Allora vediamo un po’. No, mi
spiace. Non si può.
No, guardi. Sabato mattina non è proprio possibile. Nuoto per Alexander e Kung-fu per Sebastian. Nel pomeriggio neanche. Ma come perché? Ginnastica preparatoria per tuffi, per entrambi. Dall’altra parte delle città. Guardi sul calendario se non mi crede. G-I-N-N-A-S-T-I-C-A. Scritto in stampatello. Vede?
Martedì sera: allenamento di basket per Sebastian. Fargli praticare questo sport era un mio pallino personale e devo confessarle che vederlo fare canestro è una gran bella soddisfazione. E Alexander? Fa il tifo.
Mercoledì, no: lezioni di pianoforte. Solo per Sebastian. Alexander è a casa di un amichetto a mangiare wurstel con ketchup e a saltare sui letti cercando di non vomitare i suddetti wurstel.
Venerdì sera? Abbiamo un amichetto a casa, invece. Off-limits, dunque. Ci sono i pancakes che vanno cucinati… da me. E poi i padroni di casa e gli ospiti sono impegnati in riunione nella tana creata con le tende, le coperte e i cuscini, oppure sono rintronati nell’inferno della discoteca con canzoncine sceme da YouTube, oppure sono sfatti e distrutti coi cartoni davanti alla televisione durante l’after party. Mi sa che non c’è modo di incastrarci nessun’altra attività. Non se ne parla.
Prima? Nel pomeriggio di venerdì, dice? Bù. Non si spaventi per così poco. Bù vuol dire “no” in mandarino. Oh, il cinese è il futuro. Non si transige. Il futuro va messo in programma nel presente. Non vorremmo mai dover rimpiangere il passato.
Lunedì… lunedì… lunedì. Dunque, vediamo un po’. No. Scuola la mattina, lezioni di italiano per i madrelingua nel pomeriggio. Oh, queste non le ho decise io. Non mi guardi così.
Domenica pomeriggio, neanche per idea: Parkour per Alexander e nuoto per Sebastian. Non me ne parli. Le attività nel mezzo del pomeriggio sono insopportabili. Se becco chi li ha iscritti a questo corso. Aspetti… ah, una nota a piè di pagina dice che sono stato io a farlo. Hm, deve essere un dettaglio che mi è sfuggito. Aggiungo un appunto “togliere attività nel prossimo semestre”. Ecco fatto.
La mattina di domenica potrebbe essere libera, ma abbiamo museo della scienza e della tecnica. No, no, no. Non si perderebbero il museo neanche per tutti i dolcetti del mondo. Per carità. Non tocchi la sala dei videogiochi al terzo piano se ci tiene alla vita.
Domenica mattina prossima. Nah, siamo ai mercati di Natale. Eh, sì. Di già. Non è troppo presto. In Svezia non è mai troppo presto. Cosa, cosa? Vuole veramente togliere ai nostri assistiti la visita di un personaggio inventato al quale non credono più con una visita a personaggi reali? Babbo Natale è intoccabile. Senza neanche nominare i regali…
Come? Mi faccia controllare. Beh, sì. Giovedì pomeriggio cred… ah, no. È il compleanno del vicino di casa italiano. Entrambi invitati. Ho visto male. Niente da fare. Cioè… tanto da fare, troppo da fare, intendevo dire. Eh eh eh.
Eh lo so, i miei assistiti sono molto impegnati. Sa com’è con questi giovani d’oggi. Non si può far mancare loro nulla. Nulla. Sono tutte attività importanti per il loro benessere psicofisico. Dovrebbe saperlo anche lei.
Perché le sto dando dei lei? Hm… in effetti non lo so, mamma. Mi sono lasciato prendere dalla frenesia di tutti questi impegni.
Sì, in effetti, venerdì prossimo potremmo anche prendercelo libero e guardarci in tranquillità il nuovo film della Pixar, sdraiati sul divano, coccolandoci sotto una copertina morbida e abbuffandoci di popcorn caldi. Semplice ed Elementare.
Hai ragione, mamma. Dobbiamo proprio darci tutti una calmata.
