mercoledì 13 dicembre 2017

EPICA MODERNA - Le nuove creature mitologiche: lo stitico

Hmmm… hmmm… niente! Mi sforzo, ma non riesco. Ci riprovo…
Hmmm… no, proprio no! Potrei stare qui delle ore ma non mi esce!
Hey, ma cosa avete capito? Parlavo di questo pezzo, nello specifico di questo primo paragrafo che non mi esce dalla testa, che non riesco a scrivere. Sempre maliziosi voi lettori! E va bene, se proprio ci tenete, parlerò della cacca… o meglio dell’assenza della cacca. Sull’argomento ci hanno scritto numerosi saggi, riferimenti in testi letterari (Milan Kundera ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere”), canzoni (“Sogno-B” di Daniele Silvestri), cartoni (il personaggio “Mr. Hankey” in South Park) e opere d’arte (“Merda d’artista” di Piero Manzoni). Inoltre la cultura poop-olare ne ha dedicato parolacce, aforismi, modi di dire, proverbi, metodologie d’invettiva, insulti, esclamazioni di rabbia, stupore e disappunto. Insomma, in poche parole, che si voglia o no, la cacca è sempre sulla bocca di tutti (scusate per l’immagine poco edificante), ma non è, purtroppo, sempre nel water di tutti (o quantomeno non sempre a intervalli regolari). Mi sto ovviamente riferendo allo stitico (N.d.A., questo personaggio non riguarda tutti, ma solo alcuni, per cui sentitevi liberi di saltare questo pezzo o di non cagarlo proprio). Ogni mattina, con un bagaglio carico di prugne, fibre, caffè e mannitolo, il costipato parte per il suo viaggio della speranza. Il suo obiettivo è raggiungere il tanto agognato gabinetto per riuscire a sconfiggere la stipsi. I nemici sul suo percorso sono la rottura delle routine, la sedentarietà, il troppo relax e la lontananza dal proprio bagno di casa. Per batterli e vincere la battaglia finale, lo stitico è sempre pronto a cogliere l’attimo in qualsiasi momento della giornata. Vive in un perenne stato d’allerta e non mancano certo le corse immediate al bagno che si rivelano invece dei deludenti falsi allarmi. La sua dedizione e impegno, però, prima o poi sono premiati e lo stitico alla fine, dopo molti tentativi, dopo giorni d’attesa, ottiene la sua liberazione corporale per raggiungere uno stato celestiale. La vittoria è festeggiata con l’inno alla gioia che parte dalla tavoletta del water e si diffonde in tutto il palazzo, passando sotto le porte e tutti gli interstizi della casa, perfettamente udibile in tutto il vicinato.

p.s.: se questo pezzo non vi è piaciuto o addirittura vi ha fatto cagare, sono contento lo stesso perché almeno avrà avuto il suo scopo!

Moros: spirito del destino inevitabile.

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