martedì 20 febbraio 2018

INCIPIT – Capitolo 2




Ecco l’incipit:
Appena uscito di casa, entro nella mia Fiat Punto volante e scorro velocemente le notizie della giornata attraverso il chip proiettore instaurato nella mia retina: questo 2095 è iniziato proprio male.
È di stamattina la notizia che il ponte sullo stretto, inaugurato ieri da Silvio, dovrà essere abbattuto per sopraggiunta inutilità e sostituito da una nuova grande opera: il ponte sulle nuvole.
Parcheggio la Punto volante al lavoro. In ascensore con motore a propulsione a idrogeno, prima di arrivare al mio ufficio al 456esimo piano, trovo il tempo per una partitina rapida a Tetris sul mio Game Boy modello anno 1995 e messaggio a raffica con gli amici del Subbuteo col mio nuovo Nokia 3210.
All'improvviso la comunicazione coi miei amici sul Nokia 3210 viene interrotta da un messaggio federativo: maledizione, il governo eliminerà il mio ufficio al 456esimo piano per far spazio al nuovo ponte sulle nuvole per deportare tutti i sognatori del paese.

martedì 13 febbraio 2018

LATTEPAPPA – Episodio 4 e 5

Lattepappa è una mini web-serie di 15 episodi dedicata a tutti i papà come me e contiene sketch, battute, situazioni surreali… e anche una buona dose di verità. È una raccolta di spaccati di vita quotidiana che racconta ironicamente i miei sette mesi di paternità in Svezia. È soprattutto, però, il riassunto del mio incontro ravvicinato del terzo tipo con una persona straordinaria: mio figlio!
Nella realizzazione di questo progetto non posso fare a meno di ringraziare proprio lui, mio figlio, per la grande collaborazione, ma anche mia moglie Paola, per la pazienza, il supporto emotivo e l’aiuto artistico.

Ecco altri due episodi della serie.
4) L’esperimento.
Per comprendere profondamente la parità dei sessi in Svezia.


5) La battaglia.
Quella che devi affrontare ogni giorno come genitore.


Buona visione e a presto per le prossime puntate!

mercoledì 7 febbraio 2018

HORROR ALL’ITALIANA – Contatto

È notte. Fuori fa freddo. Fulmini squarciano il cielo. I lampi illuminano la città e i tuoni spaccano i timpani. La pioggia cade fitta e bagna le coscienze della gente. A parte il temporale tutto tace.
Quattro persone sono sedute a un tavolo rotondo e si osservano in silenzio, illuminate solo da quattro lumini. Sono persone tra di loro molto diverse: una donna di cinquantacinque anni, paffuta e dai vestiti sciatti; un uomo di trentadue anni, baffuto e occhiali da nerd; una donna di venticinque anni, attraente e in abito da sera attillato; un uomo di sessantanove anni, orgoglioso e in vestito elegante. Quattro persone diverse ma con qualcosa in comune: sono italiani. Che cosa ci fanno in quella casa, seduti a quel tavolo, in mezzo alla tempesta, quando manca un minuto alla mezzanotte? Se lo stanno chiedendo anche loro e intanto si osservano in silenzio. La lancetta dei minuti arriva sul dodici e una vecchia pendola a muro rintocca la mezzanotte. È giunta l’ora. Dal fondo sala si spalanca una porta e ne esce una donna bassa dagli abiti larghi e sgargianti, tutta adornata da anelli e collane. Porta con sé un lumino e una tavoletta di legno. La signora paffuta sussulta al suo ingresso, mentre gli altri fingono indifferenza. La donna appena arrivata appoggia la tavoletta al centro del tavolo e il lumino in corrispondenza del suo posto, poi si siede. Non dice niente e, a gesti, invita i quattro personaggi a posare delicatamente le dita sulla planchette e si concentra con un mugugno a labbra strette da far rizzare i peli delle braccia a tutti i presenti. La planchette si sposta sulla scritta “hello”: lo spirito ha salutato i presenti. Il ragazzo baffuto trattiene il fiato. Benvenuto, esclama la medium. Tutti gli altri fanno un cenno col capo per essere accondiscendenti con lo spirito. Dicci chi sei, continua la medium. La planchette si sposta di nuovo: chef. È lo spirito di un cuoco. A questo punto la medium rivolge lo sguardo ai quattro italiani per invitarli a porre domande, ma lo spirito non aspetta e passa subito alle risposte. La medium è sorpresa e gli ospiti incuriositi. Lentamente le dita spostano la planchette sulla tavola Ouija e compongono delle frasi. La cucina francese è meglio di quella italiana, è la prima sentenza dello spirito chef e l’incantevole bocca della giovane ragazza si contorce in una smorfia di terrore. I vini californiani sono i migliori del mondo, e il signore in giacca e cravatta inorridisce. Una alla volta, le lettere compongono le parole e le parole compongono le frasi che fanno calare il gelo nella stanza. Tutti si guardano impauriti. Il jamón serrano è più saporito del San Daniele, lo spirito chef incalza e la donna paffuta scuote la testa per il raccapriccio. Infine, la peggiore di tutte: l’ananas è perfetta per la pizza, il ragazzo nerd sta per svenire. Qualcuno lo sostiene e, mentre tutti credono di sentire una risata satanica in sottofondo, la medium fa spostare le dita dei presenti sul “goodbye”: arrivederci. È il segnale per terminare la seduta spiritica. Lo spirito chef però non ne vuole sapere. Ha infatti ancora molte portate da servire ai suoi ospiti. La planchette riprende a muoversi, questa volta da sola. Sta per comporre una nuova frase. I quattro italiani cercano la fuga, ma le porte sono misteriosamente chiuse. La pasta… questa la prima parte della terribile frase. Gli ospiti provano a sfondare le finestre ma sono serrate e impossibili da aprire. La pasta… fa ingrassare! Noooo! Tutti hanno letto l’orrida frase sulla tavoletta Ouija. Si sente di nuovo la risata satanica di prima e le porte si sbloccano. Tutti scappano a casa. Non dimenticheranno facilmente. Nessuno di loro sarà più quello di prima dopo questa serata.