martedì 14 febbraio 2017

SOUP OPERA – Un minestrone di emozioni: episodio 5

NELLE PRECEDENTI PUNTATE. Dopo una faticosa giornata, Maria Maccheroni, contitolare della ditta di sanitari Sanit, finisce per sbaglio a letto con Franz, marito di Thilde Krauten della famiglia rivale. Per non far spargere la voce, Maria è costretta a disegnare un progetto di water che Franz presenta agli altri membri della famiglia spacciandolo per proprio… [Ha vinto la scelta A]

…mentre Franz esce, Martha, Thilde e Klaus Krauten si fermano per decidere su che cosa fare del progetto presentato da Franz. Martha prende subito la parola con tono acido.
«Kissà ke ropaccia ci ha portato… io non la cuarterei neanke!»
«Non ezzere kosì acita, mamma!» Klaus cerca di smorzare i toni «Tiamo almeno un’okkiata, no?»
«Klaus ha racione: un primo ciutizio lo zi può tare…»
Dopo aver sentenziato, Thilde apre il plico. Lo guarda attentamente, lo gira, legge le note e infine scoppia a ridere.
«Perkè riti tanto?» Chiede Klaus sorpreso e un po’ infastidito dell’atteggiamento della sorella.
«Qvesto procetto è una porkeria: è pieno ti errori, approzimazioni, e itee puttate alla rinfuza…» Thilde trattiene a stento le risate «sempra diseghnato in tre ciorni. Neanke la Sanit tei nostri “amici” italiani Makkeroni potreppe fare una cosa tanto panale!»
«Sapefo ke non falefa la pena neanke cuardarlo… qvell’uomo è un puonanulla. Hm, kon tutto il rizpetto, kara fighliola. Nel zenzo ke non ha naso per i capinetti.»
«Certo, afefo kapito… komunqve, ora ke facciamo?»
Klaus interviene per salvare il salvabile.
«L’itea non è male. Makari kampianto una linea qva, spostando un tupo da qvi a lì…». Nessuno lo ascolta.
«Zo io ke kosa fare…» Interviene Martha sadicamente «puttiamolo fia. No, anzi, facciamo un aeroplanino di karta e lanciamolo dalla finestra!»
«Mamma! Non kreto zia una puona idea perkè non zarebbe…»
«Ke palle, Klaus!» La sorella Thilde lo interrompe bruscamente «Ti defi rilazzare oghni tanto…»
Mentre lo dice ha già cominciato a piegare il foglio e in un attimo ha terminato il lavoro. Martha, felice di sentirsi bambina di nuovo, commenta.
«Oh, zi. Qvesto zì ke è un pel procetto!»
Klaus scuote la testa irritato e se ne va mugugnando qualcosa tra i denti. Intanto Martha e sua figlia Thilde prendono l’aeroplano di carta e lo lanciano dalla finestra. L’aereo cartaceo plana subito benissimo e dopo una serie di piroette comincia a scendere verso il marciapiede. Un colpo d’aria inaspettato e violento, però, gli dà nuovamente vita spingendolo all’insù e infine facendogli imboccare una finestra aperta del terzo piano del palazzo di fronte.
«Maletizione!» Martha non capisce perché Thilde ha imprecato e sta a guardare.

Mario Maccheroni sbuffa mentre lavora al computer, cercando di sistemare il sito dell’azienda familiare Sanit. Clicca un paio di volte sul mouse, scorre un po’ di pagine, digita qualche parola e alla fine decide che è tempo di fika (n.d.A. la pausa caffè, per chi ancora non lo sapesse e che invece ha sempre in testa quella!) Mario fa per alzarsi e in quel momento un aeroplano di carta enorme appena entrato dalla finestra gli sfreccia davanti agli occhi sfiorandogli il naso. Esattamente, quell’aeroplano che è stato lanciato dall’ufficio dei Krauten in Kungsgatan 3 ora è arrivato nell’ufficio dei Maccheroni in Kungsgatan 2. Le due famiglie non solo vivono una di fronte all’altra, ma anche i palazzi delle loro sedi aziendali si fronteggiano. Dopo avergli sfiorato il naso, dunque, Mario segue la traiettoria dell’aeroplano di carta che continua a planare a un metro d’altezza dal pavimento. La porta dello studio di Mario è aperta e il velivolo col progetto disegnato da Maria Maccheroni si sposta in corridoio. Spinto dalla corrente punta dritto contro la porta dello studio di Giuseppe Maccheroni che in quel momento viene aperta dalla segretaria. Mario continua a osservare incuriosito dove l’aeroplano atterrerà. La segretaria esce non accorgendosi di aver fatto passare il foglio volante e poi richiude la porta, oscurando la visuale a Mario che non può vedere l’atterraggio. Dalle grida irritate che provengono da dietro la porta, Mario deduce facilmente che sia andato a sbattere in testa a suo fratello Giuseppe.
«Chi cazzo ha lanciato questa roba?» Giuseppe si lamenta a gran voce mentre Mario ride «Ora arrivano pure aeroplani di carta? Maledetti teppistelli svedesi… non possono andare a drogarsi come i loro coetanei italiani?»
Giuseppe esce d’impeto dal suo studio e si rivolge al fratello.
«Mario, hai visto qualcosa?»
Trattenendo a stento le risate, Mario fa spallucce. Giuseppe allora si sporge dalla finestra e urla imprecazioni verso degli ipotetici ragazzini di strada. Dal palazzo dirimpetto Martha e Thilde Krauten rientrano velocemente per non farsi vedere. Dalla strada molti passanti si voltano di scatto all’insù cercando di capire che specie animale stia sbraitando.
Il Giuseppe furioso maledice il mondo al di sotto dei dodici anni ancora per qualche minuto e poi chiude la finestra con violenza, rompendola. Poi, noncurante del danno, torna nel suo studio, mentre Mario continua a trattenere le risate fin quasi a scoppiare.
Nel suo studio, Giuseppe Maccheroni prende l’aeroplano di carta, lo appallottola per sfogare tutta la sua rabbia e lo getta nel cestino, senza sapere che dentro c’è il progetto per un vaso sanitario scritto da sua sorella Maria Maccheroni.
Che fine farà il progetto di Maria?

A. La donna delle pulizie svuota il cestino ma il sacco è bucato, il progetto esce, cade a terra in strada e Maria lo raccoglie passando di lì per andare al lavoro.

B. Mario vuole buttare una gomma da masticare ma non ha carta straccia. Prende allora dal bidone di Giuseppe il progetto accartocciato e, incuriositosi, lo legge.

C. Mario lancia per scherzo un altro aeroplano di carta sulla scrivania di Giuseppe, il quale s’arrabbia, prende entrambi gli aeroplani e li distrugge nel tritacarta ma per sbaglio distrugge anche il disegno di un water a cui stava lavorando.


Avete una settimana di tempo per votare una delle tre alternative con un commento alla fine di questo episodio sul blog, su Facebook, oppure scrivendomi su Twitter (@robriva82). Vi basterà scrivere “A”, “B” o “C” per votare.

2 commenti:

  1. Votazioni aperte fino a mercoledì 22 febbraio!

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  2. Vince l'opzione B.
    Grazie a tutti i voti (tutti da Facebook questa volta).
    Alla prossima!

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