NELLE
PRECEDENTI PUNTATE. Dopo l’incidente d’auto il primogenito Andrea Maccheroni è ancora
in coma, mentre la famiglia tedesca dei Krauten, rivale dei Maccheroni, è
appena giunta a Stoccolma (tra le due famiglie c’è un segreto che nessuno osa
raccontare). In ospedale Giuseppe Maccheroni attende la visita di sua sorella
Maria… [Ha vinto la scelta B]
…Giuseppe
compone il numero e attende in linea. Dopo alcuni squilli, Maria risponde:
«Pronto!».
«Si
può sapere dove sei? È da due giorni che ti stiamo aspettando. Non è possibile
che tu…»
«Sono
in ospedale.» Maria interrompe l’impeto di rabbia del fratello, che si ammutolisce.
«Sei
in ospedale? Dove?»
«Al
reparto di terapia intensiva, come mi hai detto tu!»
«Com’è
possibile… non ti vediamo in giro.»
«Strano,
io sono qui al…» Maria legge il cartello «…al reparto di terapia intensiva,
ospedale Karolinska, Solna. Esattamente come mi hai detto tu!»
Giuseppe
fa un'altra pausa, più lunga della precedente, inspira profondamente e poi
esplode: «Esattamente come ti ho detto, dici? Esattamente noi siamo all’ospedale
di Danderyd, Maria! Esattamente a dieci chilometri di distanza dall’ospedale
Karolinska di Solna, dove esattamente sei tu ora! È esatto?»
Anche
Maria rimane in silenzio per qualche secondo: «Sì, esattamente! Arrivo.» Poi
riattacca.
«Ora
ci sei andato pesante…» Teresa, rimprovera il marito. Giuseppe le lancia
un’occhiataccia.
«Non
è tollerabile che sia in ritardo per errori del genere… e non è neanche la
prima volta!»
La
secondogenita Giorgia non dice niente e neanche il terzogenito Edoardo, ma
scrive su Twitter “Ancora in #ospedale con i #vecchi, aspetto #ZiaRincoglionita
#EdoGuarisci”. Tutti quanti stanno sempre attorno al figlio maggiore Andrea,
mentre i medici fanno le visite di routine. I valori vanno sempre migliorando e
le condizioni sono sempre più stabili finché succede quello che tutti si
stavano aspettando: Andrea apre gli occhi. Un boato di gioia segue l’evento. In
quel preciso momento arriva Maria trafelata e chiede indicazioni. Un’infermiera
le risponde: «Andrea Macceroni? La ragazza è ricoverata nella stanza dodici.»
Maria
non ha tempo di spiegare che Andrea è un nome maschile e corre in direzione
delle grida. Prima sbaglia stanza e poi entra in quella giusta. Tutti la abbracciano
per salutarla. Anche Giuseppe la accoglie felice, nonostante fosse molto
arrabbiato con lei: tutto perdonato ora che Andrea si è risvegliato dal coma.
In
serata, entrambe le famiglie Maccheroni, sia quella di Giuseppe, sia quella di
Maria hanno pianificato di tornare a casa. I loro appartamenti sono uno di
fianco all’altro all’ultimo piano di un palazzo in Birger Jarlsgatan 23, esattamente
di fronte alla nuova casa dei Krauten: l’ennesimo guanto di sfida lanciato
dalla famiglia rivale. Maria dovrebbe raggiungere suo marito Carlo e la figlia
Camilla, ma decide prima di passare in ufficio a sistemare dei documenti.
Dall’altra
parte della strada la famiglia di Klaus Krauten, sua moglie Beate e i loro
gemelli Stefan e Kristen si è già sistemata nell’attico che dà a nord e si gode
la cena in compagnia.
«Occi
ho aiutato Franz a spostare delle scatole: facefa una tale fatika per qvattro
scalini… afresti dofuto federlo. Qvell’uomo dofrebbe fare più ezercizio
fisiko!»
