Se
gli scrittori fossero come i cantanti… ci sarebbero molte raccolte di racconti
e pochi romanzi; la gente pagherebbe per sentirli leggere alcuni racconti o
interi romanzi negli stadi o nei palazzetti (almeno così recupererebbero un po’
d’incassi da quelli persi a causa di chi scarica i libri illegalmente);
farebbero i soldi solo facendo piccole letture dei propri racconti o
addirittura leggendo testi di altri scrittori nei bar o nelle piazze (senza
neanche bisogno di avere molto talento); i romanzi sarebbero sempre letti in
radio, nelle palestre e nelle sale d’attesa (inoltre tutti leggerebbero molto
di più e, a volte, anche lo stesso racconto più volte di fila).
Se
gli scrittori fossero come i pittori… venderebbero libri con quasi tutte pagine
bianche e solo pochissime frasi, parole o addirittura solo con alcune lettere;
si farebbero pubblicare romanzi senza nessun costrutto logico, per esempio senza
personaggi e trama; scriverebbero racconti seduti su un banchetto in strada
nelle grandi città del mondo e li venderebbero ai turisti curiosi;
scriverebbero testi che narrino solo ed esclusivamente di un cesto di frutta,
di persone dalla faccia deformata, dal corpo pieno di puntini oppure romanzi
dal titolo “Questo non è un romanzo”.
Se
gli scrittori fossero come i registi cinematografici… ci sarebbero molti
romanzi sostanzialmente senza una trama seria ma con molti effetti speciali
giusto per attirare il pubblico; ci sarebbero best seller senza mordente e spunti
interessanti ma pieni zeppi di nomi famosi e altisonanti; scriverebbero dei
romanzi e si arrabbierebbero se i personaggi non fanno come vogliono loro.
Se
gli scrittori fossero come i ballerini… presenterebbero dei testi a teatro o
all’opera da soli, in coppia o in gruppo (ovviamente tutti coordinati e con
solo dei vestiti succinti addosso); potrebbero partecipare ai programmi
televisivi leggendo i propri romanzi ed essere giudicati per questo; si
eserciterebbero per ore e ore, giorno dopo giorno, fino allo sfinimento per
scrivere un singolo racconto.
Se
gli scrittori fossero come i comici… scherzerebbero sull’arte come ho fatto io
ora, ma saprebbero bene che ogni arte è unica e inimitabile!
E
voi direte: e chi se ne frega del gioco del “se fossi…”? Beh, non prendetevela
con me, non è colpa mia… io vi avevo avvisati: rileggete il titolo della
rubrica, per piacere!
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