciato della fase due in Italia

  • “Amore e tosse non si possono nascondere.”
Sul tentativo fallito di far convivere congiunti e contagio

  • “Una causa non buona diventa peggiore quando si vuole difenderla.”
Sull’ostinatezza di certe affermazioni che sono come il pesce… dopo tre secondi puzzano

  • “Se potessi sarei più assennato; ma mi trascina contro la mia volontà una forza nuova, e il desiderio mi tira in una direzione, la ragione nell’altra: vedo e approvo il meglio, ma seguo il peggio.”
Sulla stesura di questo pezzo che ho appena scritto

E voi direte: e chi se ne frega del gioco delle previsioni di Ovidio? Beh, non prendetevela con me, non è colpa mia… io vi avevo avvisati: rileggete il titolo della rubrica, per piacere!

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