Buongiorno
di nuovo a tutti i nostri lettori. Questa settimana tenetevi forte, o meglio
trattenetevi forte… lo capirete più tardi… perché per la vostra rubrica
preferita abbiamo la possibilità di poter parlare con un luminare delle
medicina: il primario dell’Ospedale della Misericordia Immacolata Imperitura di
Milano al Tevere, il professore Paolo Chiazzarini. Benvenuto professore!
Grazie.
Buongiorno a tutti. Grazie per avermi dato l’opportunità di parlare di questo
argomento importante e delicato che spesso viene trascurato da mass media e
dagli italiani stessi.
Verissimo…
ma rompiamo la suspense per il nostro pubblico a casa e andiamo a rivelare
subito che l’argomento odierno è il colpo d’aria. In particolare cercheremo di
sfatare il mito di questo colpo d’aria, che come ormai sanno tutti non è…
…non è tenuto molto in considerazione
dalle persone e in particolare è ritenuto un’invenzione dagli altri europei. In
realtà il colpo d’aria è una patologia che colpisce molti italiani soprattutto
quelli meno attenti e premur…
Patologia?
Scusi se la interrompo subito all’inizio: io mi aspettavo un’altra spiegazione
e lei definisce il colpo d’aria come una patologia? Con tutto il rispetto, ma
non è forse eccessivo definirla in questo modo?
Guardi,
ha fatto bene a interrompermi così, con le sue domande, possiamo fugare ogni
dubbio ed essere chiari fin dal principio. Allora, definire il colpo d’aria
come una patologia? Certamente, perché anche il colpo d’aria, come altre
malattie e disturbi, è caratterizzato da diversi sintomi. I sintomi principali
sono dolori intensi cervicali che bloccano e limitano i movimenti del collo…
Il cosiddetto torcicollo, giusto
professore?
Esatto!
Poi abbiamo arrossamenti del bulbo oculare che possono portare in primo luogo a
secchezza degli occhi e irritazione e in seguito, nel peggior dei casi, a mal
di testa. Inoltre il colpo d’aria, o anche detto colpo di freddo, è
caratterizzato da un forte sbalzo di temperatura e quindi i soggetti colpiti
possono anche riportare dei disturbi intestinali.
Ovvero diarrea o anche chiamata cacarella,
cagotto, squaraus… chiedo scusa per la terminologia volgare, ma lo faccio per
far capire meglio a tutti i nostri lettori.
Sì…
capisco... ad ogni modo, oltre a sopraccitati sintomi, nei casi più gravi, il
colpo d’aria può anche portare a raffreddore e nei peggiori dei casi a febbre e
influenza.
No, scusi, passi per il torcicollo, dolori
muscolari, irritabilità, ma il raffreddore no. Lo sanno ormai tutti che il
raffreddore si prende da un virus per contagio da altre persone spesso in spazi
chiusi e non da un semplice colpo di freddo…
Rhinovirus
per essere precisi… bravo, vedo che ha studiato… ma si è fermato al compitino e
non è andato ad approfondire… ahi ahi ahi! Per sua fortuna, e di quella di
tutti i lettori a casa, vi posso illustrare un recente studio del mio gruppo di
ricerca che va a sostegno di questo antico rimedio della nonna.
Sono sorpreso e devo ammettere un po’
scettico… ma anche incuriosito, vada pure avanti professor Chiazzarini.
Dalla
letteratura scientifica precedente già si sapeva che il rhinovirus si replica più
facilmente attorno ai 32 gradi e quindi ad una temperatura più bassa di quella
corporea. Quello che i nostri studi hanno però aggiunto ed evidenziato è che il
freddo indebolisce la capacità innata del nostro sistema immunitario di
contrastare il rhinovirus, aumentando effettivamente il rischio di prendere il
raffreddore d’inverno.
Sono ancora un po’ scioccato… stento ancora
a crederci… e quali sarebbero i rimedi per contrastare questi sintomi ed
evitare il fatidico colpo d’aria?
Beh,
il classico consiglio delle mamme di coprirsi bene va assolutamente seguito e
mai sottovalutato o preso sotto gamba.
Ah, bene, l’ho sempre fatto. E poi?
E
poi ovviamente ci sono altri metodi preventivi, tra cui ricordiamo il rimedio
principe: la famosissima e popolare maglia della salute da indossare sotto la
maglietta o il maglione. Ricordiamo che la maglia della salute deve essere
rigorosamente di cotone per proteggere la pelle dalle intemperie e dal freddo.
Capisco… ora, però, la devo lasciare
perché sono a metà strada per un mio appuntamento con gli amici e ho dimenticato
il maglione a casa. Che faccio? Torno indietro a prenderlo o rischio di prender
freddo? Mah, ci sono 20 gradi stasera… io corro al concerto, sono già in
ritardo!
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