NELLE
PRECEDENTI PUNTATE. Thilde Krauten propone ad Andrea Maccheroni di passare
dalla Sanit (la ditta dei Maccheroni) alla Sanide (la ditta dei Krauten).
Andrea litiga con suo padre e decide di accettare l’offerta di Thilde,
cambiando identità trasferendosi in Italia. Teresa, la madre di Andrea, promette
di andarlo a trovare ogni fine settimana. Mentre Thilde lancia palle da golf
dalla finestra del suo ufficio, Andrea arriva per chiedere aiuto e in quel
momento arriva anche Maria Maccheroni che sta per firmare per sbaglio un
progetto a contratto per la Sanide… [Ha vinto la scelta B]
Maria
Maccheroni ha appena compilato il contratto a progetto con la Sanide con i propri
dati e ora ha la mano appoggiata sul foglio. Provenienti dall’ingresso
principale della ditta si sentono dei rumori. Maria però non sente niente e
appoggia anche la punta della penna sul contratto. Dalla prima rampa delle
scale si sentono dei versi più simili a grugniti di un cinghiale imbizzarrito
piuttosto che a una voce umana. Maria continua a essere concentrata solo sul
foglio che ha davanti a sé ed esclude il mondo esterno. Da dietro la porta
principale della Sanide si sente la voce di un uomo molto arrabbiato. Maria
sposta la sua attenzione verso la fonte del suono per un secondo ma è già a
metà firma e non stacca quindi gli occhi dal foglio. L’uomo alla porta bussa
violentemente sei o sette volte, ma non aspetta che qualcuno venga ad aprire ed
entra di prepotenza. Maria ha appena finito di firmare. Nel frattempo Giuseppe
Maccheroni è entrato nell’atrio della Sanide e con una mazza da baseball in
mano inveisce contro tutti.
«Maledetti
Krauten! Dove siete?»
Alcuni
sono ancora nella sala conferenze che stanno ancora festeggiando, altri hanno
sentito i rumori provenire dalle scale e si sono ritirati in altre stanze.
Thilde, assieme ad Andrea Maccheroni, si è nascosta nel suo ufficio.
«Dove
siete bastardi? Sono venuto a farvela pagare! Venite fuori!»
Riconoscendo
la voce di suo fratello, Maria esce preoccupata dalla sala riunioni.
«Giuseppe?
Perché urli tanto? E perché sei così agitato e hai una mazza da baseball in
mano?»
Giuseppe
è completamente colto di sorpresa nel vedere sua sorella Maria nella sede della
Sanide. Non capisce ed è stordito. La rabbia sembra essere sparita da un
momento all’altro. Non sa bene cosa dire e resta in silenzio per alcuni
secondi.
«Allora,
che c’è? Parla.» Maria lo sprona.
«Ma…
ma… ma che cosa ci fa qua Maria?»
Ora
è Maria sorpresa. «Ma come che cosa ci faccio qui? Lavoro, no?»
«Lavori?»
«Certo.
Sono venuta a firmare il progetto che mi hai proposto l’altro giorno…»
«Che
cosa stai dicendo?» Giuseppe non crede alle sue orecchie. Si sente male e si
tocca la fronte. «No, no, non è possibile. Questo è un incubo! Non solo mi
rompono la finestra appena riparata ma mi rubano pure la sorella!»
«Stai
bene, Giuseppe? Stai delirando… “mi rubano la sorella”?» Maria ridacchia «Forse
stai lavorando troppo in questo periodo. Avresti bisogno di una vacanza…» Gli mette
una mano sulla spalla e sorride benevola.
Lo
sguardo di Giuseppe è invece infuocato. La rabbia sta montando di nuovo. «Mi
prendi in giro Maria? Cinque minuti fa una pallina da golf è arrivata dalla
finestra dei Krauten e ha rotto una nostra finestra. Io esco incazzato dal mio
ufficio, attraverso la strada, salgo fino a qui e chi trovo ad aspettarmi? Mia
sorella… che mi prende anche in giro per giunta! Eh no, questo è troppo! È
troppo!»
Maria
ripete mentalmente quello che suo fratello Giuseppe le ha appena detto e il
sorriso le svanisce in fretta. «Aspetta, aspetta: come hai detto? Sei uscito
dal tuo ufficio, hai attraversato la strada e sei salito qui?» Poi, con voce
tremante, chiede. «Qui dove?»
«Che
domande mi fai Maria? Qui alla Sanide! Non sai neanche dove sei?»
Maria
sbianca. «Alla Sanide? Non sono alla Sanit?» Poi controlla la targa sulla porta
e capisce il tragico errore. Si sente malissimo e ha bisogno di sedersi.
«No,
non dirmi che hai sbagliato come all’ospedale. Non dirmi che hai sbagliato!»
«Temo
di sì… ho sbagliato il numero civico e ho letto solo le prime quattro lettere
della targhetta d’ingresso.» Si mette le mani davanti alla faccia. «Oh mio dio,
no!»
«Che
cosa hai fatto qui alla Sanide? Hai detto che hai firmato qualcosa: che cosa
hai firmato?» Maria non risponde. «Rispondi! Maria io ti ammazzo, sai! Ho fatto
bene a portarmi questa mazza… la uso su di te e non su questi crucchi di
merda!»
Nel
suo ufficio Thilde sente distintamente l’ennesima offesa di Giuseppe alla famiglia
Krauten e al popolo tedesco e decide di agire. Dice ad Andrea Maccheroni di
nascondersi dietro una tenda ed esce nell’ingresso armata di mazza da golf.
«Ora
pasta Makkeroni!» Giuseppe e Maria si girano di scatto verso Thilde «Come ti
permetti ti fenire qvi nella nostra titta a fare qvesto pakkano, offentento noi
e la nostra crante Cermania?»
«Come
mi permetto io?» Giuseppe Maccheroni non si tira certo indietro. «Chi si è
permesso invece di rompere la mia finestra con una pallina da golf?»
Thilde
avrebbe l’istinto di nascondere dietro la schiena la mazza ma ormai è troppo
tardi. «Mi stafo solo ezercitanto… non ho offeso nessuno io!»
Seguendo
il coraggio di Thilde anche gli altri membri dei Krauten accorrono all’ingresso.
Klaus Krauten, il fratello di Thilde, è preoccupato e chiede. «Ke kosa sta
succetento qvi?»
La
segretaria interviene. «La sighnora Maria Makkeroni ha appena firmato un
kontratto a procetto per la titta Sanide.»
«Che
cosa?» Giuseppe è furioso e tutti gli altri parlano creando un brusio di
sottofondo. «Hai davvero fatto questo Maria?»
Maria
annuisce disperata, mentre il vecchio Ralf Krauten commenta divertito. «Mmm,
Makkeroni con Krauten… che pontà. Ho cià l’akvolina in bokka!»
È
la goccia che fa traboccare il vaso per Giuseppe.
«Ora
è troppo, non solo avete rotto la mia finestra ma avete anche raggirato mia
sorella! Questa volta non la passerete liscia!» Giuseppe impugna la mazza da
baseball che ha con sé e preso dalla rabbia comincia a spaccare il bancone
d’ingresso, le sedie, la vetrata e tutto quello che trova. Poi spinge Thilde
Krauten nel suo ufficio e la affronta.
A.
Giuseppe sta per colpire Thilde ma si ferma quando vede qualcuno che non si
aspettava di vedere.
B.
Thilde e Giuseppe si sfidano a duello: lei con la mazza da golf e lui con
quella da baseball.
C.
Giuseppe minaccia con la mazza Thilde ma Klaus la protegge con la sua mazza da
biliardo.