No, guardi. Sabato mattina non è proprio possibile. Nuoto per Alexander e Kung-fu per Sebastian. Nel pomeriggio neanche. Ma come perché? Ginnastica preparatoria per tuffi, per entrambi. Dall’altra parte delle città. Guardi sul calendario se non mi crede. G-I-N-N-A-S-T-I-C-A. Scritto in stampatello. Vede?
Martedì sera: allenamento di basket per Sebastian. Fargli praticare questo sport era un mio pallino personale e devo confessarle che vederlo fare canestro è una gran bella soddisfazione. E Alexander? Fa il tifo.
Mercoledì, no: lezioni di pianoforte. Solo per Sebastian. Alexander è a casa di un amichetto a mangiare wurstel con ketchup e a saltare sui letti cercando di non vomitare i suddetti wurstel.
Venerdì sera? Abbiamo un amichetto a casa, invece. Off-limits, dunque. Ci sono i pancakes che vanno cucinati… da me. E poi i padroni di casa e gli ospiti sono impegnati in riunione nella tana creata con le tende, le coperte e i cuscini, oppure sono rintronati nell’inferno della discoteca con canzoncine sceme da YouTube, oppure sono sfatti e distrutti coi cartoni davanti alla televisione durante l’after party. Mi sa che non c’è modo di incastrarci nessun’altra attività. Non se ne parla.
Prima? Nel pomeriggio di venerdì, dice? Bù. Non si spaventi per così poco. Bù vuol dire “no” in mandarino. Oh, il cinese è il futuro. Non si transige. Il futuro va messo in programma nel presente. Non vorremmo mai dover rimpiangere il passato.
Lunedì… lunedì… lunedì. Dunque, vediamo un po’. No. Scuola la mattina, lezioni di italiano per i madrelingua nel pomeriggio. Oh, queste non le ho decise io. Non mi guardi così.
Domenica pomeriggio, neanche per idea: Parkour per Alexander e nuoto per Sebastian. Non me ne parli. Le attività nel mezzo del pomeriggio sono insopportabili. Se becco chi li ha iscritti a questo corso. Aspetti… ah, una nota a piè di pagina dice che sono stato io a farlo. Hm, deve essere un dettaglio che mi è sfuggito. Aggiungo un appunto “togliere attività nel prossimo semestre”. Ecco fatto.
La mattina di domenica potrebbe essere libera, ma abbiamo museo della scienza e della tecnica. No, no, no. Non si perderebbero il museo neanche per tutti i dolcetti del mondo. Per carità. Non tocchi la sala dei videogiochi al terzo piano se ci tiene alla vita.
Domenica mattina prossima. Nah, siamo ai mercati di Natale. Eh, sì. Di già. Non è troppo presto. In Svezia non è mai troppo presto. Cosa, cosa? Vuole veramente togliere ai nostri assistiti la visita di un personaggio inventato al quale non credono più con una visita a personaggi reali? Babbo Natale è intoccabile. Senza neanche nominare i regali…
Come? Mi faccia controllare. Beh, sì. Giovedì pomeriggio cred… ah, no. È il compleanno del vicino di casa italiano. Entrambi invitati. Ho visto male. Niente da fare. Cioè… tanto da fare, troppo da fare, intendevo dire. Eh eh eh.
Eh lo so, i miei assistiti sono molto impegnati. Sa com’è con questi giovani d’oggi. Non si può far mancare loro nulla. Nulla. Sono tutte attività importanti per il loro benessere psicofisico. Dovrebbe saperlo anche lei.
Perché le sto dando dei lei? Hm… in effetti non lo so, mamma. Mi sono lasciato prendere dalla frenesia di tutti questi impegni.
Sì, in effetti, venerdì prossimo potremmo anche prendercelo libero e guardarci in tranquillità il nuovo film della Pixar, sdraiati sul divano, coccolandoci sotto una copertina morbida e abbuffandoci di popcorn caldi. Semplice ed Elementare.
Hai ragione, mamma. Dobbiamo proprio darci tutti una calmata.
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