¡Hola! Oggi vi parlo di un uomo vero… certo che vi
parlo di un uomo: non avrei mai potuto parlare di una donna, perché oggi va in
scena el macho. Sì, avete sentito bene: el macho, solo per voi afficionados del
mio blog. Allora, vamos amigos! El macho è un hombre vero e lo si riconosce
subito dal modo di vestirsi: camicia bianca aperta davanti che mostri il petto
villoso, catene d’oro vistose che mostrino la sua salute economica, cappello da
duro che gli nasconda lo sguardo rendendolo misterioso, stivaletti di cuoio che
odorino di stalla (attenzione, non che puzzino) come un vero torero. A
completare la figura portentosa indossa pantaloni attillati di pelle che però
gli stringono le palle. Vorrebbe piangere dal dolore, ma non può. ¿Por qué non può?
Perché è un uomo vero e gli uomini veri non piangono. Ora el macho è pronto per
uscire nel suo ambiente preferito: il bar, dove c’è la movida e la fiesta. Sì,
perché al bar non deve cucinare (sicuramente aiuta a portare le borse della
spesa, ma non a cucinare), quella è roba da donne… e le donne non sono veri
uomini! Come d'altronde, gli uomini non sono vere donne… altrimenti
accudirebbero anche i bambini, ma el macho non ha nessuna intenzione di farlo,
perché se no sarebbe una femmina e le femmine non sono… insomma, avete capito!
El macho vive a casa con la mamma che credendolo desaparecido non gli prepara
la cena a base di paella: un golpe, pensa lui. Allora va al bar dove mangia
chorizo e nachos e si beve due litri di sangria per prepararsi alla
reconquista. La reconquista delle mujeres (che non era riuscito a conquistare
la sera prima… e neanche la sera prima… e quella prima ancora). Strano però,
¿perché allora al bar tutti parlano delle sue doti da matador? Porque el macho
ha una reputazione da conquistador da mantenere nella sua corrida e non bada a
spese quando si tratta di decantare conquiste mai avvenute. ¿Claro? Dopo
essersi vantato ancora un po’ da vero pallone gonfiato, cambia discorso,
passando ad argomenti culturalmente più elevati: fighe gonfiate e pallone. Nel
mezzo di una risata sguaiata però si interrompe perché si aprono le danze, a
suon di salsa y merengue. Lui odia quelle canzoni, ma gli hanno detto che si
cucca un casino e allora ci si lancia a pesce. Si sistema i capelli
perfettamente impomatati, punta una che respiri e… olé! Avvinghia la mal
capitata e la costringe a un paso doble, dove le calpesta i piedi ogni doppio
passo. Alla fine parte una bachata, ma non una limonata. La ragazza infatti
sguscia via scivolando sul sudore e il gel de el macho ed è salva. ¡Ay caramba! Neanche oggi c’è
stata la revolución. Tutta questa repressione di emozioni l’ha reso ridicolo,
ma lui non prova vergogna… e pensare che el macho non è neanche spagnolo. ¡Adios!
Priapo: dio agreste della potenza maschile
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