venerdì 16 giugno 2017

KISSENEFREGA – Una giornata campale

Vi state chiedendo se questo pezzo riguarda il lavoro? Ma quale lavoro… o meglio, questo è anche più duro di un lavoro: prendersi cura di un bambino di 8 mesi. Sono solo a casa in paternità e la mia giornata parte in realtà dalla notte, passata in bianco “sporco”. Scrivo bianco sporco perché almeno un paio d’ore le ho dormite grazie all’aiuto di mia moglie che il giorno dopo doveva andare al lavoro. Al “risveglio” iniziamo subito con una cacca da elefante che esce dal pannolino e sporca tutta la schiena del marmocchio. Sul fasciatoio il pupo non vuole star fermo e così abbiamo l’effetto Nutella spalmata su una fetta di plastica. Dopo aver faticosamente pulito tutto, parte il concerto gratuito della giornata: “il pianto magico” di Mio Figlio, dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio. Gioco con lui e piange. Lo lascio giocare solo e piange. Lo prendo in braccio e piange. Gli mostro le gatte e piange. Lo cambio e piange. Gli do uno spuntino e… smette per un minuto e poi piange di nuovo. Mi dà una sosta solo quando usciamo a prendere un po’ d’aria, ma siamo in Svezia in febbraio e fa -9 gradi! Torniamo quindi a casa e… indovinate un po’? Piange! Bravi! Come avete fatto a indovinare? La giornata scorre lentamente tra una lacrima e l’altra dopo che ho provato di tutto. I santi Babblarna soccorrono in mio aiuto un paio di volte, ma non posso abusarne altrimenti mio figlio sarebbe internato in un reparto di tossicodipendenza. Quando torna mia moglie a casa penso sia finita e le chiedo disperato quando finirà questa fase del “The Wonder Weeks” (che purtroppo non è una serie TV di HBO) e in risposta le sento perché non ho intrattenuto il piccolo. Non ho intrattenuto il piccolo? Io l’ho anche fatto, ma ho ricevuto mattoncini Duplo in testa come critica costruttiva! Dopo cena, comunque, lo mettiamo a letto e la quiete arriva. Alla fine mi consolo perché questa non è una giornata tipica. Di solito è più calmo. Domani “dovrebbe” essere un giorno più tranquillo, basta solo che il ragazzo riesca a dormire almeno ques… scusate, devo andare. Si è svegliato!

E voi direte: e chi se ne frega della tua giornata campale? Beh, non prendetevela con me, non è colpa mia… io vi avevo avvisati: rileggete il titolo della rubrica, per piacere!

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