NELLE
PRECEDENTI PUNTATE. Andrea Maccheroni, figlio di Giuseppe e Teresa, si
risveglia dal coma e Maria Maccheroni, sua zia, dopo aver sbagliato ospedale,
va a fargli visita. In seguito Maria torna al lavoro nella Sanit, la ditta di
sanitari di famiglia, e ci rimane fino a tarda sera. Dopo il lavoro, stanca
morta, Maria finisce per sbaglio a casa della famiglia rivale dei Krauten,
appena trasferitisi a Stoccolma nel palazzo di fronte ai Maccheroni. Al buio non
si accorge di non essere a casa sua e finisce addirittura a letto con Franz,
marito di Thilde Krauten. Presa dal panico Maria sta pensando al da farsi… [Ha
vinto la scelta B]
...Maria Maccheroni è ai piedi del letto e Franz Schneider è sotto le lenzuola. Maria è sotto shock:
...Maria Maccheroni è ai piedi del letto e Franz Schneider è sotto le lenzuola. Maria è sotto shock:
«Che
ci fai nel mio letto?»
«Ke
ci fai tu nel mio letto? Qvesta è kasa mia, ze non lo hai ankora kapito! E io
non zono tuo marito Carlo!» Franz se la ride, soddisfatto. «Ma kreto ke la kosa
non mi dispiaccia… e kreto neanke a te!» Franz strizza l’occhio a Maria e
ridacchia di nuovo.
«Oh
mio dio! Che cosa ho fatto? Che cosa ho fatto?» Maria non si capacita
dell’errore commesso.
«Stai
kalma e cotiti la zerata… mia moghlie non tornerà prima di un’ora!»
«Ma
che cosa stai dicendo? Devo andarmene da qui. Devo tornare da mio marito, che
amo e che non avrei mai voluto tradire… se non per questo tragico errore.»
Franz annuisce ironico mentre Maria raccoglie le sue cose e va verso la porta.
Prima di uscire, però, torna indietro. «Ovviamente tutto questo rimane tra
noi!»
«Offiamente!»
Franz rassicura Maria che si dirige di nuovo verso la porta. Franz, però, non
aveva terminato la sua frase. «Offiamente, non tirò niente a nezzuno… ze tu
farai qvalke kosa per me!»
Maria
si blocca di colpo: «Che cosa intendi dire?»
«Mah,
niente ti partikolare… zoltanto un pikkolo aiutino.»
L’ansia
di Maria cresce: «Spiegati meglio! Che cosa vuoi, soldi? Gioielli per tua
moglie? Ne ho tanti, sai! Te ne posso dare quanti ne vuoi!»
«Nein,
nein! Non appiamo pisoghno di zolti noi… e neanke di cioielli! Qvello che
afremmo pisoghno, o meghlio ke io afrei pisoghno per rekuperare kretipilità in
famighlia e makari rientrare nella Sanide, è un procetto.»
«Un
progetto? Di che progetto parli?»
«Hm…
diciamo una kollaporazionen laforatifa. Tu ci metti le itee per un nuofo
gabinetto e io ci metto il silenzio!» Franz sorride, poi aggiunge per chiarire
ulteriormente. «Inzomma, non tirò niente a nezzuno ti qvesto inkonfeniente ze
tu diseghnerai per la Sanide, l’azienta dei Krauten, un modello di un nuofo
water… offiamente la firma sul procetto zarà la mia!»
Maria
è allibita, ma sta riflettendo. Non può permettersi che questo suo sbaglio
venga sbandierato in giro: ne verrebbe meno il suo rapporto matrimoniale, la
relazione con tutta la sua famiglia e anche l’immagine della Sanit. Maria
farebbe di tutto affinché questo non succeda e quindi non ha molta scelta. In
fondo a lei non costa molto disegnare un vaso sanitario e non può buttare anni
e anni di reputazione nel cesso.
«D’accordo,
accetto: disegnerò un gabinetto per te!»
«Molto
pene! Offiamente foghlio il procetto entro tre ciorni.»
Maria
annuisce e i due si stringono la mano.
Il
lunedì mattina successivo, in Kungsgatan 3, un uomo grassottello entra dal
portone principale, prende l’ascensore fino al terzo piano ed entra da una
porta aperta. La targhetta sulla porta recita “Sanide – Servizi sanitari
funzionali”. In sede sono presenti i titolari dell’azienda: Thilde Krauten, suo
fratello maggiore Klaus e la loro madre, Martha Fischer. I tre stanno dirigendo
gli ultimi dettagli dei lavori di ristrutturazione del locale e del trasporto
di raccoglitori, fascicoli e altro materiale arrivati dalla vecchia sede in
Germania. Sono molto impegnati e non si accorgono che è entrato qualcuno.
Quell’uomo grassottello li coglie di sorpresa alle spalle nella sala riunioni:
«Amore, mamma, Klaus… ho un’idea crantiosa da proporfi!»
I
tre si girano di scatto e riconoscono subito Franz Schneider, il marito di
Thilde Krauten. Martha interviene subito: «Ke kosa c’è, Franz? Qvante folte ti
ho detto ti non spafentarmi in qvesto modo… e qvante folte ti ho detto ti non
kiamarmi mamma?»
«Zì,
lo zo, mamm…hm, skuza Martha!»
«Appiamo
molto da laforare qui, fai tunque al zodo!»
«Tunqve…
ho un nuofo tiseghno di water da proporfi! Qvesta folta creto ke fi piacerà!»
Franz
srotola un foglio formato A2 sul tavolo, sfoderando anche un sorriso delle
grandi occasioni. Sorriso che si trasforma presto in una smorfia di delusione
quando sua moglie Thilde lo liquida in fretta con una frase secca: «Laschia
pure sul tafolo: lo cuarteremo più tarti! Ora puoi antare.»
Martha
aggiunge sottovoce e a denti stretti portandosi in disparte la figlia Thilde: «Non
è perké è stato tepresso ke toppiamo zempre azzekondare le zue idee
strampalate…»
Klaus
invece ringrazia sinceramente il cognato Franz, il quale si volta e va verso
l’uscita.
Cosa
farà la Sanide col progetto proposto da Franz, ma disegnato da Maria?
A.
I Krauten fanno finta di accettare il progetto, ma poi ne fanno un aeroplanino
di carta che lanciano dalla finestra.
B.
La spregiudicata Thilde rifiuta il progetto proposto dal marito Franz, ma poi
lo copia e lo firma col proprio nome.
C.
Su spinta di Klaus, la Sanide accetta il progetto e Franz decide di ricattare
ancora Maria Maccheroni chiedendole altri disegni.
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