Caldo a dicembre, freddo invernale a maggio, caldo
infernale a giugno, acquazzoni in agosto. No, non sono le previsioni del tempo per
l’Apocalisse. Non è neanche il vecchio proverbio “Non ci sono più le mezze
stagioni”. Questo è quello che ormai deve aspettarsi un immigrato italiano
durante una breve vacanza nella madrepatria. Non ci si sofferma comunque solo al
clima, ma ci sono molti altri aspetti da tenere in considerazione. Provo, per
esempio, sempre una grande ansia da raccolta differenziata. Ormai non so più
dove vada buttato un involucro: se è sporco da una parte se è pulito da
un’altra, se è intero, non utilizzato perché scaduto, da un’altra parte ancora.
Per paura me lo metto in tasca e lo porto a Stoccolma: lo butterò via là.
Quando è iniziato a essere così complicato? Lasciamo stare e vado al bar con
degli amici e la mia famiglia. Sono le dodici e gli amici bevono un bianco a
pranzo. Sono le due e loro bevono il caffè corretto. Sono le sei e bevono uno Spritz
come aperitivo. Sono le otto e bevono un rosso a cena. Sono le nove e bevono
delle birre. Oh, ma quanto si beve? E poi via in automobile. Sarà che non sono
più abituato al mio caro Nordest. Prima di uscire dal bar prendo un tovagliolo
che spalma lo sporco del pasto e non lo pulisce. Evidentemente devono essere
fatti di squame di anguilla, non di carta. Andiamo a casa a vederci un bel film,
come tutti i TV-dipendenti della Penisola (leggere è out, ormai superato). Quattrocento
canali tutti da gustare (ah, perfetto!): talk-show, talent-show, programmi
americani su improbabili professioni, dibattiti politici o mercati rionali (non
si capisce la differenza), ma di programmi fatti bene neanche l’ombra. Inoltre,
la prima serata inizia alle 21.30, se non più tardi. Ricordo ancora quando, più
di dieci anni fa, iniziava almeno un’ora prima. Come si fa a iniziare a vedere
un film così tardi? Come fa la gente a finire di vedere un programma e poi
alzarsi la mattina presto per andare al lavoro? È successo tutto così
gradualmente che nessuno se n’è accorto. Mentre rifletto, è passato ancora altro
tempo e i bambini vanno a letto troppo tardi. Un’altra routine rovinata, dopo
quella dei pasti a orari sballati. Va beh, lascia stare, siamo in ferie, mi
dico. Cambio ancora qualche canale, poi non ce la faccio più, spengo la
televisione e vado a dormire. Ci vado, però, con un sorriso. Nonostante tutto,
è sempre bello tornare in Italia da parenti e amici… in vacanza.
E voi direte: e chi se ne frega delle tue vacanze
italiane? Beh, non prendetevela con me, non è colpa mia… io vi avevo avvisati:
rileggete il titolo della rubrica, per piacere!