È
notte. Fuori fa freddo. Fulmini squarciano il cielo. I lampi illuminano la
città e i tuoni spaccano i timpani. La pioggia cade fitta e bagna le coscienze
della gente. A parte il temporale tutto tace.
Un
uomo italiano è seduto al tavolo, di spalle rispetto al resto della cucina di
casa sua, e guarda fuori dalla finestra. In casa la corrente è saltata e quindi
l’uomo sta seduto al lume di una candela. La luce fioca gli illumina il volto e
il piatto di pasta al ragù che si sta gustando con calma. I tuoni del temporale
sono intervallati dallo stridere della forchetta sul piatto. Il fuoco consuma
la cera e la candela sta per finire inesorabilmente. L’uomo sa che tra poco
sarà al buio e sa anche di non avere altre candele o torce elettriche in casa.
L’uomo però non sembra curarsene e continua imperterrito a mangiare il suo
pasto. Affonda la forchetta nel piatto, s’imbocca con gusto e mastica
lentamente per assaporare al massimo il sapore, come se fosse l’ultima cena
della sua vita. Deglutito un altro boccone, pasteggia il cibo con un buon
cabernet e nel momento in cui appoggia il bicchiere sente uno strano rumore
provenire dal corridoio. È lo scricchiolio sul parquet. Sarà il gatto, pensa
l’uomo e continua la sua cena. La candela intanto continua a scendere di
livello, mentre la pasta al ragù è ancora a metà. L’uomo si fa un altro paio di
forchettate mentre continua a osservare la pioggia che cade copiosa. Mentre
guarda il giardino di casa, vede qualcosa passare velocemente da destra a
sinistra. Non è però qualcosa che sta fuori, ma un riflesso sulla finestra di
qualcosa che sta all’interno. L’uomo perde per un secondo la calma, appoggia la
forchetta sul piatto, si alza di scatto e si gira. Il suo gatto miagola e poi
scappa in salotto quando il suo padrone si avvicina. L’uomo ride nervosamente.
Era davvero il gatto, si rassicura. Riprende la forchetta in mano ma in quell’istante
un fumino sale dal fondo della candela e lo lascia al buio. Ora solo i lampi
irregolari illuminano la cucina. L’uomo vorrebbe ritornare alla sua cena, ma un
altro rumore, più vicino del precedente, gli toglie l’appetito. È il rumore di
un oggetto pesante sollevato dal bancone della cucina. Non può essere il gatto
ora perché se n’è appena andato, riflette terrorizzato. Il lampo di un fulmine
illumina la stanza, l’uomo si volta a destra e a sinistra ma non fa in tempo a
guardare tutta la stanza e non vede nessuno. Ora si sentono anche dei passi
avvicinarsi. L’uomo indietreggia verso il tavolo. Ora ha le spalle al muro in
attesa del prossimo fulmine e afferra la forchetta come arma di difesa. Ormai i
passi sono sempre più vicini e si sente un rumore netto e definito, come fosse
un clic. Il lampo tarda ad arrivare, ma quando illumina di nuovo il volto
dell’uomo è già troppo tardi. Nell’attimo successivo l’uomo è coperto di rosso.
Il rosso è dappertutto, non solo sull’uomo ma anche sul piatto di pasta, sulla
tavola e sul pavimento sottostante. Subito dopo l’elettricità torna in casa.
Ora di fronte all’uomo italiano c’è una donna inglese: sua moglie. L’uomo, però, non è
morto. Il rosso non è sangue ma ketchup.
ah ah!! Bello!
RispondiEliminaDa leggere con questa musica:
https://www.youtube.com/watch?v=pxEAMjDPH1A&list=PLB5D02889E70D1930&index=4
Dettaglio: anche per l'immagine del gatto
RispondiEliminaGrazie! Il finale è un po' alla Rezza! :)
RispondiEliminacollegato subito :D
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