Ecco
l’incipit:
Con il mio biglietto di sola andata
in mano, uno zaino strapieno sulle spalle e tanti sogni per la testa, arrivo finalmente
alla stazione centrale della mia città, pronto per partire.
Sto
per varcare la porta del treno, linea di confine tra passato e futuro quando
una voce sembra ergersi da sola dal caos della stazione: "non
partire!"
Prima
tappa Roma, in cui perdersi tra i tramonti del Vittoriano e le vestigia del
passato:recuperare le radici più profonde, e poi...pronto per il mondo, il
nuovo, il diverso. Dovevo solo scegliere la destinazione: New York, Dubai, Sidney,
Singapore, Ku...si interrompe il flusso impazzito di mete, davanti a me solo la
foto folgorante: una città fatta di isole, verde e orizzonte infinito...Stoccolma.
Preso
dai pensieri e dalla decisione sulla mia prossima meta, non sento la voce che
poco fa si è rivolta a me, così continuo verso i binari.
L´unica
obliteratrice della stazione non funziona, quindi ahimè salgo sul treno
illegalmente con un biglietto non obliterato. Al passaggio del controllore gli
mostro il biglietto mostrando una faccia "pokerface". Lui mi abbozza
un sorrisino che ha un po´ del "lo so che tu sai che io so", io
inarco leggermente il sopracciglio in un modo che ha un po´ del "sì io so
che tu sai che io so". Biglietto convalidato e un ritrovo in vagone
ristorante per un mocaccino con sorriso...
Mentre mi rilasso seduto col mio
mocaccino e cullo il pensiero di Stoccolma, la mia meta finale, il treno parte
e sento l’altoparlante “Benvenuti su questo treno diretto a Istanbul”: oh no, ho
sbagliato binario, ma da errori nascono opportunità!
Sto per varcare la porta del treno, linea di confine tra passato e futuro quando una voce sembra ergersi da sola dal caos della stazione: "non partire!"
RispondiEliminaPrima tappa Roma, in cui perdersi tra i tramonti del Vittoriano e le vestigia del passato:recuperare le radici più profonde, e poi...pronto per il mondo, il nuovo, il diverso. Dovevo solo scegliere la destinazione:New York,Dubai,Sidney,Singapore, Ku...si interrompe il flusso impazzito di mete, davanti a me solo la foto folgorante: una città fatta di isole, verde e orizzonte infinito..Stoccolma.
RispondiEliminaPreso dai pensieri e dalla decisione sulla mia prossima meta, non sento la voce che poco fa si è rivolta a me, così continuo verso i binari.
RispondiEliminaL´unica obliteratrice della stazione non funziona, quindi ahimé salgo sul treno illegalmente con un biglietto non obliterato. Al passaggio del controllore gli mostro il biglietto mostrando una faccia "pokerface". Lui mi abbozza un sorrisino che ha un po´ del "lo so che tu sai che io so", io inarco leggermete il sopracciglio in un modo che ha un po´ del "sí io so che tu sai che io so". Biglietto convalidato e un ritrovo in vagone ristorante per un mocaccino con sorriso...
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