Attenzione: questo pezzo potrebbe contenere tracce d’ironia.
Questo personaggio mitologico è allergico a tutto.
Qualche allergia è purtroppo genetica (e non ci si può fare niente), altre sono
acquisite con l’esperienza (e qui qualcosa si può fare). Ma andiamo a
sviscerare le viscere di questo personaggio viscerale. L’allergico vede la
tavola imbandita come un campo minato a causa delle sue intolleranze alimentari
e questo lo incattivisce parecchio nei confronti del mondo che non tiene in
considerazione le sue esigenze. Allora che fa? Non diventa più buono come il pane
(glutine), la frutta secca lo secca (arachidi e noci), il formaggio gli fa
venire il latte alle ginocchia (lattosio), rompere le uova nel paniere può
dargli shock anafilattici e prenderebbe volentieri a pesci in faccia tutti i molluschi
conchigliati. Come ho scritto sopra, però, il tutto non si ferma alla genetica
e questo personaggio, col tempo, si può trasformare anche in una bestia. Non
apre un libro a scuola perché è allergico allo studio. Senza un’educazione
adeguata diventa allergico all’impegno e sviluppa un’allergia al lavoro. Non fa
più palestra, non gioca più a calcio, non corre più perché è diventato
allergico all'esercizio fisico. Quindi ozia tutto il giorno e sta seduto sul
divano a guardare la televisione. Dopo qualche giorno presenta i primi sintomi
di allergia ai programmi italiani (come biasimarlo in questo caso), allergia
alla polvere dei mobili e infine, non vedendo nessuno, allergia alle
convenzioni sociali. Di conseguenza spacca la tv, butta via tutti i mobili e
diventa allergico alle buone maniere e alle pulizie. Ora è dunque solo e non
parla più con nessuno. Avrebbe voluto fare molte cose nelle sue giornate ma non
può e quindi non fa niente, se ne sta seduto nel vuoto della sua casa e pensa.
No, è allergico anche al pensiero! Eee… ciiiiù! Scusate, sono diventato
allergico alle stupidaggini che scrivo.
Estia: dea domestica e del focolare, presiedeva
alla cottura del pane e all'alimentazione umana.
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