«Non
ezzere kosì duro con lui, Klaus:» la moglie Beate lo rimprovera «ci fuole del
tempo per cuarire dalla zua malattia. Dofresti zaperlo penzando alla mia zituazione…»
«Ciusto…
hai racione, kara. Però kreto un po’ di sport lo aiutereppe.» Klaus finisce la
cena e parla a suo figlio «Kristen, fatti aiutare da tuo fratello Stefan e
sparekkiate la tafola, per piacere.»
Suo
figlio gli risponde in automatico: «Pappo, io zono Stefan… lei è Kristen. At
oghni moto sparekkiamo la tafola.»
«Accitenti…
mi spaghlio zempre! Scuzatemi tanto e crazie per la tafola!»
Nell’appartamento
che dà a sud invece, quello di Thilde Krauten, sorella di Klaus, c’è solo il
marito, Franz Schneider. Thilde è ancora al lavoro e i figli minorenni Andreas
e Julia sono a dormire dai nonni perché le loro camere non sono ancora pronte.
Sono
le ore 23.34. Maria ha lavorato ancora una volta duramente per mandare avanti
la Sanit assieme a suo fratello Giuseppe e per oggi può bastare, nonostante i
resoconti economici non siano dei migliori, anche in vista dell’arrivo in città dei concorrenti della
Sanide. Esce dalla ditta col cappotto sbagliato, prendendo quello di una
dipendente che l’ha dimenticato nella giornata. Passando per Stureplan,
piazzale chic di Stoccolma, percorre il breve tratto di Birger Jarlsgatan che
c’è tra l’ufficio e casa sua, fino a giungere al numero 26. Un vicino le apre
la porta. Di solito fa le scale, ma stasera è troppo stanca e cede alla
tentazione dell’ascensore da poco riparato. Arrivata all’ultimo piano, esce
dall’ascensore ed è davanti al suo attico, di fronte a quello di suo fratello
Giuseppe. Cerca le chiavi nella borsa ma non le trova: deve averle dimenticate
in ufficio. Prima di suonare il campanello, prova a girare la maniglia nella
speranza che sia stata lasciata aperta dal marito Carlo. Per sua fortuna Carlo sa
che lei dimentica spesso le chiavi e non ha chiuso (nella civile Svezia ci si
può permettere anche questo). Maria lascia il cappotto nel corridoio e va
direttamente in camera da letto. Non accende la luce per non disturbare e si
spoglia al buio. S’infila sotto le coperte e nella penombra osserva il marito.
Dopo una giornata così brutta è bello vedere la persona che ami che ti sorride.
Maria ne è felice e vuole ricompensare il marito concludendo la giornata con
una sorpresa. Maria bacia il suo uomo, il quale non si tira indietro e i baci
si fanno sempre più intensi ed eccitanti fino all’inevitabile amplesso finale (sette
minuti e trentacinque secondi… record degli ultimi due anni). L’uomo al suo
fianco esclama soddisfatto: «Zei stata fafoloza, tezoro!».
A
Maria gela il sangue, salta fuori dal letto e accende immediatamente la luce:
per un tragico errore, sbagliando clamorosamente palazzo, ha appena fatto sesso
con Franz Schneider, il marito di Thilde Krauten. Che cosa farà Maria
Maccheroni adesso?
A.
Maria confessa il misfatto al fratello Mario e a sua moglie psicologa Monica, i
quali pensano che sia uno scherzo assurdo e ci ridono su non prendendola sul
serio.
B.
Maria non confessa, ma subisce il ricatto di Franz che le chiede di progettare
un nuovo gabinetto assieme per mantenere il segreto.
C.
Maria perde la memoria per lo shock emotivo e poi… e poi non mi ricordo cosa
succede...
Avete
una settimana di tempo per votare una delle tre alternative con un commento
alla fine di questo episodio sul blog, su Facebook, oppure scrivendomi su
Twitter (@robriva82). Vi basterà scrivere “A”, “B” o “C” per votare.
Si puó votare fino a martedí 20 dicembre!
RispondiEliminaB
RispondiEliminaB
RispondiEliminaB
RispondiEliminaContando i voti di facebook e questi ha vinto l'opzione B. Grazie a tutti e al prossimo episodio dopo le vacanze. Buon Natale!
RispondiElimina