NELLE
PRECEDENTI PUNTATE. Dopo una faticosa giornata, Maria Maccheroni, contitolare
della ditta di sanitari Sanit, finisce per sbaglio a letto con Franz, marito di
Thilde Krauten della famiglia rivale. Per non far spargere la voce, Maria è
costretta a disegnare un progetto di water che Franz presenta agli altri membri
della famiglia spacciandolo per proprio… [Ha vinto la scelta A]
…mentre
Franz esce, Martha, Thilde e Klaus Krauten si fermano per decidere su che cosa
fare del progetto presentato da Franz. Martha prende subito la parola con tono
acido.
«Kissà
ke ropaccia ci ha portato… io non la cuarterei neanke!»
«Non
ezzere kosì acita, mamma!» Klaus cerca di smorzare i toni «Tiamo almeno
un’okkiata, no?»
«Klaus
ha racione: un primo ciutizio lo zi può tare…»
Dopo
aver sentenziato, Thilde apre il plico. Lo guarda attentamente, lo gira, legge
le note e infine scoppia a ridere.
«Perkè
riti tanto?» Chiede Klaus sorpreso e un po’ infastidito dell’atteggiamento
della sorella.
«Qvesto
procetto è una porkeria: è pieno ti errori, approzimazioni, e itee puttate alla
rinfuza…» Thilde trattiene a stento le risate «sempra diseghnato in tre ciorni.
Neanke la Sanit tei nostri “amici” italiani Makkeroni potreppe fare una cosa
tanto panale!»
«Sapefo
ke non falefa la pena neanke cuardarlo… qvell’uomo è un puonanulla. Hm, kon
tutto il rizpetto, kara fighliola. Nel zenzo ke non ha naso per i capinetti.»
«Certo,
afefo kapito… komunqve, ora ke facciamo?»
Klaus
interviene per salvare il salvabile.
«L’itea
non è male. Makari kampianto una linea qva, spostando un tupo da qvi a lì…».
Nessuno lo ascolta.
«Zo
io ke kosa fare…» Interviene Martha sadicamente «puttiamolo fia. No, anzi,
facciamo un aeroplanino di karta e lanciamolo dalla finestra!»
«Mamma!
Non kreto zia una puona idea perkè non zarebbe…»
«Ke
palle, Klaus!» La sorella Thilde lo interrompe bruscamente «Ti defi rilazzare
oghni tanto…»
Mentre
lo dice ha già cominciato a piegare il foglio e in un attimo ha terminato il
lavoro. Martha, felice di sentirsi bambina di nuovo, commenta.
«Oh,
zi. Qvesto zì ke è un pel procetto!»
Klaus
scuote la testa irritato e se ne va mugugnando qualcosa tra i denti. Intanto
Martha e sua figlia Thilde prendono l’aeroplano di carta e lo lanciano dalla
finestra. L’aereo cartaceo plana subito benissimo e dopo una serie di piroette
comincia a scendere verso il marciapiede. Un colpo d’aria inaspettato e
violento, però, gli dà nuovamente vita spingendolo all’insù e infine facendogli
imboccare una finestra aperta del terzo piano del palazzo di fronte.
«Maletizione!»
Martha non capisce perché Thilde ha imprecato e sta a guardare.
Mario
Maccheroni sbuffa mentre lavora al computer, cercando di sistemare il sito
dell’azienda familiare Sanit. Clicca un paio di volte sul mouse, scorre un po’
di pagine, digita qualche parola e alla fine decide che è tempo di fika (n.d.A.
la pausa caffè, per chi ancora non lo sapesse e che invece ha sempre in testa
quella!) Mario fa per alzarsi e in quel momento un aeroplano di carta enorme appena
entrato dalla finestra gli sfreccia davanti agli occhi sfiorandogli il naso. Esattamente,
quell’aeroplano che è stato lanciato dall’ufficio dei Krauten in Kungsgatan 3
ora è arrivato nell’ufficio dei Maccheroni in Kungsgatan 2. Le due famiglie non
solo vivono una di fronte all’altra, ma anche i palazzi delle loro sedi
aziendali si fronteggiano. Dopo avergli sfiorato il naso, dunque, Mario segue
la traiettoria dell’aeroplano di carta che continua a planare a un metro
d’altezza dal pavimento. La porta dello studio di Mario è aperta e il velivolo
col progetto disegnato da Maria Maccheroni si sposta in corridoio. Spinto dalla
corrente punta dritto contro la porta dello studio di Giuseppe Maccheroni che
in quel momento viene aperta dalla segretaria. Mario continua a osservare
incuriosito dove l’aeroplano atterrerà. La segretaria esce non accorgendosi di
aver fatto passare il foglio volante e poi richiude la porta, oscurando la
visuale a Mario che non può vedere l’atterraggio. Dalle grida irritate che
provengono da dietro la porta, Mario deduce facilmente che sia andato a
sbattere in testa a suo fratello Giuseppe.
«Chi
cazzo ha lanciato questa roba?» Giuseppe si lamenta a gran voce mentre Mario
ride «Ora arrivano pure aeroplani di carta? Maledetti teppistelli svedesi… non
possono andare a drogarsi come i loro coetanei italiani?»
Giuseppe
esce d’impeto dal suo studio e si rivolge al fratello.
«Mario,
hai visto qualcosa?»
Trattenendo
a stento le risate, Mario fa spallucce. Giuseppe allora si sporge dalla
finestra e urla imprecazioni verso degli ipotetici ragazzini di strada. Dal
palazzo dirimpetto Martha e Thilde Krauten rientrano velocemente per non farsi
vedere. Dalla strada molti passanti si voltano di scatto all’insù cercando di
capire che specie animale stia sbraitando.
Il
Giuseppe furioso maledice il mondo al di sotto dei dodici anni ancora per
qualche minuto e poi chiude la finestra con violenza, rompendola. Poi,
noncurante del danno, torna nel suo studio, mentre Mario continua a trattenere
le risate fin quasi a scoppiare.
Nel
suo studio, Giuseppe Maccheroni prende l’aeroplano di carta, lo appallottola per
sfogare tutta la sua rabbia e lo getta nel cestino, senza sapere che dentro c’è
il progetto per un vaso sanitario scritto da sua sorella Maria Maccheroni.
Che
fine farà il progetto di Maria?
A.
La donna delle pulizie svuota il cestino ma il sacco è bucato, il progetto esce,
cade a terra in strada e Maria lo raccoglie passando di lì per andare al lavoro.
B.
Mario vuole buttare una gomma da masticare ma non ha carta straccia. Prende allora
dal bidone di Giuseppe il progetto accartocciato e, incuriositosi, lo legge.
C.
Mario lancia per scherzo un altro aeroplano di carta sulla scrivania di
Giuseppe, il quale s’arrabbia, prende entrambi gli aeroplani e li distrugge nel
tritacarta ma per sbaglio distrugge anche il disegno di un water a cui stava
lavorando.
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