Un
paio di mesi fa ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere Alberto Macchi:
attore, regista, drammaturgo italiano, formatosi all'Avanguardia Teatrale
Italiana di Scuola Romana. Durante la sua carriera, oltre che come drammaturgo,
Alberto è molto attivo con seminari, laboratori teatrali, esperienze televisive
e cinematografiche principalmente a Roma e Varsavia, dove ora risiede. Particolarmente
rilevanti sono il Laboratorio Teatrale Permanente insieme alla Compagnia
"Teatro 84" e la creazione e sperimentazione della formula del
"Teatro al Ristorante" (rappresentazioni di spettacoli teatrali tra i
tavoli). Leggete qui per maggiori informazioni su Alberto Macchi.
Durante
il nostro incontro ho avuto la possibilità di presentargli il mio libro “I casi
del commissario Grammatikus”. Non solo lui è stato molto gentile da leggerlo
esprimendo un’opinione molto positiva sulla mia raccolta di gialli nel suo
blog, ma l’ha anche presentata ai suoi incontri conviviali. Citando dal suo
blog: “Proposta assolutamente originale.
Unica! Da adattare per il teatro e da sfruttare sulla scena come rassegna di
brevi pièces. Un umorismo, una trovata geniale. Una scrittura chiara ed
illuminante. E questa unicità risulta particolarmente sorprendente, perché
emerge in un periodo, come il nostro, dove ormai tutti scrivono e dove tutti
scrivono di tutto.” Grazie infinite Alberto!
Un
mesetto dopo ho avuto anche la fortuna di incontrare Valerio De Paolis,
direttore della rivista mensile degli italiani a Stoccolma “Il lavoratore”. Ne
è uscita una piacevole chiacchierata e un’intervista su di me, le mie attività
teatrali con il gruppo teatrale italiano “Varför inte” e il mio libro ”I casi
del commissario Grammaikus”. Qui trovate le foto dell’articolo. Grazie mille
anche a Valerio!
Sì,
lo so, questo pezzo potrebbe tranquillamente stare nella rubrica
“Kissenefrega”… prendetelo come una sottocategoria letteraria!
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