I denti non sono una parte del corpo.
Sono in molti a sostenerlo, quantomeno in Svezia. Se come
primo approccio sembra una frase stramba e azzardata come se si stesse dando
aria ai denti, a una seconda riflessione si può comprendere che non sia poi così
inappropriata come conclusione. Ne ho convenuto pure io: in Svezia, i denti non
sono una parte del corpo. Il discorso non vale solo per tutti quelli che, per
un motivo o per l’altro, a fine giornata staccano la dentiera e la appoggiano
sul comodino. No, vale per tutti gli adulti. I denti sono quasi considerati alla
stregua di un vestito, un optional o un gioiello, un po’ come per alcune star
del rap in effetti. I denti sono speciali come d’Artagnan con i tre moschettieri
o come Gaia con Qui, Quo e Qua, una parte del gruppo ma ne sono in un certo
modo fuori.
Non mi credete? Allora lasciate che vi parli fuori dai denti
e seguitemi in questo strampalato ragionamento.
Se devi andare all’ospedale perché ti sei rotto un braccio, seguire
un percorso di riabilitazione dal fisioterapista per il ginocchio malconcio, eseguire
una serie di analisi e controlli dal medico di base, intraprendere una terapia dallo
psicologo per degli attacchi di panico o anche se hai deciso di sfasciarti il
fegato bevendo alcol come un ubriacone ogni sera, il sistema sanitario svedese ti
facilita la vita. La regione dove vivi ti aiuta economicamente facendoti pagare
gli interventi sanitari solo fino ad una certa somma. Si chiama högkostnadsskyddet
e per la regione di Stoccolma, per esempio, è fissato a 1200 corone. Oltre a
quella cifra spesa, tutte le visite sono gratuite per un anno[1].
Meraviglioso, vero? E lo è. Quel numerino in apice che ho scritto non è un
asterisco che rimanda a condizioni nascoste scritte con un carattere minuscolo
atte a ingannare l’utente, ma è solo il link al sito in svedese per maggiori informazioni.
Non c’è trucco e non c’è inganno.
Se il problema però si presenta in bocca, cari miei, c’è da stringere
i denti – bita ihop, come si dice da queste parti – perché la situazione
è diversa. Se è vero che fino ai 23 anni d’età tutte le visite e interventi
odontoiatrici sono gratuite, per gli adulti più anziani l’agenzia svedese di
previdenza sociale (Försäkringskassan) concede alcuni contributi economici
annuali ben più modesti, che variano in base alla fascia d’età dalle 300 alle
600 corone all’anno (tandvårdsbidrag). Inoltre, è previsto un högkostnadsskyddet
anche per le visite odontoiatriche ma comporta che oltre le 3000 corone si
paghi solo il 50% del prezzo e l’85% del prezzo oltre le 15000 corone[2].
Ora non voglio passare per quello che ha il dente avvelenato contro il sistema,
anzi ne sono grato, ma va sottolineato come nella sanità in Svezia ci siano
figli e figliastri. Non resta quindi che pagare il conto a denti stretti e
constatare che i denti non sono una parte del corpo.
A fine giornata mi guardo allo specchio del bagno e sorrido.
Non perché oggi sia particolarmente allegro o perché mi goda i miei denti
bianchi e belli dopo una devitalizzazione del terzo molare e un’otturazione coi
fiocchi al premolare, ma perché almeno in tutta questa storia ho reso felice
qualcuno: il mio dentista. Nello specifico, il suo conto corrente bancario.
Ecco il link all’articolo su Il lavoratore:
https://italienaren.org/i-denti-non-sono-una-parte-del-corpo/
[1] https://www.1177.se/Stockholm/sa-fungerar-varden/kostnader-och-ersattningar/hogkostnadsskydd-for-oppenvard/
[2] https://www.forsakringskassan.se/privatperson/tandvard/tandvardsstod
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