Numerobis passeggia sorridente tra
le strade di Alessandria d’Egitto nel 59 a.C. mostrando a Panoramix, Asterix e
Obelix le case e i palazzi strampalati che ha progettato e costruito durante la
sua carriera. Non è affatto preoccupato che le scale siano irregolari, le
colonne storte e i muri pendenti. A Numerobis non importa che gli egiziani e i
suoi amici dalla Gallia pensino che le sue abilità di architetto siano alquanto
limitate. Lui va avanti per la sua strada e fa quello che gli piace. A lui importa
solo di mantenere viva la sua grande passione ed esaudire gli ordini della sua bellissima
regina Cleopatra. Nei prossimi tre mesi dovrà costruire un grande palazzo, ma lui
non ha paura. Ha accettato il nuovo progetto senza indugi convinto di sapere
quello che fa.
Io vorrei proprio essere come
Numerobis. Mi farebbe bene. Ne avrei bisogno. In generale, ma soprattutto in
questo periodo dato che sarò a breve costretto a cambiare lavoro nonostante non
ne abbia voglia. Dovrei prendere tutto con più leggerezza per evitare di stare
male. Dovrei buttarmi in una nuova avventura con entusiasmo e avere fiducia che
tutto si sistemi. Invece mi preoccupo e cado nella solita domanda che mi
tormenta e mi fa rimuginare: cosa farò da grande?
Me la faccio da una vita e probabilmente continuerò a farmela anche molto dopo l’età della pensione. Ovviamente non ho ancora trovato una risposta.
Da piccolo, tra ricerche sui delfini scritte a mano su fogli a quadretti coi buchi e gli “esperimenti” con le piante e gli insetti, credevo che la strada giusta fosse la biologia. Poi però sono arrivati svariati pareri dissuadenti e brutti voti a scuola che mi hanno fatto desistere. Non convinto dei cinque in pagella in scienze naturali ho avuto la malsana idea che avrei potuto fare il medico. A bloccarmi è stato fortunatamente l’esame di ammissione all’università, che non ho mai fatto. Ho provato a intraprendere la strada del ricercatore in Psicologia, ma dopo aver raschiato il fondo non ho più ottenuto fondi e sono così rimasto col culo per terra. In crisi durante i miei primi difficili anni come psicologo clinico ho accarezzato l’idea di cambi radicali di carriera. La mancanza di coraggio e i contatti giusti hanno fermato sul nascere il web designer, il talento e la voce hanno stroncato l’attore, le crisi esistenziali e l’insicurezza hanno tarpato le ali allo scrittore e, infine, il buonsenso ha prevalso sull’amministratore teatrale.
Alla ricerca d’ispirazione, durante
una pausa dal sito dell’ufficio di collocamento svedese, ho rivisto il cartone “Asterix
e Cleopatra” e alla fine devo dire che in effetti assomiglio a Numerobis più di
quanto pensassi. Ho sempre adorato costruire con i lego e i blocchi di legno,
sia da piccolo sia da adulto. Le poche sufficienze che avevo alle superiori
erano in disegno tecnico e storia dell’arte. Tra le varie carriere immaginarie
che avevo ipotizzato da giovane non mancava architettura e probabilmente sarebbe
stata una scelta sensata. Altrettanto probabilmente avrei ottenuto gli stessi
risultati del nostro amico egizio. Infine, e soprattutto, Numerobis ha
accettato ogni suo nuovo incarico perché altrimenti Cleopatra lo avrebbe dato
in pasto ai coccodrilli del Nilo. Un po’ quindi come sta succedendo a me ora che
devo cambiare lavoro per non essere divorato dal mutuo e dalle bollette.
Quello che è certo è che sia a me sia a Numerobis servirà la pozione magica di Panoramix per sopravvivere in attesa di diventare grandi e forti.
Me la faccio da una vita e probabilmente continuerò a farmela anche molto dopo l’età della pensione. Ovviamente non ho ancora trovato una risposta.
Da piccolo, tra ricerche sui delfini scritte a mano su fogli a quadretti coi buchi e gli “esperimenti” con le piante e gli insetti, credevo che la strada giusta fosse la biologia. Poi però sono arrivati svariati pareri dissuadenti e brutti voti a scuola che mi hanno fatto desistere. Non convinto dei cinque in pagella in scienze naturali ho avuto la malsana idea che avrei potuto fare il medico. A bloccarmi è stato fortunatamente l’esame di ammissione all’università, che non ho mai fatto. Ho provato a intraprendere la strada del ricercatore in Psicologia, ma dopo aver raschiato il fondo non ho più ottenuto fondi e sono così rimasto col culo per terra. In crisi durante i miei primi difficili anni come psicologo clinico ho accarezzato l’idea di cambi radicali di carriera. La mancanza di coraggio e i contatti giusti hanno fermato sul nascere il web designer, il talento e la voce hanno stroncato l’attore, le crisi esistenziali e l’insicurezza hanno tarpato le ali allo scrittore e, infine, il buonsenso ha prevalso sull’amministratore teatrale.
Quello che è certo è che sia a me sia a Numerobis servirà la pozione magica di Panoramix per sopravvivere in attesa di diventare grandi e forti.
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