Da quando esiste la
società umana, e in particolar modo in periodi storici di inflazione alle
stelle e costi elevatissimi delle risorse come questo che stiamo vivendo, l’uomo
si è sempre lamentato delle tasse. Giusto. Quasi legittimo. Nessuno però parla
mai dei tassi… finché non te ne ritrovi uno a fare la tana sotto casa o, come è
successo a me qualche giorno fa, nel giardino condominiale.
Meles meles è il nome scientifico del tasso comune o tasso europeo, un mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi (come la lontra, il furetto, il ghiottone, la puzzola o la donnola) dall’interessante tassonomia (ih ih ih… sono un simpaticone).
Il tasso è un piccolo animale robusto, lungo circa un metro e pesante fino a 17 kg che si contraddistingue per il pelo grigiastro e la testa allungata con l’inconfondibile mascherina a strisce bianche e nere (Forza Udinese!) Ha zampe tozze con artigli forti adatti a scavare tunnel sotterranei che possono raggiungere anche i 100 metri e avere una trentina di ingressi. Non a caso, infatti, in svedese si chiama grävling, dal verbo att gräva che significa scavare. Il tasso è un animale prevalentemente notturno che passa il resto della giornata a dormire nella sua tana. Hai capito lo scansafatiche! Solitamente vive nei boschi di querceti e latifoglie ma si adatta molto bene anche all’ambiente cittadino, seppur dovendo convivere controvoglia con volpi e procioni. Come dargli torto.
È un animale pacifico e di solito scappa in presenza degli uomini, ma se molestato o se si sente minacciato, per esempio vicino al portone di casa mia quando cerchi di uscire con la bici, diventa pericoloso e molto tenace[1]. Leggenda metropolitana narra infatti che, data la potenza del suo morso che può spaccare facilmente le ossa, quando si campeggia in tenda nei boschi svedesi sia meglio infilarsi dei bastoni nei pantaloni all’altezza degli stinchi in modo tale che il tasso senta rompersi il legno e si illuda di aver portato a termine il suo attacco e se ne vada soddisfatto. Se per caso il tasso decide di vivere nel tuo giardino senza pagare regolarmente l’affitto non servirà a niente rivolgersi a un avvocato per avviare il procedimento di sfratto. Gli esperti suggeriscono invece di spargere urina – dopo aver letto dei suoi possibili attacchi anch’io mi piscerei sotto dalla paura – oppure lasciare tessuti impregnati di profumo – come fa qualcuno in metropolitana – per segnalare che quel territorio è già occupato. In alternativa si può cercare di spaventarlo con rumori fastidiosi – ho una lista di talk-show televisivi che potrebbero fare al caso – anche se in realtà il baccano del traffico cittadino non sembra disturbarlo più di tanto e forse dovrò per forza tenermi questo buffo animaletto che soffia, ringhia e brontola (N.d.A. non sto parlando di mio figlio).
A ognuno dunque il
suo animale selvatico: a Roma i cinghiali, in Trentino gli orsi, in Friuli le
cimici e… a Stoccolma i tassi. Tutto sommato non ci è andata così male visto
che questo animale è piuttosto timido e dall’aspetto simpatico. Per fortuna infatti
che non si avvistano animali più pericolosi come i lupi… hm, aspetta, non ne
sarei così sicuro[2].
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Ecco il link all’articolo su Italienaren - Il lavoratore:
https://italienaren.org/viva-le-tasse/
Meles meles è il nome scientifico del tasso comune o tasso europeo, un mammifero carnivoro della famiglia dei mustelidi (come la lontra, il furetto, il ghiottone, la puzzola o la donnola) dall’interessante tassonomia (ih ih ih… sono un simpaticone).
Il tasso è un piccolo animale robusto, lungo circa un metro e pesante fino a 17 kg che si contraddistingue per il pelo grigiastro e la testa allungata con l’inconfondibile mascherina a strisce bianche e nere (Forza Udinese!) Ha zampe tozze con artigli forti adatti a scavare tunnel sotterranei che possono raggiungere anche i 100 metri e avere una trentina di ingressi. Non a caso, infatti, in svedese si chiama grävling, dal verbo att gräva che significa scavare. Il tasso è un animale prevalentemente notturno che passa il resto della giornata a dormire nella sua tana. Hai capito lo scansafatiche! Solitamente vive nei boschi di querceti e latifoglie ma si adatta molto bene anche all’ambiente cittadino, seppur dovendo convivere controvoglia con volpi e procioni. Come dargli torto.
È un animale pacifico e di solito scappa in presenza degli uomini, ma se molestato o se si sente minacciato, per esempio vicino al portone di casa mia quando cerchi di uscire con la bici, diventa pericoloso e molto tenace[1]. Leggenda metropolitana narra infatti che, data la potenza del suo morso che può spaccare facilmente le ossa, quando si campeggia in tenda nei boschi svedesi sia meglio infilarsi dei bastoni nei pantaloni all’altezza degli stinchi in modo tale che il tasso senta rompersi il legno e si illuda di aver portato a termine il suo attacco e se ne vada soddisfatto. Se per caso il tasso decide di vivere nel tuo giardino senza pagare regolarmente l’affitto non servirà a niente rivolgersi a un avvocato per avviare il procedimento di sfratto. Gli esperti suggeriscono invece di spargere urina – dopo aver letto dei suoi possibili attacchi anch’io mi piscerei sotto dalla paura – oppure lasciare tessuti impregnati di profumo – come fa qualcuno in metropolitana – per segnalare che quel territorio è già occupato. In alternativa si può cercare di spaventarlo con rumori fastidiosi – ho una lista di talk-show televisivi che potrebbero fare al caso – anche se in realtà il baccano del traffico cittadino non sembra disturbarlo più di tanto e forse dovrò per forza tenermi questo buffo animaletto che soffia, ringhia e brontola (N.d.A. non sto parlando di mio figlio).
Ecco il link all’articolo su Italienaren - Il lavoratore:
https://italienaren.org/viva-le-tasse/
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