martedì 20 giugno 2017

INTERVISTE IMMAGINARIE – Il colpo d’aria

Buongiorno di nuovo a tutti i nostri lettori. Questa settimana tenetevi forte, o meglio trattenetevi forte… lo capirete più tardi… perché per la vostra rubrica preferita abbiamo la possibilità di poter parlare con un luminare delle medicina: il primario dell’Ospedale della Misericordia Immacolata Imperitura di Milano al Tevere, il professore Paolo Chiazzarini. Benvenuto professore!
            Grazie. Buongiorno a tutti. Grazie per avermi dato l’opportunità di parlare di questo argomento importante e delicato che spesso viene trascurato da mass media e dagli italiani stessi.
            Verissimo… ma rompiamo la suspense per il nostro pubblico a casa e andiamo a rivelare subito che l’argomento odierno è il colpo d’aria. In particolare cercheremo di sfatare il mito di questo colpo d’aria, che come ormai sanno tutti non è…
…non è tenuto molto in considerazione dalle persone e in particolare è ritenuto un’invenzione dagli altri europei. In realtà il colpo d’aria è una patologia che colpisce molti italiani soprattutto quelli meno attenti e premur…
Patologia? Scusi se la interrompo subito all’inizio: io mi aspettavo un’altra spiegazione e lei definisce il colpo d’aria come una patologia? Con tutto il rispetto, ma non è forse eccessivo definirla in questo modo?
            Guardi, ha fatto bene a interrompermi così, con le sue domande, possiamo fugare ogni dubbio ed essere chiari fin dal principio. Allora, definire il colpo d’aria come una patologia? Certamente, perché anche il colpo d’aria, come altre malattie e disturbi, è caratterizzato da diversi sintomi. I sintomi principali sono dolori intensi cervicali che bloccano e limitano i movimenti del collo…
            Il cosiddetto torcicollo, giusto professore?
            Esatto! Poi abbiamo arrossamenti del bulbo oculare che possono portare in primo luogo a secchezza degli occhi e irritazione e in seguito, nel peggior dei casi, a mal di testa. Inoltre il colpo d’aria, o anche detto colpo di freddo, è caratterizzato da un forte sbalzo di temperatura e quindi i soggetti colpiti possono anche riportare dei disturbi intestinali.
            Ovvero diarrea o anche chiamata cacarella, cagotto, squaraus… chiedo scusa per la terminologia volgare, ma lo faccio per far capire meglio a tutti i nostri lettori.
            Sì… capisco... ad ogni modo, oltre a sopraccitati sintomi, nei casi più gravi, il colpo d’aria può anche portare a raffreddore e nei peggiori dei casi a febbre e influenza.
            No, scusi, passi per il torcicollo, dolori muscolari, irritabilità, ma il raffreddore no. Lo sanno ormai tutti che il raffreddore si prende da un virus per contagio da altre persone spesso in spazi chiusi e non da un semplice colpo di freddo…
            Rhinovirus per essere precisi… bravo, vedo che ha studiato… ma si è fermato al compitino e non è andato ad approfondire… ahi ahi ahi! Per sua fortuna, e di quella di tutti i lettori a casa, vi posso illustrare un recente studio del mio gruppo di ricerca che va a sostegno di questo antico rimedio della nonna.
            Sono sorpreso e devo ammettere un po’ scettico… ma anche incuriosito, vada pure avanti professor Chiazzarini.
            Dalla letteratura scientifica precedente già si sapeva che il rhinovirus si replica più facilmente attorno ai 32 gradi e quindi ad una temperatura più bassa di quella corporea. Quello che i nostri studi hanno però aggiunto ed evidenziato è che il freddo indebolisce la capacità innata del nostro sistema immunitario di contrastare il rhinovirus, aumentando effettivamente il rischio di prendere il raffreddore d’inverno.
            Sono ancora un po’ scioccato… stento ancora a crederci… e quali sarebbero i rimedi per contrastare questi sintomi ed evitare il fatidico colpo d’aria?
            Beh, il classico consiglio delle mamme di coprirsi bene va assolutamente seguito e mai sottovalutato o preso sotto gamba.
            Ah, bene, l’ho sempre fatto. E poi?
            E poi ovviamente ci sono altri metodi preventivi, tra cui ricordiamo il rimedio principe: la famosissima e popolare maglia della salute da indossare sotto la maglietta o il maglione. Ricordiamo che la maglia della salute deve essere rigorosamente di cotone per proteggere la pelle dalle intemperie e dal freddo.
            Capisco… ora, però, la devo lasciare perché sono a metà strada per un mio appuntamento con gli amici e ho dimenticato il maglione a casa. Che faccio? Torno indietro a prenderlo o rischio di prender freddo? Mah, ci sono 20 gradi stasera… io corro al concerto, sono già in ritardo!

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