Passeggio per le strade di questa
bella località di mare in estate. Sono in Italia per farmi una bella dose di
sole, aria ricca di iodio e acqua salata. È una vera e propria annuale disintossicazione
dal lungo inverno svedese. Sono tranquillo e sereno. Mi rilasso godendomi le
vacanze. All'improvviso però tutto cambia quando vedo lei. All'angolo della
strada mi lancia uno sguardo beffardo. Mi ha trovato subito. Ho i sudori freddi
ma una scarica di dopamina si abbatte sul mio cervello. Distolgo lo sguardo ma
sono eccitato. Cammino e vado oltre facendo finta di niente. Ora non posso. Ora
no, perché sto andando al mare con la famiglia. Mi sforzo di non incrociarla
con lo sguardo e vado oltre. In quei cento metri di camminata faccio fatica a
non voltarmi e sto male, ma una volta girato l'angolo mi sento meglio. Ho fatto
la cosa giusta.
Arrivo alla spiaggia e mi sdraio al sole, mi faccio un bagno refrigerante e mi mangio un buon gelato. Tutto è alle spalle. Quasi. Un pensiero infatti non mi lascia tregua: "E se ci ricasco?" Mi rassicuro che non succederà ma nel profondo della mia mente non ne sono sicuro. Reprimo il pensiero ingoiando un altro gelato e quando è ora di tornare a casa dalla spiaggia prendo di proposito un'altra strada, così non ci faccio più caso e me ne sto tranquillo.
Finché arriva la sera, dopo cena, quando mia moglie mi manda a prendere un gelato per tutta la famiglia (sì, un altro gelato… d'estate è concesso) e passo di nuovo per la via di questa mattina. Lei mi aspetta sempre là. Al solito angolo. Cerco di distogliere lo sguardo. È difficile resistere. È una tentazione troppo forte. Sono in crisi nera. So benissimo quello che lei mi può offrire. Uso tutte le mie energie mentali per non pensarci, ma più porti all'attenzione un desiderio e più questo si rinforza. È come una palla che più la spingi sott'acqua e più grande sarà la forza che la riporterà in superficie. Sono al massimo dei miei sforzi. Guardo altrove nonostante lei mi fissi impietosa dall'altro lato della strada in attesa del mio inevitabile cedimento. Mi concentro sulla musica che sento arrivare dai bar affollati. Guardo le belle ragazze a passeggio. Niente funziona come vorrei.
"Se lo faccio solo una volta, lo posso controllare!" Penso mentre la guardo dritta davanti a me.
"Sarà solo una cosa veloce, che male mi farà?" M'illudo attraversando la strada.
"In fondo mi mancava tantissimo e sono stato bravo a resistere per tutti questi mesi." Mi compiaccio dei miei sforzi e abbasso ulteriormente le difese mentre le sono ormai a un passo.
Alla fine soccombo. Cado vittima di quella debolezza e di quel vizio che mi attanaglia da sempre. Di nuovo. In fondo, se voglio roba buona italiana sono costretto a farlo qui e ora per non dovermi rivolgere ancora a quella odiosa consegna postale.
Un attimo dopo tengo già in mano quello che lei mi ha offerto con tanto feroce sadismo e gioia nel vedermi soffrire. Soppeso il prodotto di tanti sforzi e fatiche. Ne annuso il profumo avvicinandolo bramosamente al naso. Ne ammiro la cura e la qualità dei dettagli. Mi guardo attorno e mi stropiccio gli occhi della varietà che mi viene proposta. Mi pregusto la sensazione liberatoria di estasi che proverò quando userò i suoi prodotti nella tranquillità e intimità di casa mia, al riparo di sguardi indiscreti e molesti.
Tutto questo turbine di emozioni e di sensazione è semplicemente stupefacente. Mi chiedo come io abbia potuto farne a meno per più di sei mesi. Mi chiedo anche come io abbia potuto evitare il suo fascino durante i primi giorni di vacanza in Italia senza approfittarne subito appena atterrato in suolo italiano.
Dopo molta ricerca e devota venerazione delle varie proposte, riesco miracolosamente a limitare la mia scelta a un solo prodotto. Con gli occhi lucidi e l'aria inebetita mi dirigo alla cassa per ottenere un regolare scontrino del mio acquisto. Pago il prezzo dovuto alla commessa ed esco con il mio bel libro nuovo in mano. Un romanzo che avevo nella mia lista dei desideri da tanto tempo e che ora finalmente aggiungerò alla pila di libri che mi sono prefissato di leggere e che probabilmente non riuscirò a terminare prima della pensione.
