Così come le olimpiadi ufficiali a Parigi, anche le mie
vacanze in Italia si sono concluse da poco. Per me sono state delle olimpiadi
alternative comprendenti discipline che colgono di sorpresa gli espatriati che
non sono più abituati alle usanze italiane. Vado a elencarne alcune delle più
praticate.
Accollamento figli. Appiopparli ai nonni per chi è alle
prime armi, agli zii o agli amici per i più esperti. L’importante è trovare
ogni occasione buona per distanziarsi dai bambini e andare in giro a fare i
fatti propri. Sport sano e salutare, ma che, se praticato all’eccesso e con
troppa frequenza, porta l’atleta a non essere più in grado di riconoscere i
propri pargoli al momento del recupero.
Prosciutto e melone. A pranzo, a cena a colazione. Con
melone arancione o bianco. Con prosciutto di San Daniele o di Parma. Ogni
combinazione è consentita, a patto che si esalti l’accostamento dolce e salato
mentre contemporaneamente si schifi, con la costituzione nella mano destra e il
crocifisso nella sinistra, la simile associazione pizza e ananas. In caso di
appetito persistente, si consiglia di concludere il pasto con un po’ di
anguria.
Sollevamento casse dell’acqua. Con sei bottiglie sulla
spalla destra e sei su quella sinistra, in equilibrio precario, portando le
infradito al limite della rottura per stress, si può provvedere al fabbisogno
idrico giornaliero con più di 40°C all’ombra. Aggiungere bonus difficoltà se
nel trasporto sono comprese due o più rampe di scale senza ascensore. Il tutto
al grido di “L’acqua del rubinetto è peggio di quella della Senna!”
Gara di abbuffate. La specialità è semplice: basta
ingurgitare grigliate su tre piani di carne o di pesce – e perché no anche mari
e monti assieme! —, piattoni di molluschi, di crostacei, di fritti, di cotti e
di crudi, spaghettate abbondanti dai sughi variopinti e grassi, terrine giganti
di insalate di mare e di verdure per sciacquare lo stomaco e la coscienza. A
fine gara verranno assegnati i primi e i secondi… piatti. Non senza aver
lasciato nello stomaco un piccolo spazio per il gelato… e per l’immancabile
anguria.
Giro di pagamenti. Se l’abbuffata è avvenuta al ristornate
parte lo sprint per pagare il conto di tutti i commensali. Come bel gesto di
fratellanza, per fare bella figura, per ostentare opulenza apparente oppure
solo perché il regolamento non scritto del torneo prevede che si paghi a giro.
Gli altri gareggianti fingono di scattare verso il conto consapevoli che è il
turno di qualcun altro in quanto loro hanno già sborsato la volta precedente,
anche se questa è avvenuta a distanza di parecchi mesi. È una disciplina che
non richiede dunque abilità fisiche ma buona memoria.
Pirobazia. Qui invece le capacità di scatto, di salto e di
osservazione la fanno da padrone in questo sport che prende il nome dall’antica
Grecia. Ai giorni nostri è meglio conosciuto come corsa sulla sabbia che scotta
nelle spiagge di tutta la penisola. Viene eseguita a zig-zag passando da
qualsiasi forma d’ombra proiettata sul terreno a banchi di sabbia bagnata fino
a giungere alla battigia. Durante l’inverno gli specialisti si allenano sui
carboni ardenti e praticano meditazione dopo previa consultazione con fachiri
esperti.
Lotta alla crono. Inizia subito il primo giorno e
rapidamente si evolve in una escalation di capricci e litigi principalmente
dovuti allo stravolgimento delle routine dei bambini che erano state
meticolosamente stabilite durante l’inverno. Pranzi e cene con orari d’apertura
di ristoranti andalusi, nanna come se fossimo a Ibiza e nervosismo loco.
Si dorme poco e male e tornare agli orari adatti alla scuola è una lotta contro
il tempo cercando di rimodellare i cicli circadiani verso un più consono e
salubre 7.00-20.00.
100 metri stile automobile. Non richiede nessuna abilità fisica o allenamento specifico, se non quello conseguito alla scuola guida dopo i diciotto anni. Consiste nell’usare la macchina per ogni evenienza, anche se si dovesse andare qualche quartiere più in là o se ci fossero da percorre solamente cento metri di distanza e l’automobile fosse parcheggiata a mezzo chilometro di distanza. Disciplina che si è sviluppata ed è più praticata nei comuni italici di provincia più che in quelli di città.
---
Ecco il link all’articolo su Italienaren - Il lavoratore:
https://italienaren.org/olimpiadi-alternative/
Nessun commento:
Posta un commento