A, E, I, O, U, Y,
Å, Ä e Ö.
Un mistero.
Una sfida.
Una maledizione.
Sono loro, le
vocali svedesi. Un vero grattacapo per chi vuole imparare la lingua. Tranquilli,
non vi ammorberò con noiose e complicate dissertazioni di psicolinguistica e
fonetica (anche perché non sarei in grado di farle) ma vi introdurrò queste
fantastiche letterine svedesi a modo mio, a cazzo di cane. Vi avviso quindi già
da subito che ci saranno una marea di imperfezioni e alcune inesattezze. Le ho
messe volutamente a fine di bene, con affetto e un pizzico di ironia. Astenersi
dunque precisini e puntigliosi. Andate altrove se volete qualcosa di più serio
e utile[1]. Benvenuti invece perditempo e bighelloni.
Data la loro natura
dispettosa, ho deciso quindi che oggi non le presenterò in ordine alfabetico
(come sono state scritte qui sopra), ma a caso. D'altronde anche l'ordine
alfabetico svedese mi ha sempre dato l'impressione di essere quasi casuale o
per meglio dire rattoppato all'ultimo secondo, con quelle ÅÄÖ messe all'ultimo
dopo la Z, come se fossero state dimenticate. Non compatitele però, perché quelle
tre brutte pesti si vendicano quotidianamente con tutti gli stranieri che cercano
di pronunciarle correttamente.
Ora però bando alle
ciance e preparatevi al peggio.
Å – È la vocale
queer, quella che nasce come una A ma si sente una O, come in regnbågsflagga
(=bandiera arcobaleno). Per quanto mi riguarda può identificarsi in quello
che vuole, io la amo lo stesso per quello che è perché è una di quelle che mi dà
meno problemi di tutte.
Ö – Ovvero la faccina
sorpresa… come quella dei barman quando tento invano di ordinare una birra (öl)
e non capiscono. La Ö è il mio più acerrimo nemico da quando vivo in Svezia perché
la mia bocca va in sciopero al momento di posizionarsi nel modo corretto a forma
di bacetto e cado facilmente in errore. La Ö è molto facile da confondere con
la precedente Å. Attenzione infatti se date appuntamento agli svedesi a Åland (arcipelago
di isole in Finlandia) perché il rischio è che possano invece recarsi a Öland (isola
nel sud della Svezia) oppure nei casi più estremi in Holland (=Olanda). Il mio consiglio
è quello di mandare un messaggio scritto di conferma e non sentirsi solo a voce.
I – Prendiamo fiato
e rilassiamoci perché questa vocale è tutto sommato semplice e non nasconde
particolari insidie. Mi raccomando, però, meglio sempre stare all'erta e tenere
d'occhio queste pazze vocali svedesi perché potrebbero sempre rifilare brutti
scherzi.
O – La O è birichina
come la A. A volte è semplice e si pronuncia come la O in italiano, per esempio
in social (=socievole), ma se messa al centro dell'attenzione s'intimidisce,
si chiude in sé stessa e diventa quasi una U, come in osocial (=asociale).
U – Si pronuncia
quasi come una O. No, scherzo. Si pronuncia come una U ma va allungata
moltissimo, più di quello che si possa pensare. Un esempio lampante è la U nella
parola jul (=Natale) che si comincia a pronunciare la sera del 24
dicembre e si finisce a juni (=giugno) o addirittura a juli (=luglio)
se si va troppo per le luuunghe.
Ä – Vedi lettera
successiva.
E – La metto vicina
alla Ä perché le due vocali in questione non sono facili da distinguere. Una è
chiusa e l'altra è aperta. Lascio a voi decidere in che ordine. Sfido infatti a
capire la differenza tra egg (=spigolo) e ägg (=uovo) senza provare
a prepararsi uno spigolo all'occhio di bue, ovviamente. Le cose si complicano
ulteriormente e si tingono di imbarazzo quando alla festicciola sadica si
presenta anche la consonante H e non vi resta che scappare a casa augurando a
tutti un Buon fine settimana: Trevlig älg! No, un secondo... ho appena scritto
Buon alce! Intendevo, Trevlig helg! Ecco, così va bene.
Y – A, E, I, O U…
ipsilon… come il famoso medley Disco samba dei Two Man Sound, trio di musicisti
brasilian… hm no, trio belga. Non vi sto prendendo in giro è davvero un trio
belga[2] e la Y è davvero una vocale in svedese. È una
via di mezzo tra la U e la I, passando per la Ö nei giorni dispari e con targhe
alterne a occhi bendati. Facile, vero? A me fa impazzire e spesso mi viene
voglia di affettarla con la yxa (=accetta).
Pe pe pe pe pe pe
pe pe pe pe (da ripetere sei volte)… e via di trenino di Capodanno, anzi Nyårsaftons
lilla tåg!
Ecco il link all’articolo su Italienaren - Il lavoratore:
https://italienaren.org/vocali-svedesi/
[1] https://swedish-for-all.se/sfi-steg-learning-steps/uttal-1-vokaler/
https://uttal.se/vokaler/
https://www.omsvenska.se/uttal/vokaler-och-konsonanter/
http://pratar.weebly.com/vokaler.html