Sniffo il profumo della carta stampata un'altra volta, accarezzo la copertina patinata togliendo un po' di polvere e sospiro soddisfatto. Mi volto a darle l'ultimo sguardo e la saluto. A presto, cara libreria.
Arrivo alla spiaggia e mi sdraio al sole, mi faccio un bagno refrigerante e mi mangio un buon gelato. Tutto è alle spalle. Quasi. Un pensiero infatti non mi lascia tregua: "E se ci ricasco?" Mi rassicuro che non succederà ma nel profondo della mia mente non ne sono sicuro. Reprimo il pensiero ingoiando un altro gelato e quando è ora di tornare a casa dalla spiaggia prendo di proposito un'altra strada, così non ci faccio più caso e me ne sto tranquillo.
Finché arriva la sera, dopo cena, quando mia moglie mi manda a prendere un gelato per tutta la famiglia (sì, un altro gelato… d'estate è concesso) e passo di nuovo per la via di questa mattina. Lei mi aspetta sempre là. Al solito angolo. Cerco di distogliere lo sguardo. È difficile resistere. È una tentazione troppo forte. Sono in crisi nera. So benissimo quello che lei mi può offrire. Uso tutte le mie energie mentali per non pensarci, ma più porti all'attenzione un desiderio e più questo si rinforza. È come una palla che più la spingi sott'acqua e più grande sarà la forza che la riporterà in superficie. Sono al massimo dei miei sforzi. Guardo altrove nonostante lei mi fissi impietosa dall'altro lato della strada in attesa del mio inevitabile cedimento. Mi concentro sulla musica che sento arrivare dai bar affollati. Guardo le belle ragazze a passeggio. Niente funziona come vorrei.
"Se lo faccio solo una volta, lo posso controllare!" Penso mentre la guardo dritta davanti a me.
"Sarà solo una cosa veloce, che male mi farà?" M'illudo attraversando la strada.
"In fondo mi mancava tantissimo e sono stato bravo a resistere per tutti questi mesi." Mi compiaccio dei miei sforzi e abbasso ulteriormente le difese mentre le sono ormai a un passo.
Alla fine soccombo. Cado vittima di quella debolezza e di quel vizio che mi attanaglia da sempre. Di nuovo. In fondo, se voglio roba buona italiana sono costretto a farlo qui e ora per non dovermi rivolgere ancora a quella odiosa consegna postale.
Un attimo dopo tengo già in mano quello che lei mi ha offerto con tanto feroce sadismo e gioia nel vedermi soffrire. Soppeso il prodotto di tanti sforzi e fatiche. Ne annuso il profumo avvicinandolo bramosamente al naso. Ne ammiro la cura e la qualità dei dettagli. Mi guardo attorno e mi stropiccio gli occhi della varietà che mi viene proposta. Mi pregusto la sensazione liberatoria di estasi che proverò quando userò i suoi prodotti nella tranquillità e intimità di casa mia, al riparo di sguardi indiscreti e molesti.
Tutto questo turbine di emozioni e di sensazione è semplicemente stupefacente. Mi chiedo come io abbia potuto farne a meno per più di sei mesi. Mi chiedo anche come io abbia potuto evitare il suo fascino durante i primi giorni di vacanza in Italia senza approfittarne subito appena atterrato in suolo italiano.
Dopo molta ricerca e devota venerazione delle varie proposte, riesco miracolosamente a limitare la mia scelta a un solo prodotto. Con gli occhi lucidi e l'aria inebetita mi dirigo alla cassa per ottenere un regolare scontrino del mio acquisto. Pago il prezzo dovuto alla commessa ed esco con il mio bel libro nuovo in mano. Un romanzo che avevo nella mia lista dei desideri da tanto tempo e che ora finalmente aggiungerò alla pila di libri che mi sono prefissato di leggere e che probabilmente non riuscirò a terminare prima della pensione.
Sniffo il profumo della carta stampata un'altra volta, accarezzo la copertina patinata togliendo un po' di polvere e sospiro soddisfatto. Mi volto a darle l'ultimo sguardo e la saluto. A presto, cara libreria.
Nessun commento:
Posta un commento