NELLE
PRECEDENTI PUNTATE. Thilde Krauten propone ad Andrea Maccheroni di passare alla
Sanide (la ditta dei Krauten) e lui accetta. Durante la festa aziendale della
Sanide, Thilde è euforica e lancia palle da golf dalla finestra (una pallina
rompe la finestra di Giuseppe Maccheroni), Andrea è timoroso e chiede aiuto per
il trasferimento in Italia, Maria Maccheroni arriva stralunata e firma per
sbaglio un progetto a contratto per la Sanide. Giuseppe Maccheroni è invece
furioso e arriva anche lui alla Sanide con una mazza da baseball, sfascia tutto
e sta per colpire Thilde Krauten quando la vista di suo padre, che credeva
morto, lo interrompe. In lacrime la famiglia ritrovata si abbraccia ma arriva
la polizia a guastare la festa… [Ha vinto la scelta C]
I
poliziotti sono entrati nell’ufficio di Thilde Krauten e ora aspettano in piedi
in silenzio. Tutti si chiedono che cosa stiano facendo. Klaus Krauten, fratello
di Thilde, rompe gli indugi. «Tunqve? Ke kosa aspettate? Arrestate qvell’uomo
fiolento!»
I
poliziotti non rispondono. Un attimo dopo entra il commissario della polizia. È
un uomo basso, grassottello e poco allenato, uno standard insolito per la
Svezia. Il commissario arriva affannato, si sventola un foglio davanti alla
faccia per prendere aria e si fa largo tra tutti i membri dei Krauten. Poi si
mette davanti ai suoi subalterni, prende fiato e legge dallo stesso foglio di
prima. «Tesoro ricordati di comprare le banane quando torni dal lav...»
Un
poliziotto interviene sottovoce. «Credo che abbia sbagliato foglio,
commissario…»
«Dannazione.
È vero, ha ragione!» Il commissario mette via il messaggio di sua moglie e
cerca il foglio giusto.
Nel
frattempo Giuseppe Maccheroni, ancora in lacrime, chiede chiarimenti al padre
Mario. «Raccontami cosa è successo prima che mi portino via.»
«Non
è il momento adatto figliolo, non si può raccontare tutto quello che è successo
in cinq…»
«Papà,
fai quello che ti ha chiesto Giuseppe!» Anche Maria Maccheroni vuole sapere «Ce
lo devi!».
Mario
sospira e guarda il commissario che intanto sta ancora cercando il comunicato
nelle tasche della giacca. «Allora… da dove cominciare. Hm… in quel famoso
naufragio non sono morto, sono solo svenuto. Dopo che la mia barca si è rovesciata
durante la tempesta ed io sono caduto in mare, ho cercato di nuotare come
potevo e sono salito su una zattera di fortuna fatta da pezzi della barca
stessa. A quel punto un oggetto mi ha colpito in testa e ho perso i sensi.
Quando mi sono risvegliato…»
«Ah,
eccolo» Il commissario ha trovato quello che cercava «Mario Maccheroni, sei in
arresto per falsità ideologica e materiale ai danni dello stato svedese secondo
la legge 1974:15b!» Tutti sono stupiti che la polizia sia lì per il vecchio
Maccheroni e non per Giuseppe e per i danni che ha fatto alla sede della
Sanide. Non tutti sono stupiti a dire il vero. Il commissario prosegue nel suo
comunicato «Mario Maccheroni, lei ha il diritto di rimanere in silenzio.
Qualsiasi cosa dirà potrà e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto a
un avvocato e se non può permetterselo, le sarà assegnato uno d'ufficio.» Il
commissario tossisce e mette via il foglio.
Stefan
e Kristen Krauten, figli di Klaus, commentano sottovoce tra di loro in
contemporanea. «Non trofi ke zia un po’ troppo amerikana qvesta frase?»
Il
commissario non li sente e conclude il suo discorso «Bene, portatelo via!»
I
poliziotti presenti eseguono. Sollevano il loro uomo prendendolo da sotto le
spalle tra le proteste dei Krauten. «Ma kosa diafolo state facendo?»
I
poliziotti non vogliono sentire storie. «Andiamo, ha già finto abbastanza… è
inutile che finga anche di essere seduto in carrozzella!»
«Ah,
ziete fenuti per portarmi finalmente una mozzarella?»
«Ma
che sta dicendo. La smetta. Si alzi e si faccia arrestare da uomo vero!»
Thilde
Krauten si riprende dallo shock della situazione e alza la voce interrompendo.
«Ma ziete pazzi? Qvell’uomo in carrozzella ke afete preso è mio patre: Ralf
Krauten, razza ti itioti tella polizei. Qvello è Mario Makkeroni.»
Il
commissario è in imbarazzo. «Hm… davvero?» Lo sguardo infuriato di Thilde e
degli altri membri della famiglia Krauten parla da solo. «Chiediamo scusa…
infinitamente scusa. Agenti, prendete l’uomo giusto!» I poliziotti lasciano
Ralf di peso sulla sedia e si avventano su Mario Maccheroni che non oppone
resistenza. «Sapevo che prima o poi mi avrebbero trovato...»
Giuseppe
e Maria Maccheroni sono sempre più sbalorditi e non sanno cosa dire. Mentre lo
ammanettano, Mario cerca di giustificarsi davanti ai figli ritrovati «La
situazione è più complicata di quello che sembra… ma un giorno vi spiegherò
tutto! Ve lo prometto.» Poi la polizia lo solleva e comincia a portarlo via.
In
quel momento però, avvisata da Maria, arriva una ragazza giovane dallo sguardo
perso nel nulla, la faccia stanca e gli occhi rossi: è Giorgia Maccheroni,
secondogenita di Giuseppe. Entrando in stanza vede suo nonno Mario in manette,
ma ovviamente non lo riconosce perché non l’ha mai conosciuto, e quindi rimane
impassibile. Reagisce invece diversamente, con un sorriso acceso e ammiccante,
quando vede il giovane Stefan Krauten… o era sua sorella Kristen? I due si
assomigliano così tanto che è facile confonderli. Giorgia rimane quindi
imbambolata a guardare Stefan e subito dietro di lei arriva Edoardo Maccheroni,
terzogenito di Giuseppe, ancora con il braccio destro rotto. Edoardo sta
guardando le qualificazioni ai mondiali al cellulare con la mano sinistra e appena
capisce la situazione, twitta la frase “Non so se gli amici svedesi mi
prenderanno più per il culo per l’arresto di mio nonno o per la nazionale!
#Russia2018”. I due ragazzi erano a cena dalla nonna, Rosa Rosi, nonché moglie
di Mario Maccheroni, la quale sta cercando parcheggio e quindi è un po’ in
ritardo. Dopo qualche minuto, Rosa entra di fretta nell’ingresso principale
della sede della Sanide a Kungsgatan 3. È sconvolta e paonazza in volto. Nell’atrio
non sa se prendere le scale o l’ascensore.
A.
Rosa prende l’ascensore, che si blocca a metà, e non incrocia Mario perché la
polizia lo sta portando via scendendo le scale.
B.
Salendo le scale, Rosa vede suo marito Mario portato via in manette e gli dà
uno schiaffo.
C.
Rosa e Mario s’incrociano sulle scale ma lei non lo riconosce e lo scambia per
il commissario della polizia.