Per la
nuova intervista della settimana abbiamo l’onore di presentarvi il giornalista italiano
di fama internazionale Gianni Epinotto che ha lavorato, lo ricordiamo, in
Italia principalmente per la Res publica
e il Corriere della Serata, mentre
all’estero per il Nightly Telegram, Le Mon
Dieu, il Washington Pre e infine anche per El Ciudad. Buonasera signor
Epinotto, oggi affrontiamo un discorso spinoso che colpisce nel profondo un po’
tutti gli italiani… ma vedo che scalpita: vuole introdurre lei il discorso?
Grazie
per avermi dato la parola… oggi andremo a sviscerare un dibattito del quale i
mass media e l’opinione pubblica parlano da molto tempo. Andiamo ad affrontare
un’aspra critica che viene rivolta al popolo italiano.
E racconti dunque ai nostri lettori qual è
questa critica.
La
critica che ci viene rivolta è che siamo una popolazione che legge poco… molto
poco… troppo poco. Inoltre sembra anche che agli italiani piaccia molto
scrivere…
Tant’è
che siamo spesso definiti come un popolo di molti scrittori e pochi lettori.
Esatto, molti stranieri ce lo dicono e siamo
noi stessi a esserne più o meno consapevoli. Ma non è soltanto l’opinione degli
altri ad alimentare questa brutta reputazione ma sono soprattutto molte
statistiche a dirlo, in particolare per quanto riguarda la poca lettura, e i
dati sono preoccupanti…
Dice bene signor Epinotto… per fortuna che
anche una fonte così autorevole come lei ci fa eco in questo spazio
settimanale. I dati sono molto preoccupanti: secondo l’Istat, la maggioranza
degli italiani, circa il 60% non ha mai letto un libro nel 2015, mentre della
restante minoranza, circa il 14% degli italiani, i cosiddetti lettori “forti”,
legge più di dodici libri l’anno, mentre circa il 45%, i cosiddetti lettori
“deboli”, al massimo tre.
Sì, sì. È incredibile… e secondo i dati
siamo tra i peggiori in Europa: paragonati, per esempio, alla Spagna, dove
quelli che non leggono neanche un libro sono circa il 38%, e alla Francia, dove
la percentuale scende al 30%... e di questi dati gli italiani non sembrano
preoccuparsi più di tanto.
Francia
o Spagna? Basta che se magna… forse qualcuno penserà. Mah, sono perplesso.
Comunque sono veramente dei dati sconvolgenti…
Molto sconvolgenti perché falsi… o
meglio, sono dati che non corrispondono esattamente alla realtà dei fatti se
analizziamo in profondo la vita quotidiana degli italiani.
In
che senso scusi?
Nel senso che ora sfateremo questo
luogo comune che gli italiani non sono buoni lettori. Mi segua nel mio
ragionamento. Allora, non è vero che noi italiani non leggiamo, che siamo dei
lettori “deboli”… leggiamo molto invece ma, come le dicevo prima, lo facciamo
nei piccoli gesti della vita quotidiana: per esempio, leggiamo i cartelli
pubblicitari con le donne nude, il retro del cartone del latte, i giornali
sportivi, i cartelli stradali… anche se a dir il vero, non tutti lo fanno…
leggiamo il contachilometri sul cruscotto della macchina per evitare le multe,
l’oroscopo una volta a settimana…
Dice sul serio?
Certo… inoltre leggiamo i cartelli delle vie, i
messaggini sul cellulare, le vignette nelle riviste di parole crociate, le
didascalie delle riviste di gossip… giusto per citare alcuni dei molteplici
esempi.
Sono sconvolto dalle sue parole. Non le
pare di esagerare?
Nient’affatto. Inoltre abbiamo sfatato
il mito dell’italiano che legge poco? E allora sfatiamo anche la leggenda
dell’italiano scrittore.
Dove
vuole andare a parare signor Gianni Epinotto?
Voglio solo fare questa considerazione:
in realtà, la media degli italiani che scrivono è molto più bassa di quella del
resto degli europei, ma… ma… la media degli italiani che vorrebbero pubblicare
alla ricerca di una personale soddisfazione e approvazione pubblica è invece superiore
a quella degli altri europei… capisce la differenza?
Beh
su questo potrei darle anche ragione…
Certo che ho ragione… e non le ho
ancora esposto le mie teorie a proposito delle dicerie sull’analfabetismo
funzionale che vige in Italia…
…mi scusi, ma quest’argomento forse
merita una puntata a se stante. Inoltre sento che sto per risvegliarmi da
questo brutto sogno. La TV è ancora accesa... devo essermi addormentato
guardando la finale del Grande Fratello. Ora spengo la TV e vado ad
addormentarmi chino su un libro.
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