martedì 12 dicembre 2023

RACCONTI - Cosa farò da grande?

Numerobis passeggia sorridente tra le strade di Alessandria d’Egitto nel 59 a.C. mostrando a Panoramix, Asterix e Obelix le case e i palazzi strampalati che ha progettato e costruito durante la sua carriera. Non è affatto preoccupato che le scale siano irregolari, le colonne storte e i muri pendenti. A Numerobis non importa che gli egiziani e i suoi amici dalla Gallia pensino che le sue abilità di architetto siano alquanto limitate. Lui va avanti per la sua strada e fa quello che gli piace. A lui importa solo di mantenere viva la sua grande passione ed esaudire gli ordini della sua bellissima regina Cleopatra. Nei prossimi tre mesi dovrà costruire un grande palazzo, ma lui non ha paura. Ha accettato il nuovo progetto senza indugi convinto di sapere quello che fa.
 
Io vorrei proprio essere come Numerobis. Mi farebbe bene. Ne avrei bisogno. In generale, ma soprattutto in questo periodo dato che sarò a breve costretto a cambiare lavoro nonostante non ne abbia voglia. Dovrei prendere tutto con più leggerezza per evitare di stare male. Dovrei buttarmi in una nuova avventura con entusiasmo e avere fiducia che tutto si sistemi. Invece mi preoccupo e cado nella solita domanda che mi tormenta e mi fa rimuginare: cosa farò da grande?
Me la faccio da una vita e probabilmente continuerò a farmela anche molto dopo l’età della pensione. Ovviamente non ho ancora trovato una risposta.
Da piccolo, tra ricerche sui delfini scritte a mano su fogli a quadretti coi buchi e gli “esperimenti” con le piante e gli insetti, credevo che la strada giusta fosse la biologia. Poi però sono arrivati svariati pareri dissuadenti e brutti voti a scuola che mi hanno fatto desistere. Non convinto dei cinque in pagella in scienze naturali ho avuto la malsana idea che avrei potuto fare il medico. A bloccarmi è stato fortunatamente l’esame di ammissione all’università, che non ho mai fatto. Ho provato a intraprendere la strada del ricercatore in Psicologia, ma dopo aver raschiato il fondo non ho più ottenuto fondi e sono così rimasto col culo per terra. In crisi durante i miei primi difficili anni come psicologo clinico ho accarezzato l’idea di cambi radicali di carriera. La mancanza di coraggio e i contatti giusti hanno fermato sul nascere il web designer, il talento e la voce hanno stroncato l’attore, le crisi esistenziali e l’insicurezza hanno tarpato le ali allo scrittore e, infine, il buonsenso ha prevalso sull’amministratore teatrale.  
 
Alla ricerca d’ispirazione, durante una pausa dal sito dell’ufficio di collocamento svedese, ho rivisto il cartone “Asterix e Cleopatra” e alla fine devo dire che in effetti assomiglio a Numerobis più di quanto pensassi. Ho sempre adorato costruire con i lego e i blocchi di legno, sia da piccolo sia da adulto. Le poche sufficienze che avevo alle superiori erano in disegno tecnico e storia dell’arte. Tra le varie carriere immaginarie che avevo ipotizzato da giovane non mancava architettura e probabilmente sarebbe stata una scelta sensata. Altrettanto probabilmente avrei ottenuto gli stessi risultati del nostro amico egizio. Infine, e soprattutto, Numerobis ha accettato ogni suo nuovo incarico perché altrimenti Cleopatra lo avrebbe dato in pasto ai coccodrilli del Nilo. Un po’ quindi come sta succedendo a me ora che devo cambiare lavoro per non essere divorato dal mutuo e dalle bollette.
Quello che è certo è che sia a me sia a Numerobis servirà la pozione magica di Panoramix per sopravvivere in attesa di diventare grandi e forti.

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