martedì 13 dicembre 2016

SOUP OPERA – Un minestrone di emozioni: episodio 3

NELLE PRECEDENTI PUNTATE. Dopo l’incidente d’auto il primogenito Andrea Maccheroni è ancora in coma, mentre la famiglia tedesca dei Krauten, rivale dei Maccheroni, è appena giunta a Stoccolma (tra le due famiglie c’è un segreto che nessuno osa raccontare). In ospedale Giuseppe Maccheroni attende la visita di sua sorella Maria… [Ha vinto la scelta B]

…Giuseppe compone il numero e attende in linea. Dopo alcuni squilli, Maria risponde: «Pronto!».
«Si può sapere dove sei? È da due giorni che ti stiamo aspettando. Non è possibile che tu…»
«Sono in ospedale.» Maria interrompe l’impeto di rabbia del fratello, che si ammutolisce.
«Sei in ospedale? Dove?»
«Al reparto di terapia intensiva, come mi hai detto tu!»
«Com’è possibile… non ti vediamo in giro.»
«Strano, io sono qui al…» Maria legge il cartello «…al reparto di terapia intensiva, ospedale Karolinska, Solna. Esattamente come mi hai detto tu!»
Giuseppe fa un'altra pausa, più lunga della precedente, inspira profondamente e poi esplode: «Esattamente come ti ho detto, dici? Esattamente noi siamo all’ospedale di Danderyd, Maria! Esattamente a dieci chilometri di distanza dall’ospedale Karolinska di Solna, dove esattamente sei tu ora! È esatto?»
Anche Maria rimane in silenzio per qualche secondo: «Sì, esattamente! Arrivo.» Poi riattacca.
«Ora ci sei andato pesante…» Teresa, rimprovera il marito. Giuseppe le lancia un’occhiataccia.
«Non è tollerabile che sia in ritardo per errori del genere… e non è neanche la prima volta!»
La secondogenita Giorgia non dice niente e neanche il terzogenito Edoardo, ma scrive su Twitter “Ancora in #ospedale con i #vecchi, aspetto #ZiaRincoglionita #EdoGuarisci”. Tutti quanti stanno sempre attorno al figlio maggiore Andrea, mentre i medici fanno le visite di routine. I valori vanno sempre migliorando e le condizioni sono sempre più stabili finché succede quello che tutti si stavano aspettando: Andrea apre gli occhi. Un boato di gioia segue l’evento. In quel preciso momento arriva Maria trafelata e chiede indicazioni. Un’infermiera le risponde: «Andrea Macceroni? La ragazza è ricoverata nella stanza dodici.»
Maria non ha tempo di spiegare che Andrea è un nome maschile e corre in direzione delle grida. Prima sbaglia stanza e poi entra in quella giusta. Tutti la abbracciano per salutarla. Anche Giuseppe la accoglie felice, nonostante fosse molto arrabbiato con lei: tutto perdonato ora che Andrea si è risvegliato dal coma.
In serata, entrambe le famiglie Maccheroni, sia quella di Giuseppe, sia quella di Maria hanno pianificato di tornare a casa. I loro appartamenti sono uno di fianco all’altro all’ultimo piano di un palazzo in Birger Jarlsgatan 23, esattamente di fronte alla nuova casa dei Krauten: l’ennesimo guanto di sfida lanciato dalla famiglia rivale. Maria dovrebbe raggiungere suo marito Carlo e la figlia Camilla, ma decide prima di passare in ufficio a sistemare dei documenti.

Dall’altra parte della strada la famiglia di Klaus Krauten, sua moglie Beate e i loro gemelli Stefan e Kristen si è già sistemata nell’attico che dà a nord e si gode la cena in compagnia.
«Occi ho aiutato Franz a spostare delle scatole: facefa una tale fatika per qvattro scalini… afresti dofuto federlo. Qvell’uomo dofrebbe fare più ezercizio fisiko!»
«Non ezzere kosì duro con lui, Klaus:» la moglie Beate lo rimprovera «ci fuole del tempo per cuarire dalla zua malattia. Dofresti zaperlo penzando alla mia zituazione…»
«Ciusto… hai racione, kara. Però kreto un po’ di sport lo aiutereppe.» Klaus finisce la cena e parla a suo figlio «Kristen, fatti aiutare da tuo fratello Stefan e sparekkiate la tafola, per piacere.»
Suo figlio gli risponde in automatico: «Pappo, io zono Stefan… lei è Kristen. At oghni moto sparekkiamo la tafola.»
«Accitenti… mi spaghlio zempre! Scuzatemi tanto e crazie per la tafola!»
Nell’appartamento che dà a sud invece, quello di Thilde Krauten, sorella di Klaus, c’è solo il marito, Franz Schneider. Thilde è ancora al lavoro e i figli minorenni Andreas e Julia sono a dormire dai nonni perché le loro camere non sono ancora pronte.

Sono le ore 23.34. Maria ha lavorato ancora una volta duramente per mandare avanti la Sanit assieme a suo fratello Giuseppe e per oggi può bastare, nonostante i resoconti economici non siano dei migliori, anche in vista  dell’arrivo in città dei concorrenti della Sanide. Esce dalla ditta col cappotto sbagliato, prendendo quello di una dipendente che l’ha dimenticato nella giornata. Passando per Stureplan, piazzale chic di Stoccolma, percorre il breve tratto di Birger Jarlsgatan che c’è tra l’ufficio e casa sua, fino a giungere al numero 26. Un vicino le apre la porta. Di solito fa le scale, ma stasera è troppo stanca e cede alla tentazione dell’ascensore da poco riparato. Arrivata all’ultimo piano, esce dall’ascensore ed è davanti al suo attico, di fronte a quello di suo fratello Giuseppe. Cerca le chiavi nella borsa ma non le trova: deve averle dimenticate in ufficio. Prima di suonare il campanello, prova a girare la maniglia nella speranza che sia stata lasciata aperta dal marito Carlo. Per sua fortuna Carlo sa che lei dimentica spesso le chiavi e non ha chiuso (nella civile Svezia ci si può permettere anche questo). Maria lascia il cappotto nel corridoio e va direttamente in camera da letto. Non accende la luce per non disturbare e si spoglia al buio. S’infila sotto le coperte e nella penombra osserva il marito. Dopo una giornata così brutta è bello vedere la persona che ami che ti sorride. Maria ne è felice e vuole ricompensare il marito concludendo la giornata con una sorpresa. Maria bacia il suo uomo, il quale non si tira indietro e i baci si fanno sempre più intensi ed eccitanti fino all’inevitabile amplesso finale (sette minuti e trentacinque secondi… record degli ultimi due anni). L’uomo al suo fianco esclama soddisfatto: «Zei stata fafoloza, tezoro!».
A Maria gela il sangue, salta fuori dal letto e accende immediatamente la luce: per un tragico errore, sbagliando clamorosamente palazzo, ha appena fatto sesso con Franz Schneider, il marito di Thilde Krauten. Che cosa farà Maria Maccheroni adesso?

A. Maria confessa il misfatto al fratello Mario e a sua moglie psicologa Monica, i quali pensano che sia uno scherzo assurdo e ci ridono su non prendendola sul serio.

B. Maria non confessa, ma subisce il ricatto di Franz che le chiede di progettare un nuovo gabinetto assieme per mantenere il segreto.

C. Maria perde la memoria per lo shock emotivo e poi… e poi non mi ricordo cosa succede...


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