martedì 29 ottobre 2019

KISSENEFREGA – Vacanze italiane


Caldo a dicembre, freddo invernale a maggio, caldo infernale a giugno, acquazzoni in agosto. No, non sono le previsioni del tempo per l’Apocalisse. Non è neanche il vecchio proverbio “Non ci sono più le mezze stagioni”. Questo è quello che ormai deve aspettarsi un immigrato italiano durante una breve vacanza nella madrepatria. Non ci si sofferma comunque solo al clima, ma ci sono molti altri aspetti da tenere in considerazione. Provo, per esempio, sempre una grande ansia da raccolta differenziata. Ormai non so più dove vada buttato un involucro: se è sporco da una parte se è pulito da un’altra, se è intero, non utilizzato perché scaduto, da un’altra parte ancora. Per paura me lo metto in tasca e lo porto a Stoccolma: lo butterò via là. Quando è iniziato a essere così complicato? Lasciamo stare e vado al bar con degli amici e la mia famiglia. Sono le dodici e gli amici bevono un bianco a pranzo. Sono le due e loro bevono il caffè corretto. Sono le sei e bevono uno Spritz come aperitivo. Sono le otto e bevono un rosso a cena. Sono le nove e bevono delle birre. Oh, ma quanto si beve? E poi via in automobile. Sarà che non sono più abituato al mio caro Nordest. Prima di uscire dal bar prendo un tovagliolo che spalma lo sporco del pasto e non lo pulisce. Evidentemente devono essere fatti di squame di anguilla, non di carta. Andiamo a casa a vederci un bel film, come tutti i TV-dipendenti della Penisola (leggere è out, ormai superato). Quattrocento canali tutti da gustare (ah, perfetto!): talk-show, talent-show, programmi americani su improbabili professioni, dibattiti politici o mercati rionali (non si capisce la differenza), ma di programmi fatti bene neanche l’ombra. Inoltre, la prima serata inizia alle 21.30, se non più tardi. Ricordo ancora quando, più di dieci anni fa, iniziava almeno un’ora prima. Come si fa a iniziare a vedere un film così tardi? Come fa la gente a finire di vedere un programma e poi alzarsi la mattina presto per andare al lavoro? È successo tutto così gradualmente che nessuno se n’è accorto. Mentre rifletto, è passato ancora altro tempo e i bambini vanno a letto troppo tardi. Un’altra routine rovinata, dopo quella dei pasti a orari sballati. Va beh, lascia stare, siamo in ferie, mi dico. Cambio ancora qualche canale, poi non ce la faccio più, spengo la televisione e vado a dormire. Ci vado, però, con un sorriso. Nonostante tutto, è sempre bello tornare in Italia da parenti e amici… in vacanza.

E voi direte: e chi se ne frega delle tue vacanze italiane? Beh, non prendetevela con me, non è colpa mia… io vi avevo avvisati: rileggete il titolo della rubrica, per piacere!

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